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Alzo la testa e vedo entrare Ciro nel bar, appena mi vede insieme a Luca, l'espressione del suo volto cambia.

Il ragazzo in mia compagnia nota che mi sono persa a guardare un punto fisso, così sbuffa, mi afferra per il braccio e mi porta con sé accanto al bancone per pagare.

-No. La mia parte la pago io- espongo dandogli dei soldi.
-La colazione te l'ho offerta io e quindi pago io- espone il ragazzo.

Per non mettermi a fare storie, lo lascio pagare: gli ricambierò il favore in qualche modo, sicuramente.

Saluto Ciro, lui gira il volto dall'altra parte, così irritata da questo suo comportamento, gli vado vicino.

-La potresti smettere di fare il bambino, no?- sbotto acida, il ragazzo mi guarda e sento subito gli occhi di Luca bruciarmi addosso.
-Sei in buona compagnia, a quanto pare. Che cazzo vuoi da me?- domanda con acidità.

Lo guardo e scuoto la testa.

-Tutti questi anni buttati nel cesso- mi ribello allargando le braccia.
-Capita- scrolla le spalle e ordina la sua colazione facendo l'indifferente.
-Ciro...- borbotto, sento i miei occhi cristallizzarsi.

Luca mi affianca e appena mi afferra per i fianchi, sento le farfalle nello stomaco.

-Bello, Diana sta cercando di parlarti da persona civile, è inutile che ti metti a fare il bambino del cazzo, hai capito?- ringhia Luca, così Ciro lo guarda male.
-A te nessuno ha detto di metterti in mezzo- ringhia il mio ex migliore amico.
-E invece mi ci metto in mezzo! Non hai le palle per affrontare le cose- espone il moretto, così l'altro serra la mascella e stringe forte i pugni.

Il barista dopo aver dato il caffè a Ciro, si è messo a farsi i fatti suoi senza dare retta a questo show.

-Ora Diana è diventata un altro dei tuoi sfizi, te la scopi e quindi vuoi difenderla- dice il ragazzo davanti a me e sento subito al mio interno spezzarsi qualcosa.
-Ciro, ma...- i miei occhi si riempiono di lacrime, ma deglutisco mentre lui pensa a zuccherarsi il caffè come se niente fosse e cerco di non versare lacrime.
-Sei solo uno sporco stronzo. La ragazza sta cercando di venirti incontro: se non fossimo qua dentro, ti spaccherei la faccia di botte!- esclama Luca, cercando di non alterarsi troppo.

Stufa della situazione, sgattaiolo fuori. Il moretto mi raggiunge in un batter d'occhio. Mi sento male, mi sento vuota.

-Vieni con me, non gli dare retta- mi dice il ragazzo.

Entriamo nella sua auto, mette in moto e vedo tutto scorrere velocemente.

∆∆∆

-Grazie per il passaggio, non ero proprio dell'umore di camminare- gli dico, cerco di scendere per rientrare in casa mia, ma lui mi blocca.

Mi inchioda le sue iridi addosso, sento un mix di emozioni indescrivibili.

Alza la mano, inizia ad accarezzarmi il volto sporgendosi verso di me, deglutisco avvertendo la tensione e mi mordo il labbro.

Rimaniamo a guardarci per diverso tempo, non so perché, ma vorrei che tutto si bloccasse in questo preciso istante.

-L-Luca...- balbetto notando che siamo molto vicini.
-Cosa?- borbotta con voce roca.
-D-Devo scendere- farfuglio sottovoce, lui poggia le labbra sulla mia guancia e mi ci stampa un bacio sopra.

Gli rivolgo un ultimo sguardo e poi salto giù dall'auto, mi avvicino alla porta di casa mia, faccio per entrare, ma le mani del ragazzo mi afferrano per i fianchi, poco dopo mi trovo a pochi centimetri dal suo volto.

Sento il batticuore, non capisco più nulla, sto impazzendo.

-Luca...- dico sentendomi persa nei suoi occhi.

Mi alza le braccia tenendomi bloccata per i polsi e sento la mia mente impazzire.

-Io e te...- dico con la voce spezzata.
-Siamo amici- aggiungo a fatica.

Non devo cadere nelle sue trappole, lui è così con tutte. Niente di nuovo per uno come lui.

-Amici?- mi domanda, per poi mordersi il labbro inferiore.

Annuisco, faccio per liberarmi, ma mi tiene ferma così.

-Ci vediamo a scuola- dice, per poi liberarmi dalla presa.

Si allontana, salta nella sua auto e sgattaiola via.

Ho una specie di fiatone, quasi come se avessi corso chilometri interi: questo ragazzo mi scombina i piani, ma non glielo dovrò permettere ancora una volta.

Non sono la sua bambolina e lo deve capire, non mi ammalierà con quegli occhioni castani e con quei suoi modi di fare.

Dovrei stargli alla larga, devo riuscirci.

DAMN//CAPO PLAZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora