CAPITOLO 12

137 12 1
                                    

La voglia, ma sopratutto il bisogno di respirare, era troppo forte! Mi sentivo delle ragnatele in faccia, la bolla oramai si era riempita tutta d' acqua. Ad un certo punto non riuscii a trattenermi e mi scivolò una respirata nell' acqua e dissi tra me e me:" Ormai finisce qui la mia vita, contento però di questi ultimi giorni miei..." Però dopo poco vedevo che stavo meglio, e che avevo meno necessità di respirare, allora ci riprovai oramai scoraggiato della possibilità che io potessi sopravvivere, feci un altro respiro dentro il liquido e vedevo che stavo bene il che voleva solo dire una cosa: sapevo respirare nel liquido! Ero molto contento di ciò perchè mi ha salvato, così adesso che non avevo più questo problema: dovevo capire come ritornare, mi girai all' interno della bolla per vedere la bellezza dello spazio era magnifico, ma una cosa nerissima mi attraeva... Cercai di metterla a fuoco, ma non capivo cosa fosse. Notavo anche che la mia bolla era attratta da questa strana cosa, mi concentrai il più possibile e cercai di ricordarmi quello che avevo studiato in scienze sullo spazio, e dopo mi venne in mente, era una cosa che speravo di non andarci mai dentro, ma stava accadendo era un: buco nero!!! E fu lì che ripensai alla frase che la mia vita doveva finire qui, ma questa volta non ebbe lo stesso effetto di prima perchè era come se una minima speranza sta volta ci fosse: non si sapeva ancora cosa ci fosse al di là di un buco nero... La mia microscopica speranza era quella che ci fosse un' altra dimensione! La cosa mi incuriosiva molto, ma la paura c' era e pure molta, ma pensavo tra me e me:" Se riesco ad uscirne vivo sarò un eroe, ed una persona che ha scoperto cose importantissime!!" Il cuore batteva sempre più forte, finalmente arrivai al buco nello spazio: la bolla non scoppiava, ma anzi mi teneva protetto dagli urti che avrei potuto prendere, oramai vi ero dentro: non c' era luce, solo un microbo puntino luminoso lontano si riusciva ad intravedere... Tenni forte la mia collana che era l' unico punto di riferimento, ed iniziai a pregare nella speranza che un miracolo mi salvasse, ancora non avevo realizzato che ero dentro un buco nero! E continuavo a dirmi:" Ma sei scemo!? Non capisci che sei dentro un buco che non si sa dove porti, e non si sa se vivrai?" Continuavo a pregare, a ripensare ai miei genitori, a mia sorella, e provavo invece rabbia nei confronti di Giavurny, che faecva finta di non sentirmi, ma questi pensieri si fermarono da un altro pensiero molto importante e strano: il bambino. Iniziai a ripensare ai segni che mi aveva fatto quel bambino, ma non riuscivo ad associarci niente... Intanto il puntino di luce si stava avvicinando sempre di più, e la mia curiosità, ma anche la mia paura avevano raggiunta davvero le stelle!!...

La scuola di magiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora