CAPITOLO 17

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Ero pieno di vendetta, volevo farlgli questa bellissima sorpresa.... Levin...

Lo chiamai:" Ciao Levin" Mi sentivo malefico, ma gli stava bene:" Volevo chiederti se..." Iniziai a tirar fuori dalla giacca la bacchetta:" Se hai mai frequentato la scuola di magia." Mi rispose turbato da questa mia domanda, io intanto avevo afferrato la bacchetta in mano:" Sono sorpreso dalla tua domanda, comunque sí, la ho frequentata... Ed allora?"

Risposi:" No nulla, volevo chiederti se ti sei mai diplomato." Rispose:" Certo... In meno di tre anni!" Lo disse con aria molto vanitosa.... Io mi accertai:" Quindi hai fatto anche dei combattimenti magici per riuscirti a diplomare..." Rispose:" Ovvio, ma vai al sodo con questo cosa vorresti dirmi? Vuoi fare un combattimento magico... Mha! Senza bacchette mi sembra difficile non credi?!"

Ero pronto a rivendicarmi:" Hai ragione Levin, sono d'accordo con te... Ma io la bacchetta ce l'ho!" Sfilai velocemente la bacchetta dalla giacca, e desiderai che svenisse in modi tale da potergli togliere le nostre bacchette dalla tasca...

Subito dopo cadde a peso morto per terra... E con tanta facilità, che non mi aspettai, riuscimmo a prendere tutto ciò che era nostro, compresa la pietra: la missione si era compiuta con successo!

Kerid ed io nominammo le frasi per ritornare nel nostro periodo... E che tutti si dimenticassero ciò che successe quel giorno. Una grande bolla ci raccolse ed a tutta velocità sbucammo nel cortile della nostra cara scuola.

Fummo accolti con grandi festeggiamenti, e ringraziamenti... Ci rivolgemmo all'ufficio del preside:" Buonasera, preside..." Ci guardò entusiasta:" Hey, ragazzi... Sono fiero di voi. Perciò vi farò un regalo: non dovrete più prestare servizio alla scuola, ossia non dovrete più svolgere missioni." Io e Kerid ci battemmo il cinque! Decidemmo ti tornare alla vita di tutti i giorni. Io per prima cosa salutai Kerid, e corsi da Giavurny, in camera.

Lo trovai spaparanzato sul suo letto che studiava volo. Contento, entrai dentro di botto senza nemmeno bussare:" Giavurny, come va? Io sto bene..." Appena sentì la mia voce non ci credette... E si girò pensando che noi fossi io, poi quando realizzò che ero io dietro di lui gli si illuminarono gli occhi, e mi abbracciò stritolandomi il collo.

Eravamo contentissimi di stare di nuovo insieme, subito gli chiesi che cosa stava studiando e lui mi rispose:" Il prof. di volo ci ha detto di comprare questo libro e di studiare le preime venti pagine!" Guardò l' orologio:" Siamo ancora in tempo, andiuamo a comprare il libro... Forza!" Ancora non ci credeva che ero arrivato sano e salvo.

Mentre camminammo di corsa per il corridoio del centro commerciale tutti mi salutavano e bisbigliavano su di me:" Hey, quello è Alfry, quello che era scomparso... Si dice che abbia ripreso tutta la pietra!" Poi c' era chi diceva:" Ciao Alfry, sei un eroe!"

Dovevo essere contento di ciò che avevo fatto, e di ciò che mi dicevano... Ma qualcosa mi turbava e non capivo cosa... Era come se certe cose venissero raccontate con disprezzo. Ma lasciai perdere e accellerai il passo per stare con il mio vero migliore amico: Giavurny!

Arrivammo poco prima della chiusura del negozio:" Ci scusi, vorrei comperare il libro di volo!" Chiesi. Il commesso mi rispose:" Ok, ma ce ne sono più di venti di libri di volo... Innanzitutto tu a che anno sei?" Risposi che ero al primo anno, ed allora il commesso mi chiese mentre continuava a digitare qualcosa al computer:" Ok, ora ce ne sono sette. Mi devi dire il titolo!" Mi voltai per chiamare Giavurny, che non stava ascoltando, ma anzi stava sfogliando un libro, urlai:" Giavurny!" Lui appenà mi sentì corse subito da me con un libro in mano:" Dimmi..." "Avrei bisogno che tu mi dicessi il titolo del nostro libro di volo! Te lo ricordi?" Chiesi speranzoso. " Certo, <<Amandus volatid>> volume 1"

Mi girai verso il commesso e mi fece capire che aveva ascoltato... Perchè io non ero in grado di ripronunciare quel titolo! Me lo diede e disse:" Sono undici ali e novanta bolle!" Le ali è come da noi dire gli euro, e le bolle sono i centesimi; gli diedi la carta di credito dove avevo dentro più di quaranta ali! Mi diede il libro ed uscii dal negozio seguito da Giavurny.

Poi mi ricordai del libro che stava sfogliando Giavurny, e che lo aveva riconsegnato a malincuore.. E dato che ero appena tornato, decisi di fargli un regalo:" Giavurny, aspettami un secondo qui fuori!" Rientrai di corsa, presi il libro, lo pagai e lo impacchettai, uscii e urlai:" Giavurny, Giavurny. Ti ho fatto un regalo!" Appena lo scartò, mi ringraziò tantissimo e iniziò subito a leggerlo, mentre io sfogliavo il mio libro di volo!

Si fecero le sette e mezza e allora ci dirigemmo verso la mensa, con una fame da lupi, sulla Terra avevo mangiato solo cornetti rubati!

Passò velocemente la serata, e già alle nove ognuno era nel proprio letto!

La scuola di magiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora