Capitolo 3

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Estate 844

Per l'ora in cui iniziarono a mangiare, l'unica che mancava a parlare con Erwin e Levi era Taylor.

Le era stata assegnata una stanza singola. I ragazzi dormivano in due stanze da tre. Thomas, Mike e Tony in una e Isaac, David e Jimin nell'altra.

Scese a cena dopo aver lasciato la sacca nella sua stanza col mantello. Prese posto con le altre reclute che avevano appena iniziato a mangiare il pollo.

-Com'è la tua stanza, Taylor?- le chiese Thomas.

-Ho un letto singolo, una scrivania, un armadio e una libreria. Per il bagno devo usare quello comune. Le vostre?- rispose la ragazza iniziando a divorare il suo pollo.

-Non c'è male. Io e Mike dormiamo nel letto a castello, Tony in quello singolo. Non abbiano né la scrivania né la libreria però abbiamo due armadi- rispose Thomas.

-Quindi state dicendo che voi ragazzi non avete il bagno privato?- chiese David.

-No, perché voi l'avete?- chiese Tony.

-Si, la nostra stanza è come la vostra, ragazzi, ma abbiamo anche il bagno privato- spiegò Isaac.

-Sapevo che si otteneva un bagno privato solo una volta diventati caposquadra- disse Jimin.

-Avete parlato tutti col capitano e il caporale?- chiese Taylor.

-Sì, perché, tu no?- le chiese Tony.

-No, non ancora. Ho visto che ha finito di parlare con te mentre smontavate da cavallo- rispose la ragazza prendendo una porzione di patate dal centro del tavolo.

-Probabilmente ti chiameranno domani- disse Mike.

-Si, può darsi- rispose Taylor.

-Allora Tony, com'è stato parlare col caporale Levi?- gli chiese Thomas.

-Scherzate pure, io però ho confermato la mia teoria. Non è duro come vuole far credere. È solo freddo, ma è molto loquace- disse Tony diventando color peperone e lanciando un'occhiata al tavolo degli ufficiali.

-Taylor, il capitano Erwin ti sta guardando- disse Mike.

-Probabilmente starà pensando cosa può avermi fatto di così male la mia famiglia perché io non voglia essere vista nemmeno da mia sorella minore- rispose Taylor mangiando l'ultimo boccone di pollo.

-Domani inizia l'addestramento- disse Davis prendendo un'altra porzione di pollo.

-Si, io vado a letto, voglio svegliarmi presto domani mattina. Notte ragazzi- disse Taylor alzandosi dal tavolo.

Il palazzo dove si trovava il quartier generale del corpo di ricerca era enorme. Al centro si trovava un cortile e ai lati le residenze dei soldati, degli ufficiali, i laboratori e la biblioteca.

Taylor si fermò in cortile, prima di raggiungere l'ala delle stanze femminili, per ammirare il cielo stellato.

-Brown- qualcuno la chiamò. Taylor si voltò. Dietro di lei il capitano Erwin Smith la stava guardando, con i suoi trenta centimetri in più di altezza, i suoi occhi azzurri e i suoi capelli biondi leggermente spettinati dal vento.

-Capitano- rispose la ragazza.

-Era buona la cena?- le chiese senza scomporsi.

-Si, molto. Avevo in mente di andare a dormire presto per svegliarmi prima domani mattina- disse la ragazza facendo qualche passo in direzione di Erwin.

-Allora sarà per domani mattina, buonanotte- le disse lui camminando nella direzione da cui era venuto.

-No, capitano, aspetti- lo chiamò Taylor. Erwin si voltò e la guardò negli occhi.

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