15

209 6 0
                                    

Oggi è stata una giornata sembrata interminabile, sono successe tremila cosa.

Non vedevo l'ora di sprofondare nel mio letto e abbracciare il cuscino, ora sono molto più rilassata. Ho fatto una doccia lunga minimo un'ora e lo shampoo, mi sento benissimo in questo momento, sono pulita e profumata.

Ho gli occhi pesanti, tendono a chiudersi, ma sono appena le dieci, quindi se m'addormento ora, rischio di svegliarmi durante la notte visto che non è troppo tardi.

Decido di allungare la mano sul comodino e di mettermi a cazzeggiare un po' su Tiktok; si sa, su quest'applicazione il tempo vola in una maniera incredibile, così magari viene in fretta mezzanotte.

All'improvviso un messaggio del tutto inaspettato, mi provoca un nodo alla gola.

Da Ciro:
Sto davanti alla porta, scendi un attimo.

Avverto una strana sensazione di vuoto.

Mi ha trattata male in questi giorni, quindi non so se scendere o meno. Non so se lasciargli il visualizzato e fregarmene, oppure vedere cosa vuole.

La parte razionale mi dice di evitarlo, ma il cuore no.

Sbuffo e scocciata della situazione mi tolgo le coperte da dosso, infilo le pantafole e mi reco al piano di sotto facendo meno rumore possibile.

Appena esco fuori dalla porta, un vento gelido mi si posa sulla pelle, dando inizio al tremilio della mia bocca.

I nostri occhi si incontrano, lo vedo distrutto, si può ben notare che è triste e si sente vuoto: lo conosco da anni. A volte mi sembra di conoscere più lui che me stessa.

-Ciao- dico cercando di essere fredda.

Continua a guardarmi negli occhi, poi abbassa la testa.

-Sono pentito di tutto, Diana. Non dovevo comportarmi così, dovevo confessarti prima i miei sentimenti, ma ero convinto che con Vanessa avrei potuto dimenticarti, perché era folle pensare che volessi la mia migliore amica, non mi davo pace. Però ogni volta che stavo con te, non capivo più nulla, ecco spiegate alcune scenate di gelosia quando un ragazzo si avvicinava troppo a te- narra, con un tono un po' spezzato.

Le sue iridi sono lucide, mi dispiace veramente tanto vederlo così.

-Mi sono comportato di merda con Vanessa, anche perché l'ho lasciata in classe, in un modo brusco. Ero diventato freddo con lei già da prima dell'estate e lo aveva notato, passavo molto più tempo con te, ma perché avevo i pensieri confusi. Alla fine di lei mi piacevano soltanto le attenzioni, dato che come sai, a casa mia non le ho mai ricevute più di tanto ed io per tutto questo tempo sono stato convinto del fatto che fosse amore- aggiunge alzando poi la testa.

Ha un viso spento, non l'ho quasi mai visto così.

-Hai sbagliato, Ciro, ma sbagliare è umano. Tutti lo fanno. Ho sempre pensato che le persone non siano perfette, ognuno ha i propri difetti, così come ha i propri pregi e tu, credimi, di pregi ne hai veramente parecchi. Sei una persona straordinaria, sei la persona che mi è stata accanto più di tutti nella mia vita e ti ringrazio per questo, io ti vedevo nel mio futuro, per questo l'ho preso a male il tuo improvviso allontanamento- gli dico.

Lui si limita ad annuire.

-Mi sento un cretino- sbuffa mettendosi le mani nei capelli.
-Non lo sei, Ciro. Sei un ragazzo fantastico. Mi pare di avertelo sempre detto, no?- gli chiedo e sul suo volto nasce un mezzo sorriso.
-Vorrei poter avere i tuoi occhi per vedermi fantastico come dici, Diana, perché di fantastico in me non vedo proprio niente- borbotta e il mio cuore si spezza in mille frammenti.
-Dico sul serio, mi hai dato sempre tanto, mi hai fatto stare benissimo in tutti questi anni, ti devo la maggior parte dei miei giorni felici. Credimi, rendere felice seriamente un'altra persona non è da tutti eppure tu l'hai fatto, ritieniti d'oro per questo- affermo e i suoi occhi sembrano luccicare per un attimo.
-Sei la donna perfetta per qualunque uomo- mi dice dopo un po'.

Piego leggermente la testa di lato guardandolo e sorrido a queste belle parole.

-Ho sempre voluto che fossi mia, ma già so che questa cosa non accadrà mai- borbotta con un pizzico di amarezza e tristezza nel tono, così mi rattristisco anche io.

Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo e all'improvviso mi afferra per i fianchi, per poi stamparmi un bacio sulle labbra.

Mi bacia lentamente, senza lingua e senza foga. Senza alcuna fretta o malizia.

È un bacio tenero e ingenuo che sa di purezza e malinconia.

Poco dopo mi tiro indietro, così mi guarda e si morde immediatamente il labbro inferiore.

-Ciro...- faccio per continuare, ma mi blocca.
-Ho sbagliato di nuovo, ovvio- scrolla le spalle e sfoggia un sorrisetto nervoso.
-No, hai fatto quello che ti sentivi e...- mi blocca nuovamente.
-"E" che cosa, Diana? "E" niente. Sono solo un povero cretino, illuso e sognatore, credevo che potesse esserci qualcosa un giorno tra me e te- dice con irritazione nel tono.

Molla la presa e si volta di spalle, per poi guardarmi un'altra volta dritto negli occhi.

-Me ne vado!- esclama indignato stringendo le mani in due pugni.

Non mi dà neanche il tempo di ribattere, che si allontana a passo svelto andando verso casa sua.

Ciro...

Gli errori verranno corretti.

DAMN//CAPO PLAZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora