Erano degli occhi gialli, grandi e a mandorla... Passarono cinque minuti, ma niente: era immobile! Ad un certo punto presi coraggio e mi alzai, facendo finta di non vedere nulla: il mio cuore batteva a duemila; che dire, che fare?! Finalmente si mosse... Iniziò a chiedermi come mi chiamo, quanti anni ho ecc. E lui si rispondeva da solo lo so già! Questo fatto che si rispondeva da solo mi faceva ancora di più arrabbiare, non gli risposi a parole ma gli bastò il mio sguardo torvo per fargli capire che doveva solo stare zitto in quel momento. Dopo essersi fatto da solo queste domande ed essersi anche risposto, mi chiese di seguirlo... Mi aprì la porta e mi fece un gesto cortese per far passare prima me. Ero in un corridoio molto lungo con dei lampadari vecchi i quali emettevano poca luce: il giusto per vedere il pavimento ricoperto da una vecchia e lisa moquet rossa.. Ero confuso, turbato: forse me lo stavo sognando, oppure stava accadendo qualcosa di davvero strano?
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La scuola di magia
ФэнтезиUna scuola nascosta, non si sa dove... Là dentro avvengono cose che nella realtà non esistono. Ma non tutti possono parteciparci.... Cosa mai ci sarà al di là del buco nero?