Capitolo 33

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Estate 845

Sul muro trovarono Erwin e Thomas. Stavano discutendo con alcuni ufficiali del corpo di guarnigione sulla comparsa di quell'ultimo anomalo.

-Erwin- lo chiamò Levi facendo notare il loro arrivo.

-Dov'è Mike?- chiese Taylor a Thomas, senza lasciare il tempo a Erwin di spiegare la situazione.

-È comparso un'altro anomalo, la pelle era indurita, formava una corazza che non poteva essere danneggiata dalle nostre lame.

-Io e Mike abbiamo provato ad abbatterlo, ha usato troppa forza e un pezzo rotto delle lame gli ha ferito il braccio. L'abbiamo messo su un carro feriti, è diretto al Wall Rose con medici e altri soldati. Quel corazzato ha sfondato il portone con una spallata- spiegò Erwin.

-La guarnigione sta andando a Est, portano la notizia di evacuare il muro. Voi siete l'ultima squadra rimasta, gli altri del nostro corpo sono già tutti a portare la notizia a ovest- spiegò Thomas.

-A ovest c'è la fattoria dei miei genitori e dei miei fratelli- disse Taylor. -Erwin, voglio andare io a portargli la notizia- aggiunse dopo pochi istanti di silenzio.

-Va bene, abbiamo recuperato tutti i cavalli dalla base, sono ai piedi del muro. Fate rifornimento di lame e gas, scenderemo con gli arpioni, i montacarichi ci impiegano troppo tempo- spiegò Erwin.

-Vengo io con te alla fattoria dei tuoi, ti servirà una mano- si offrì Levi iniziando a cambiare le lame.

-Grazie, se mi vedessero da sola probabilmente non mi crederebbero- rispose la ragazza. I soldati si lanciarono dalle mura arpionandosi all'ultimo mentre i giganti iniziavano a entrare dalla seconda breccia.

I cavalli li aspettavano ai piedi del muro, già sellati. Loro salirono e iniziarono a cavalcare verso ovest. Fortunatamente i giganti vennero attirati dai soldati del corpo di guarnigione che si dirigevano a est e non iniziarono a seguirli.

Non passò molto prima che la fattoria dei Brown comparve alla loro vista.

-Ci vediamo al distretto di Utopia! Risparmiate il più possibile lame e gas, non avrete molte occasioni per fare rifornimento, evitate gli scontri il più possibile!- ordinò Erwin che cavalcava con la sua squadra in testa al gruppo.

Thomas era dietro di lui, con le quattro reclute che gli erano state affidate insieme e Mike. A chiudere il gruppo si trovavano Levi, Taylor e il resto dei loro compagni.

Levi e Taylor deviarono verso nord ovest, dove la fattoria si vedeva nitidamente.

-Aspettateci al prossimo villaggio, se avvistate un gigante prima che arriviamo noi allora partite, in qualche modo vi raggiungeremo! Erd, affido a te il comando- ordinò Levi. Poi presero la strada  nord, allontanandosi del tutto dal gruppo.

Taylor era agitata, era la prima volta che tornava a casa in più di quattro anni. Inoltre la minaccia dei giganti dietro di loro permaneva, sarebbe bastato un anomalo a seguirli per mandare a monte il piano.

-Non capisco come mai ci tieni a essere tu a portargli la notizia, sarei potuto andare solo io- le chiese Levi.

-Non sono ottimi esseri umani, ma come tali meritano di essere salvati. Se fossi io a dirglielo, magari inizierebbero a comprendere la mia scelta, non voglio riprendere un rapporto con loro, voglio solo che mi capiscano- spiegò la ragazza.

Fermarono i cavalli davanti alla porta della casa, Taylor scese seguita da Levi e si diresse rapidamente alla porta. 

-Corpo di ricerca, aprite!- gridò Levi prima che lei potesse parlare. La porta venne subito aperta da Jason, il fratello maggiore di Taylor. Erano tutti a tavola, il venerdì si erano sempre dedicati alla cura degli spazi interni, solo il pomeriggio il padre e i fratelli andavano a lavorare i campi.

-Guarda un po' chi ha fatto ritorno all'ovile, papà la disgraziata è qui!- annunciò Jason spostandosi dalla porta per far vedere i due soldati al resto della famiglia all'interno.

-Jason, il Wall Maria è caduto, c'è una breccia a Shiganshina, i giganti stanno arrivando, dovete prendere immediatamente i cavalli e andare verso il distretto di Clorba, Trost è troppo pericoloso da raggiungere- spiegò Taylor rimanendo calma.

-Perché dovremmo fidarci di qualcuno che ha scelto di abbandonarci?- la provocò Michael, il secondogenito, che li aveva raggiunti sulla porta. In quel momento Levi sbottò.

-Senti, sacco di merda- disse prendendo Michael per il colletto della maglia e spingendolo al muro.

-Non me ne frega un cazzo se vuoi passare qui i tuoi ultimi istanti di vita diventando merda di gigante, però porta rispetto a chi ti vuole salvare la vita- gli tirò un calcio al ginocchio, facendolo cadere a terra, poi alzò il braccio in procinto di tirargli un pungo in faccia.

-Levi, aspetta- tutta la famiglia era arrivata in soggiorno e guardava la scena senza dire niente.

-Lo vedete quello?- disse Taylor ancora sulla soglia, indicando un gigante che stava arrivando da loro, parecchi metri più lontano.

-Quello è un gigante, ora fatemi il favore di andare a prendere i cavalli qui dietro e andare a Clorba- disse Taylor restando sempre calma.

-Io non lascio la mia fattoria, se dovessi andare in un distretto non potrei pagarmi da vivere- disse il padre con voce impastata dall'alcool.

-Guardati, ma non ti vergoni? Ubriaco neanche a metà mattina- disse la ragazza iniziando a camminare verso di lui-

-Non ci arrivi che se quello arriva qui non avrai più una vita da mantenere? è questo che vuoi? Morire come l'ubriacone che sei sempre stato?- Taylor arrivò di fronte al padre e lo guardò fisso negli occhi.

-Prendete i fottuti cavalli e andate a Clorba, ora!- scandì ogni parola, alzando il tono di voce all'ultimo, senza smettere di guardare il padre negli occhi.

Per prima la madre uscì, lasciando cadere a terra il panno che aveva in mano. Poi la seguì Zack, il fratello minore, abbandonò la scopa contro il muro e si diresse alle stalle. Uscì anche Michael, zoppicando per il calcio inferto da Levi.

-Il gigante sta arrivando, non siamo autorizzati ad abbatterlo se non in situazioni di emergenza, e qui non ci sono strutture per utilizzare il movimento tridimensionale. O uscite ora da questa casa, oppure morite qui- disse Taylor voltandosi verso suo fratello Jason.

-'fanculo- mormorò lui uscendo. I due soldati si voltarono verso l'ultimo uomo rimasto nella stanza.

-Decidi, resti qui a scolarti l'ultima bottiglia di vino e muori mangiato vivo nei prossimi minuti, oppure segui il resto della tua famiglia fuori da questa casa e provi a dargli un futuro?- disse la ragazza facendo cenno a Levi di uscire. Il padre la guardò per pochi secondi prima di dirigersi verso l'uscita.

-Quel pugno se lo meritava- disse Levi montando a cavallo. 

-Lo so. Se non ci muoviamo non riusciremo più a guadagnare territorio- disse Taylor mettendosi dove il resto della sua famiglia poteva sentirla bene. Dopo il colpo di redini di Levi, iniziarono tutti a cavalcare verso ovest, verso il distretto di Clorba.

-Hiromi?- chiese titubante la madre dopo poco.

-Sta bene, è stata con noi per un po' alla base, si è arruolata in autunno nel corpo cadetti sud, ora dovrebbe essere a Trost- rispose Taylor.

-Laggiù c'è una foresta, lì troverete un sentiero, seguitelo e arriverete a Clorba, potrebbero aver chiuso le porte, in quel caso proseguite lungo le mura e raggiungerete Utopia. Noi dobbiamo raggiungere gli altri, il villaggio più vicino dovrebbe essere quello di Kalbarco- spiegò Levi.

Taylor guardò la sua famiglia allontanarsi verso la foresta. Il gigante dietro di loro li aveva persi di vista e aveva rallentato il passo. Presto sarebbero arrivati al villaggio.

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