Primavera 850
Qualcuno bussò alla porta. Taylor aveva appena finito di vestirsi e stava bevendo il caffè in cucina con Erwin, mentre lui leggeva il giornale. Tony era seduto sulla sedia accanto al padre e mangiava dei biscotti un po' assonnato.
-Vado io- Taylor lasciò una carezza sulla testolina mora del bimbo che si mise a ridere agitando il biscotto in aria. Aprì la porta, sul portico di pietra che dava sulla via principale del distretto di Trost c'era una signora dai capelli biondi e gli occhi castani che sorrise appena vide Taylor aprire la porta.
-Ciao Bertha, stiamo facendo colazione, vuoi del caffè?- chiese Taylor chiudendo la porta alle spalle della donna.
-Oh no grazie, ho già fatto colazione a casa con mio marito- la donna lasciò la borsa sul tavolino accanto alla porta d'ingresso e tolse le scarpe, che lasciò sotto al tavolino. Si diresse verso Tony e gli accarezzò i capelli. -Ei Tony, come stai oggi? Hai dormito bene?-
-Ciao Bertha- la salutò Erwin lasciando il giornale sul tavolo dopo aver bevuto l'ultimo sorso di caffè.
-Buongiorno signor Smith- salutò la donna, Tony alzò la testa e incrociò i suoi occhioni azzurri in quelli della donna.
-Ciao Bertha- disse il bimbo con il suo solito tono allegro. -Sai che questa notte ho sognato che ero un eroe proprio come la mamma e il papà?-
Erwin sorrise alla scena e si alzò per sciacquare la sua tazza nel lavandino. Taylor si infilò gli stivali e raggiunse suo figlio e Bertha.
-Oggi usciamo in missione di ricognizione, è un po' che è tutto tranquillo fuori dalle mura, vogliamo vedere se siamo nelle condizioni di stabilire una nuova base di appoggio verso Shiganshina. Staremo fuori solo una notte, saremo di ritorno domani- le disse Taylor. Prese il piatto della colazione di Tony e andò a lavarlo accanto ad Erwin.
-Va bene, non c'è problema, allora oggi pomeriggio andremo a casa mia- le rispose Bertha osservando Tony che si era alzato dalla sedia per andare a saltare addosso a Erwin che si stava infilando gli stivali.
-Dai ometto, vieni qua- disse Erwin prendendolo in braccio dopo essersi messo anche il secondo stivale. -Oggi mamma e papà devono andare a fare un giro fuori dalle mura-
-Posso venire anche io?- chiese il bambino.
-No, oggi stai con Bertha, piccola peste- Taylor li aveva raggiunti e gli aveva scompigliato i capelli. -Domani torniamo, fai il bravo, mi raccomando-
-Bravo come un soldato- rispose Tony ridendo.
-Così ti voglio ometto- Erwin cercò di risistemargli i capelli e gli lasciò un bacio in fronte. Qualcun altro bussò alla porta.
-Taylor, Erwin, dobbiamo andare- era Levi. Taylor fece per andare ad aprire la porta, Tony saltò giù da Erwin e rincorse la madre.
-è lo zio Levi!- disse il bimbo appena Taylor aprì la porta. Erwin si mise a ridere, Tony aveva iniziato a chiamare Levi in quel modo da quando aveva iniziato a parlare e lui non si era ancora abituato.
-Ciao piccoletto- disse Levi accarezzando i capelli del bambino. Tony saltava dalla felicità.
-è attivo il moccioso per essersi appena svegliato- commentò Levi guardando Tony che saltava per farsi prendere in braccio da Taylor. I due genitori lo salutarono con un bacio e lo lasciarono nelle mani di Bertha, prima di seguire Levi per partire per la spedizione.
Montarono a cavallo, già li aspettavano davanti a casa, e si misero rapidamente in testa alla colonna di soldati del corpo di ricerca, pronti a partire. Erwin era con la sua squadra poco avanti a Taylor, subito dietro di loro c'erano lei al fianco di Levi con dietro i loro compagni di squadra.
STAI LEGGENDO
Le ali della libertà
ФанфикTaylor Brown si unisce al 101° corpo cadetti con l'idea di entrare a far parte del corpo di gendarmeria. Era sempre stata una ragazza tranquilla, tutto quello che bramava dalla vita erano un pasto caldo al giorno, un letto in cui dormire e tranquill...