Primavera 850
-Il capitano Pixis ha detto di darle questa- la ragazza del corpo di guarnigione che li stava accompagnando nelle segrete diede ad Erwin una chiave con attaccato una corda.
-Ha detto che è la chiave del ragazzo- spiegò -quella dove dice esserci il segreto dei giganti-
Li lasciò subito dopo un cancello dove altri due soldati del corpo di guarnigione sorvegliavano la cella di Eren. Davanti alla cella c'era solo una sedia, Erwin si sedette, Taylor e Levi si appoggiarono alla parete ai suoi fianchi. Non passò molto che si svegliò di soprassalto.
-Hai qualche domanda?- chiese Erwin in tono serio guardando il ragazzo dritto negli occhi.
-Capitano Erwin... caporale Levi... maggiore Brown- disse spostando lo sguardo sui tre. -Scusate, posso sapere dove mi trovo?-
-Come puoi vedere questa è una vecchia prigione sotterranea, al momento sei sotto la custodia del corpo di gendarmeria- gli rispose Erwin.
-Ma sta tranquillo, vedrai che non ci resterai a lungo- aggiunse Taylor. Il ragazzo iniziò a muoversi per capire meglio dove si trovava. Erwin gli fece vedere la chiave.
-Quella chiave è...- disse Eren appena la vide. -Esatto- lo interruppe Erwin.
-So che ti appartiene e presto la riavrai. La stanza sotterranea della vecchia casa di tuo padre, il dottor Jeager. Lì è nascosto il segreto dei giganti, non è così?- spiegò Erwin.
-Si signore- disse Eren. -Penso di si. Così ha detto mio padre-
-Così tu hai perduto la memoria e tuo padre è sparito nel nulla- si intromise Levi, rimasto in silenzio fino a quel momento. -Una storiella molto comoda, non trovi?-
-Levi eravamo d'accordo che il ragazzo non ha motivo di mentirci- gli disse Taylor.
-Ora comunque prima di andare oltre, io ho il preciso divere di chiederti quale sia la tua volontà- disse Erwin, si protese in avanti appoggiando i gomiti alle ginocchia.
-La mia volontà ha detto?- chiese Eren.
-Per controllare cosa si trovi sotto la tua casa natale sarà necessario riconquistare il Wall Maria e il distretto di Shignashina, e per farlo, sarà necessaria una tua trasformazione- spiegò Erwin. -Purtroppo a quanto sembra sono sempre i giganti a decidere della nostra sorte. E forse anche il gigante colossale e il gigante corazzato hanno un'origine simile alla tua. Ora dimmi, tu sei disposto ad essere in qualche modo la chiave segreta che può salvarci?-
Eren rimase in silenzio.
-Allora? Noi stiamo aspettando una risposta- cercò di risvegliarlo Levi. -Che cosa vuoi fare?-
Eren aveva abbassato lo sguardo davanti a loro, sembrava fremere, quasi tremare nel suo silenzio.
-Io voglio entrare nel corpo di ricerca e spazzare via tutti quei dannati giganti- Taylor sorrise, notò un bagliore di sorpresa scattare negli occhi di Levi, ed Erwin annuire accanto a sè.
-Oh, niente male- disse Levi, poi fece qualche passo verso Eren e afferrò le sbarre della sua cella. -Erwin mi assumerò io la responsabilità. Avverti pure i superiori. Comunque sappi che non mi fido granché di lui, se dovesse tradirci o perdere il controllo di sè stesso, io e Taylor lo faremo fuori all'istante- Eren sussultò.
-I superiori saranno d'accordo, anche perchè siamo gli unici in grado di farlo.- Intervenne Taylor. -Congratulazioni Eren, da questo momento fai ufficialmente parte del corpo di ricerca.-
-Eren, ti chiedo solo un po' di pazienza, saremo in grado di trovare una soluzione- Erwin si alzò, fece cenno ai due soldati che gli aprirono la porta e uscirono, risalendo le scale. -Ora dobbiamo studiarci per bene l'udienza di oggi pomeriggio-
Usciti dalle segrete raggiunsero il resto degli ufficiali del corpo di ricerca fuori dal palazzo, erano appena arrivati con le carrozze. Erwin e Taylor avevano affidato il piccolo Tony a Hiromi, quando raggiunsero gli altri, videro una scena che li fece sorridere.
Tony era sulle spalle di Hiromi con il suo mantello del corpo di ricerca che lo avvolgeva. Giocava a fare l'eroe con Thomas e Nack, che si muovevano fingendosi dei giganti, e il piccolo agitava le braccia in aria.
-Vedo che il nostro ometto si sta divertendo- disse Erwin raggiungendoli.
-Papà!- il bambino si girò e gli saltò in braccio, Erwin lo prese al volo. Taylor gli carezzò i capelli scompigliandoglieli, Erwin provvide subito a sistemarglieli.
-Capitano- disse Mike raggiungendoli. -Ci hanno assegnato l'ala est del quartier generale fino a che la nostra base a Trost non sarà ricostruita-
Mike diede una leggera gomitata a Taylor, che aveva ancora gli occhi puntati sul suo bambino. Lei lo osservò confusa, l'amico le fece un cenno col capo, indicandole Thomas e Hiromi. Il ragazzo aveva una mano dietro la schiena della ragazza, lei era notevolmente arrossata. Cercarono di trattenere una risata.
-Va bene- esordì Erwin, -ci spostiamo subito, comunicalo al resto degli ufficiali, che mobilitino le loro squadre-
Mike annuì, fece una carezza sulla guancia al piccolo Tony, e poi se ne andò. Iniziarono a camminare verso l'ingresso dell'ala est per stabilirsi, quando a metà delle scale un gendarme venne loro incontro.
-Oh Erwin- era Nile Doak, -non sapevo ti fossi portato dietro la famiglia al completo. Come si chiama il piccolino?-
Erwin si fermò davanti al comandante della gendarmeria ma non cambiò espressione come fece quella volta nella carrozza.
-Dai, dì a Nile come ti chiami, ometto- disse Erwin facendogli dei grattini dietro al collo.
-Tony- rispose il bambino sorridente, -e da grande diventerò un eroe come la mamma e il papà-
Gli ufficiali del corpo di ricerca dietro il capitano sorrisero. Taylor si avvicino a Erwin e a suo figlio, gli mise una mano dietro la schiena e sorrise al bambino.
-Avete un bel bambino, sapete?- disse Nile, -vi somiglia parecchio- Rimasero in silenzio diversi secondi a guardarsi.
-Dai venite- Nile ruppe il silenzio, -vi accompagno ai vostri alloggi-
Si rimisero in movimento, spostandosi fra i corridoi del quartier generale centrale dell'esercito. Era molto più sfarzoso degli altri. Taylor non ci era mai tornata da quando aveva ricevuto la promozione a maggiore, nè aveva più incontrato Nile Doak o il comandante supremo Zachary.
-Voi abitavate a Trost, giusto?- disse Nile, al fianco di Erwin. -Si-
-Quindi avete perso tutto oggi- realizzò, -mi dispiace. è una fortuna che stiate tutti bene-
-Sì, però siamo insieme- rispose Taylor, poco dietro di loro, al fianco di Levi. -questo è l'importante-
Il comandante Nile Doak li lasciò all'ingresso dell'ala est a cui erano stati assegnati, loro si sistemarono nelle loro stanze. La loro nuova camera era molto più grande e curata di quella che avevano sia a casa loro che al quartier generale, si vedeva che erano nel Wall Sina.
Erwin lasciò Tony a terra che iniziò a correre per la stanza studiando le novità, a partire dalle tende rosse vicino alle finestre, poi il camino con qualche ceppo di legno all'interno, il letto matrimoniale con le coperte rosse, i quadri alle pareti. Finita la sua ispezione salì sul letto e iniziò a saltarci sopra.
Erwin era appoggiato al muro accanto alla porta, prese Taylor per una mano e la avvicinò a sè in un abbraccio, guardando sempre loro figlio.
-Ti voglio fare una promessa- disse, -ti prometto che farò qualunque cosa per restare vivo, perchè ora non devo farlo più solo per me stesso ma anche per voi due, ho qualcuno da cui tornare a casa. Ti prometto che raggiungeremo quella cantina insieme e che scopriremo il segreto dei giganti insieme. E quando tutto questo sarà finito lasceremo l'esercito e andremo insieme al mare, e resteremo lì insieme fino a che il tempo ce lo concede-
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Le ali della libertà
FanfictionTaylor Brown si unisce al 101° corpo cadetti con l'idea di entrare a far parte del corpo di gendarmeria. Era sempre stata una ragazza tranquilla, tutto quello che bramava dalla vita erano un pasto caldo al giorno, un letto in cui dormire e tranquill...