La messa gli era sembrata eterna. Per quasi due ore si era dovuto subire lo stesso sermone che sentiva ormai da vent'anni. Per di più durante tutta la funzione aveva avuto dietro di sè due signore che, credendo di non essere ascoltate non avevano fatto altro che spettegolare su quello che era accaduto la sera prima al ricevimento. Audrey, che come lui non riusciva a seguire neanche una parola della funzione, ad un certo punto si era girata e aveva sussurrato qualcosa alle due donne, qualcosa che non era riuscito a sentire ma che sicuramente le aveva indispettite poiché dopo averle rivolto uno sguardo fra lo stupito e lo scandalizzato si erano ammutolite, fatta eccezione per qualche borbottio incomprensibile che ogni tanto gli era arrivato all'orecchio.
Poi, una volta che la funzione era termina avevano raggiunto la dimora della zia dove avevano trascorso altre ore interminabili in compagnia di gentiluomini e nobildonne troppo annoiate e stanche per sostenere un qualsiasi discorso che non riguardasse il tempo.«Grazie per essere venuto, so che avresti preferito trascorrere il giorno di Natale in un altro modo.» lo ringraziò la zia una volta congedati tutti gli ospiti.
«Non è stata poi così noioso» mentì James. La verità era che la compagnia gli era stata sopportabile finché gentiluomini e signore non si erano divisi, durante il pranzo infatti nonostante lui e Audrey fossero seduti ai poli opposti erano riusciti a scambiarsi qualche sguardo complice. Audrey a differenza sua, che era finito fra due vecchie galline imbelettate, aveva goduto della compagnia del cugino e del cognato che, non avevano fatto altro se nonfarsi beffe di lui per tutta la durata del pranzo.
Ovviamente una volta che anche l'ultima portata era stata sparecchiata, in privato James aveva fatto notare alla zia l'errore delle disposizioni a tavola ma, quest'ultima aveva chiuso rapidamente la conversazione dichiarando che purtroppo c'era stato un calcolo errato negli invitati e nella loro disposizione.
Ma, dallo sguardo della zia, James aveva capito che l'errore non era stato affatto casuale. Si trattava di una delle sue innocue vendette.«James, andiamo?» gli chiese Audrey raggiungendolo alle spalle.
«Certo, dammi solo il tempo di far chiamare la carrozza.»
«Non ce ne sarà bisogno. L'hanno già presa Naghmeh, Lupi, Alec e Stephan, ormai dovrebbero essere già a casa. Pensavo che sarebbe stato bello trascorre finalmente un momento da soli e poi dopo tutte le delizie che ho ingerito credo che una camminata potrà solo che farmi bene.»-«Non ti dispiace, vero?» si affrettò ad aggiungere notando lo sguardo piuttosto sconvolto del marito.
«Niente affatto, speravo solo di poter trascorrere il viaggio in carrozza, per quanto breve, in modo interessante.» le rispose rivolgendole uno sguardo carico di sottintesi.
«Non pensavi mica di...di fare Quello in carrozza, spero!»
Soffocando una risata James la strinse a sè iniziando a giocare con alcune ciocche dei capelli che ormai sfuggivano all' acconciatura.
«Non ridere.» lo rimproverò -«Sai benissimo che non potrei fare una cosa così...così sconveniente. Chissà che cosa penserebbe di noi la servitù.»
«Posso assicurarti che la servitù sente e vede più di quello che credi. E poi, la maggior parte delle carrozze sono state protagoniste di atti al limite dell'indecenza.»
«Smettila. Non posso credere che le persone riescano a fare quelle cose coscienti che qualcuno lo sta ascoltando»
«Vorrei ricordati che anche noi ci siamo diverti in carrozza o, hai già dimenticato la nostra breve luna di miele?» insistette il marito, divertito nel vedere le guance della moglie arrossarsi.
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La Passione Di Lady Audrey (IN REVISIONE)
Historical Fiction1818. La vita di Audrey Fraser é cambiata per sempre,dalla morte della madre niente é più lo stesso. Costretta ad andar a vivere a Londra dagli zii paterni,persone molto attacatevalle convezioni sociali, Audrey andrà incontro a una vita e ad una so...