CAPITOLO 14

162 16 0
                                    

Corremmo a lungo, lui non sembrava stanco, io invece avevo il fiatone: dopotutto gli anni si iniziano a far sentire! Si fermò di scatto sotto una casa color verde, sembrava la stessa casa dove avevo fatto l' incidente, lui si girò e mi disse:" Noi siamo invisibili alle persone di quest' epoca, ma lui essendo magico può vederci!" Io sospirai preoccupato, me l' aspettavo più facile sta missione... sentimmo dei passi scendere le scale, io mi stavo allarmando, ma uno sgurdo di Kerid mi face quietare precedendo ciò che poteva uscirmi dalla mia bocca.

Mi disse:" Attento, è Levin... Il nostro compito è seguirlo fino al momento di domani che prenderà la pietra!" Finalmente il rumore dei passi cessò, ma venne sostituito dal rumore della maniglia, Levin stava uscendo dalla sua casa verde.

Ero, tanto per cambiare agitato, ma ero pronto ad eseguire tutti gli ordini che mi avrebbe dato Kerid. Per la prima volta vidi lo sguardo di Levin, lo analizzai bene, ma sempre di nascosto... Ma notai una cosa incredibilmente strana: c' era una terribile somiglianza tra Levin e il mio "amico" Giavurny!

Rimasi sconvolto, ma dovevo rimanere attento a qualunque ordine mi venisse dato da Kerid. Ripensavo a questa impossibile somiglianza... La forma del viso, gli occhi ed il naso... Ero confuso e pensieroso, ma poco dopo questi miei complessi pensieri mi chiamò Kerid:" Alfry, muoviti! O verremo scoperti, e la nostra missione non si potrà compiere! Seguimi, correndo!" Mi domandavo perchè un bambino di sei anni dovesse sottolinearmi il fatto che io debba correre..

Partì come un razzo, Kerid, ma io lo seguivo stando comunque attento a ciò che mi circondava e soprattutto a Levin...

Corremmo fino a non so dove, ma sicuramente lontano, avevo i polmoni a pezzi! Kerid sussurrò:" Ecco, qui è la calle dove domani Levin casualmente troverà quella maledetta pietra. Noi dobbiamo ispezionare questa calle..." Prese fiato e poi riprese:" A patto che sia questa la calle giusta!!" Le ultimo parole mi facevano imbestialire, ma dalle parole precedenti notavo anzi una grande determinazione, spesso sconosciuta da un comune bambino...Ma forse lo sottovalutavo.

I suoi grandi occhi pieni di ammirazione di ciò che stava facendo, mi trasferirono anche a me una prontezza e sicurezza nell' affrontare questa missione. Eravamo pronti:

Kerid:" Andiamo, ma fai piano..." Obbedii seguendolo per pochi passi e poi mi disse sempre sussurando:" Vai avanti tu!" Andai, ma queste parole mi facevano capire che dentro era rimasto un bimbo di sei anni.

Camminai furtivamente e guardandomi intorno, analizammo tutta la calle: ma niente!! Ci mettemmo a controllare anche dentro i tombini, ma niente di niente. L' unica cosa da fare era aspettare, prima o poi qualcosa sarebbe successo!

Poi Kerid mi disse:" Senti, mi è venuta una gran fame... Ma uno di noi deve rimanere qui e......" Lo interruppi sapendo già dove voleva arrivare con quella frase:" Ho capito, vado in qualche bar a comprare qualcosa. Tu cosa vorresti che ti porti?" Mi rispose come se fosse sconvolto:" Ma che dici... Non serve andare ad un bar!! Saremo magici per qualche motivo!" Lo guardai stupito:" Ma allora perchè mi volevi mandare a comperarti da magiare?" Risposa con un' aria ribattente:" Io non ti ho mai detto di comprarmi da mangiare, ti volevo chiedere se potevi fare tu una magia, perchè io ancora non la so fare..." Pensai tra me e me:" Ma secondo te io so far apparire cibo?!" Ci provai lo stesso , se non altro avevo fame anch' io: la collana si illumino e mi apparvero due panini con l' hamburger e patatine!!!!! Ero contento di questo mio successo, anche Kerid; ma non perdavamo di vista quella calle!

Mangiammo, o meglio divorammo i panini. Continuammo a guardare la calle fino a quando non calò la sera e per coincidenza quella notte c' era la luna piena... Ciò era incoraggiante, ma non accadeva nulla. Si fecero le 3 e io gurdai il cielo, speranzoso nella luna piena; improvvisamente osservai una stella cadente, che però veniva verso di noi!!

Avvisai Kerid, indicandogli la stella. Lui la osservò a lungo, ed infine concluse i suoi pensieri:" Non è una comune stella cadente, e non è nemmeno una stella cadente! E' la pietra che stiamo cercando noi." Attese come per darsi conferma di ciò che stava dicendo e poi riprese:" Bene, ora chiamiamo il preside della scuola e lo avvisiamo!" Tirò fuori dalla tasca un telefonino e poco dopo si riuscì a mettere in contatto con il preside e lo avvisò di quanto avvenuto; il preside ci disse che dovevamo osservarla senza ami perderla di vista, era molto importante, ed infine si raccomandò di stare attenti a Levin: poteva sempre esserci vicino!

Cercammo di calcolare ad occhio dove potesse cadere la pietra, più o meno davanti ai bidoni della spazzatura!: e ti pareva...

Atterrò la pietra, la prendemmo e la mettemmo dentro un vasetto, indistruttibile. La pietra aveva dei fori dai quali usciva una luce verde smeraldo.

Iniziammo a correre per scappare da eventuali incontri con Levin, ma la realtà aveva preceduto i nostri pensieri... Infondo alla calle c' era Levi che fischietta passeggiando... Intervenne Kerid:" Psss Psss Alfry... Dobbiamo far finta di niente, ed uscire da questa calle il prima possibile!" COnfermai scuotendo la testa.

Iniziammo ad aumentare il passo ma una voce stridula, ma forte ci bloccò:" Hey voi, io sono nato e vissuto qui... Quindi conosco tutti: voi non siete di qui. Da dove venite? Come vi chiamate?" E continuò, riempendoci di domande che neanche ricordo, io risposi con una mia semplice presentazione  (inventata ovviamente), Kerid aveva capito e anch' egli rispose con una falsa e piccola presentazione. Poi Levin come se non fosse ancora soddisfatto delle nostre risposte disse:" Ma siete fratelli? E cosa ci fate qui alla sera, esttamente alle 3:44?" Risposi cercando di sbadigliare:" Sì siamo fratelli, e.....e mio fratello Kerid aveva lasciato qui ancora da ieri la sua giacca... Ora dobbiamo rientrare in albergo, tra poco partiamo: mio padre sta già caricando le valigie... Ci aspetta un viaggio molto lungo!" Levin mi guardò con aria poco soddisfatta, e disse:

"Va bene. Comunque io mi chiamo Levin. Buon viaggio!" Stavo per ritenerlo cortese fino a quando non ci sussurrò:" So benissimo chi siete, non finisce qui." Corremmo fino allo stremo e poi presi fiato e dissi a Kerid:" Dove hai messo la pietra?" Mi rispose:" Nello zaino... Ho già controllato. Ma sto notando una cosa grave: la mia bacchetta e la tua collana non le abbiamo più!" Risposi:" Accidenti... In questo modo non potremo più tornare a casa! Adesso comunque la cosa più giusta da fare è riposarci facendo la notte a turni per controllare la pietra, come ha detto Levin stesso: lui conosce come la sua mano questo paese!"

Confermò, e disse sorridendo:" Però il primo turno lo fai tu!" Risposi ridendo:" Va bene, ogni turno è di due ore. Buonanotte!" " Altrettanto."

La scuola di magiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora