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Entro a scuola, sembro uno zombie: ho i capelli legati in una coda fatta a caso, ho messo solo un po' di lucidalabbra e mi sono vestita male.

Oggi mi sento veramente uno schifo e il mio aspetto rispecchia un sacco il mio stato d'animo.

Nei corridoi ci sono un sacco di ragazzi, sembrano tutti così felici, mentre io mi sento un bel po' a pezzi.

Mi sento sola in questo periodo.

Alzo lo sguardo e stranamente mi ritrovo Rita davanti.

-Diana!- esclama raggiante, venendomi incontro.
-Buongiorno- sorrido appena.
-Che ci fai qui?- aggiungo guardando il suo volto perfetto, è proprio bella.

Beata lei.

-Ho fatto il trasferimento di scuola a causa di alcuni problemi con i docenti e con la classe, quindi mi diplomerò qui quest'anno. Stiamo in classe insieme- mi aggiorna felicemente, così sfoggio un sorriso finalmente vero e l'abbraccio.

Avevo proprio bisogno di un supporto.

-Sono contenta- le dico, per poi staccarmi.
-Come sono i tuoi compagni di classe?- mi domanda curiosa, con un sorriso stampato sul viso.
-È una classe normale, i primi anni era molto più turbolenta, adesso invece è più calma. Niente di che- le spiego, alzo lo sguardo e noto Ciro entrare.

Appena mi vede fa finta di nulla, distoglie lo sguardo e si mette a parlare con un ragazzo nel corridoio, così sospiro.

-Che hai, Diana? Oggi non ti vedo molto in forma- nota la mia amica, così annuisco.
-Già- dico sospirando.
-In pratica Ciro ieri è venuto sotto casa mia e mi ha baciata. Sono successi dei casini che poi ti spiegherò con più calma- le dico, così lei spalanca gli occhi.
-Non eravate migliori amici?- mi chiede stupefatta così annuisco.

Sento afferrarmi per un polso, mi giro e mi ritrovo davanti Luca con uno sguardo infuocato.

-Che cos'ha fatto Ciro?- sbotta acido.
-Cosa vuoi? Lasciami!- mi ribello contro di lui.
-In che senso ti ha baciata?- scoppia nervoso.
-Non sono fatti che ti riguardano, vattene- gli dico, così serra la mascella, sposta lo sguardo e non appena inquadra Ciro, si reca verso di lui.
-No, Luca. Stai fermo- dico cercando di fermarlo, ma con scarsi risultati.

Luca si avvicina a Ciro e lo afferra per la maglia, per poi guardarmi dritto negli occhi.

-Allora non ti è chiaro il fatto che devi starle alla larga. Vuoi il disegno?- sbraita il moretto contro l'altro.
-Levati dalle palle, stronzo- ribatte il mio ex migliore amico.
-Come ti sei permesso di baciarla, eh?- si irrita ancora di più Luca.

Gli vado vicino e lo afferro per il braccio.

-La smetti? Sei un bambino- sbotto stringendo i denti.
-Che vuoi?- mi urla contro.
-Ma sei serio?- gli domando guardandolo negli occhi, molla la presa e si allontana.

Rita e Ciro mi guardano, il ragazzo mi viene vicino e mi fulmina con lo sguardo.

-Sei diventata la nuova schiavetta di quello stronzo?- mi domanda arrabbiato.
-No- rispondo, lui scuote la testa e si passa le mani nei capelli.
-In fondo tu solo con quelli così puoi stare, no? I bravi ragazzi ti fanno schifo- afferma, lo guardo e mi mordo il labbro inferiore.
-Ma che dici? È un compagno di classe e basta. Ha sentito ciò che ho detto alla mia amica ed è partito in quarta, non è colpa mia- gli spiego e lui sorride in maniera nervosa.
-Adesso metti i cartelloni per un bacio? Ti vanti del fatto che ti sto sotto? Alla fine sei uguale alle altre, non cambi nemmeno per una virgola!- esclama indignato.
-Ma che stai dicendo?- sbotto quasi con le lacrime agli occhi.

Mi guarda con delusione e va via. Lo vedo sgattaiolare fuori, mi sento a pezzi.

-Cosa mi sono persa?- mi chiede Rita perplessa.

La guardo e mi mordo il labbro in maniera nervosa.

Decido di spiegarle tutto per filo e per segno, alla fine sfogarmi non potrebbe farmi altro che bene.

Gli errori verranno corretti.

DAMN//CAPO PLAZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora