capitolo 24.

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"So già tutto, i ragazzi non facevano altro che parlarne. Un po' tutti ne parlano, a dire il vero." Dice, non smettendo nemmeno per un attimo di sorridere. Una volta davanti alla sua porta la apre tranquillamente facendomi entrare prima di lui.

Entro nella stanza sevrappensiero ed inizio a parlare a raffica, presa dall'emozione e dall'entusiasmo.

"Ce l'ho fatta, capisci? L'ho zittita e l'ho messa al suo posto.. sono così.. così"

Stavo cercando una parola adatta, una che rendesse giustizia a tutta la felicità e l'orgoglio che provo, quando queste stesse parole muoiono sulla mia bocca. Louis occupa le mie labbra con le sue, possessivamente, in preda ad un'improvvisa voglia. La familiare e meravigliosa sensazione travolge immediatamente anche me e solo ora mi rendo conto di quanto mi fossero mancate le sue labbra. Mi assapora, per un paio di secondi. Si stacca di tanto in tanto, prende fiato. Le sue mani viaggiano dalle guance al mio collo mentre le sue labbra sfiorano le mie con morbidezza, ma non si allontana mai troppo. Sembra sospeso in una dimensione indefinita, sospeso tra il pensiero e il sentimento. E' immerso in una bolla, quasi malinconica, il che mi suggerisce che stia pensando a qualcosa, qualcosa che non posso conoscere.

Ora fa scivolare la mani fino al retro della mia testa, scorrendo con le dita tra i miei capelli. Mi piace terribilmente tanto quando li stringe delicatamente in un pugno, durante un bacio, senza mai farmi male.

Avremmo potuto continuare a parlare di sguardi per tutto il tempo, ed io mi sarei comunque dimenticata del discorso in corso fino a pochi secondi fa.

"Lo so, é stato piuttosto esilatante vederla demoralizzata in quel modo." Mi confessa, ridacchiando contro la pelle del mio collo, solleticandomi dolcemente. Questo gesto mi fa dimenticare il motivo per cui sto ridendo insieme a lui. E' un suono così bello, così delicato e così desiderato.. é il suono della serenità. Spingo le mie braccia a chiudersi attorno al suo busto, mentre guardo in alto verso di lui. I nostri petti si toccano. "Ed io sono così fiero di te, piccola." Le sue parole si insinunano dentro di me, le assorbo fino a quando non arrivano nel profondo del mio cuore e lo sento scoppiare di gioia.

"Puoi essere tutto quello che vuoi, non scordarlo mai." Pronuncia queste parole con una decisione tale che per un momento riesce a farmelo credere. L'unica cosa che avrei da dirgli é che voglio essere qualcosa solo con lui, perché sola, di me non rimane molto. Ma questo non lo dico, non potrei.

Rimaniamo a guardarci e lascio la mente libera di vagare lontana da me mentre affogo sempre più a fondo nei suoi occhi. Sento il mio stomaco contercersi dentro di me alla vista delle sue labbra che vengono attirate delicatamente tra i denti, poi bagnate dalla lingua. Il suo pollice scorre per il mio labbro inferiore. Basta una frazione di secondo per farmi desiderare di trovarmi su quel letto con lui. Voglio così tanto baciarlo, ma non ho mai preso l'iniziativa e non so nemmeno da dove dovrei cominciare.

Dovrei semplicemente fiondarmi sulle sue labbra? Oppure dovrei fargli capire quello che voglio?

"A che stai pensando?" Mi chiede, tranquillamente, prima di far scivolare via la felpa dalle mie spalle. La sento cadere a terra, ma non mi importa e non mi abbasso nemmeno per raccoglierla. Flash compaiono nella mia testa. L'immagine delle sue mani che fanno scorrere i miei vestiti fino al pavimento mi fa avvampare dalla testa ai piedi. Scuoto la testa recuperando la ragione, lui sta ancora aspettando una mia risposta.

"Nulla, solo.." Non riesco a continuare oltre senza che le mie guance vadano a fuoco, quindi abbasso la testa dondolandomi sui piedi. Stavo seriamente per dirlo?

Oh, andiamo. Di cosa ho paura?

Lo sento sorridere ed emettere un suono che somiglia ad una lieve risata. Fa per sollevarmi il viso, ma io lo precedo, mi faccio coraggio e mi impongo di sollevare la testa.

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