capitolo 2.

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"Ci sto."

Queste parole mi fanno sentire così forte e decisa, sicura di quello che voglio, mentre un momento dopo cado di nuovo nella mia fossa di insicurezze, quella che mi sono scavata da sola.

Mi sto riempiendo di domande, vorrei tanto farle a lui, ma non riesco a fiatare. Cosa devo fare adesso? Tocca a me fare il primo passo? Che devo dire? Devo forse ringraziarlo o .. abbracciarlo? Sento una paura folle fin sotto la pelle, nelle ossa. Sono preoccupata della parte "pratica" di questo patto, piuttosto che del resto. Mi fa impazzire l'idea, e ancora di più il pensiero di iniziare proprio adesso, senza alcun preavviso. Per me é stato fin troppo avere quello sfogo con lui, qualche minuto fa, le mie energie se ne sono andate in un soffio e non potrei reggere a qualcos'altro.

Guardo dritta verso di lui che mi sta sorridendo ampiamente, mostrando una fila di denti bianchi e perfettamente allineati. Non sapere cosa sta pensando in questo momento mi terrorizza. Magari sta pensato a quanto io sia stupida, o forse mi trova buffa, ma é più probabile che io lo faccia ridere. Faccio ridere molte persone, senza nemmeno fiatare, e questo é triste.

"A cosa stai pensando?"

Quando mi fa questa domanda mi rimprovero da sola per aver pensato cattiverie su Louis, lui non fa cattivi pensieri sulle persone, Louis sorride e basta, e la sua voce é così trasparente che é quasi impossibile provare odio nei suoi confronti. Thomas lo ha detto tante volte.

Per un paio di secondi muovo leggermente la testa, mimando un no, ma non penso lo soddisfi molto come risposta.

"Nulla.. solo non- non so cosa fare"

"Prima regola." Tremo. "Non vergognarti mai con me. Se devo aiutarti voglio che tu sia completamente sincera e che non ti senta bloccata se devi dirmi qualcosa, qualsiasi cosa. Devi parlarmi Margareth, non puoi fare come stai facendo adesso" Fa segno con le mani nella mia direzione e io abbasso la testa, guardandomi ingenuamente. "Devi dirmi quali sono i problemi, parlare con me di tutto, okay? E poi ci lavoreremo insieme, chiaro?"

Annuisco.

"Ogni volta che annuisci o rispondi a monosillabi sarà come se io non ti abbia sentita. Quindi ti ripeto la domanda Margareth. E' tutto chiaro?"

"Sì" Sibilo.

Trovo estremamente difficile sostenere i suoi occhi celesti per più di un minuto. Rischierei di venirne risucchiata.

"Più convinta." Ordina, alzando con due dita il mio mento, per avere un contatto visivo con me, guardandomi direttamente negli occhi. E' incredibile quanta sicurezza trasmetta attraverso uno sguardo, attraverso la forza della sua voce. Lo invidio così tanto.

"Sì, Louis. E' tutto chiaro." Ripeto, questa volta più decisa e sorrido, stupendomi di me stessa.

"Lo prometti?"

Osservo il modo in cui un angolo delle sue labbra si alza leggermente dando vita ad un sorriso sbilenco, ma allo stesso tempo adorabile.

"Lo prometto."

"Benissimo." Conclude.

Annuisco anche questa volta e lui mi lancia un'occhiata di rimprovero.

"Penso che dovresti tornare da Thomas.. io- io devo fare i compiti."

Non volevo davvero sembrare maleducata, ma dalla sua espressione capisco che lo sono stata. E a dire il vero, non ho nessun compito da fare, ma la sua presenza mi sta rendendo nervosa, temo che da un momento all'altro possa dire "Bene, allora cominciamo!"

"Voglio dire, se vuoi ehm.. cioé non devi restare per forza" Dico, in un inutile e ridicolo tentativo di sistemare quello che ho appena detto senza sembrare un'idiota.

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