capitolo 5 (revisionato)

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L'alba arrivò puntuale come un orologio, i raggi del sole entrarono nella stanza scaltri come ladri. Audrey che era abituata a svegliarsi presto la mattina sedeva sul letto con le braccia strette intorno alla ginocchia. La sera precedente era crollata non appena aveva posato la testa sul cuscino. Ora seduta lì, nell'immensa camera da letto non potè fare a meno di ripensare a casa, in particolare a suo padre che, con la scusa di farle cambiare aria per distrarla dagli eventi accaduti, aveva accettato di mandarla a Londra in modo che la zia provvedesse al suo futuro nel campo matrimoniale.

Infastidita dai pensieri che le affollavano la mente decise che, Londra o no, avrebbe visto sorgere il sole cavalcando. Ogni mattina infatti saliva sul dorso del suo purosangue arabo Safiy per lanciarsi a rotta di collo nell'infinita e magica brughiera.

Cavalcare per lei era come scrivere, in quei momenti si sentiva libera di essere se stessa, di esprimere le sue emozioni, le sue fantasie e libera di immaginare. Era proprio in quei momenti di libertà che aveva iniziato a scrivere le sue prime storie che da brevi racconti avevano finito per diventare veri e propri romanzi. Suo padre che pur non amando nessuna delle sue due passioni aveva dimostrato un ribrezzo soprattutto verso la scrittura poiché riteneva i suoi scritti frivoli e adatti a menti poco brillanti. Nonostante l'opinione contraria del padre alla fine era riuscita a mettersi in contatto con un editore di Londra inviandogli, sotto lo pseudonimo di Jessica Blank ,una bozza dei suoi romanzi firmati. Passati alcuni mesi l'editore stesso le aveva inviato una lettera dove informava del fatto che, il suo modo di scrivere lo aveva impressionato a tal punto da permettersi di mandare in stampa il primo romanzo.

Romanzo che sarebbe uscito in quattro volumi pubblicati mensilmente, partendo da una stampa base di duecento copie.

Con suo grande sgomento, i romanzi scritti avevano riscosso talmente tanto successo che, adesso che era a Londra, non vedeva l'ora di incontrare di persona l'editore così da poter anche apportare le correzioni necessarie alla pubblicazione del nuovo romanzo.

L'unico problema stava nel trovare il modo di uscire e rientrare senza essere scoperta.

Scesa dal letto corse alla finestra e tirò le tende in modo che i primi raggi del sole entrassero nella stanza, poi si affacciò e vide Alec allontanarsi velocemente a cavallo, guardandosi intorno per accertarsi che nessuno lo stesso osservando.

Incuriosita e un po' invidiosa si lavò il viso con l'acqua gelata, spazzolò i capelli che poi raccolse in una treccia avvolta intorno alla nuca e, non avendo altri abiti se non quello con cui aveva viaggiato il giorno prima lo indossò in fretta e furia. Uscì chiudendosi la porta alla spalle senza fare alcun rumore.

***

James attendeva che il suo superiore, Rattherford, arrivasse. Un segretario lo aveva fatto accomodare in un ufficio per poi sparire dicendo che il capo lo avrebbe raggiunto presto. Il grande orologio appeso alla parete batté le sei in punto.

Sapeva che Rattherford non riceveva nessuno prima delle otto almeno che non si trattasse di casi di primaria importanza; e quello a cui stava lavorando era proprio quel tipo di caso. Dopo aver passato tutta la notte nei quartieri più malfamati di Londra in cerca di informazioni, era riuscito a raccogliere la testimonianza di un barbone, per quanto la testimonianza potesse essere attendibile.

Se non avesse perso tempo con quella sconosciuta e col suo dannato cugino sarebbe riuscito sicuramente ad ottenere più informazioni. Ma, non aveva alcun senso rimuginare sul passato, tantomeno se la sua mente riusciva a ricordare solo a quegli immensi occhi viola e a quella bocca dannatamente sensuale che sapeva di ciliegia. Il solo pensiero fece risvegliare una parte del suo corpo che ieri sera era riuscito a stento a controllare. Ora però doveva calmare i bollenti spiriti, Rattherford sarebbe potuto arrivare in qualsiasi momento; non aveva alcuna intenzione di farsi trovare in una situazione così imbarazzante. Non era mica alla prime armi, dannazione, dopo le numerose amanti poteva dichiararsi piuttosto esperto nel riuscire a dare piacere ad un donna.

La Passione Di Lady Audrey (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora