"Vuoi che ti porti a casa?" Mi chiede, uscendo definitivamente dal parcheggio ed immettendosi sulla strada.
"Tu vuoi portarmi a casa?"
"Che fai, rigiri la domanda?" Ridacchia, buttando leggermentela testa indietro contro il sedile, come fosse un bambino ed io mi godo questa splendida vista dei suoi occhi che si riducono a due fessure e i lati delle sue labbra che si alzano per lasciare spazio ad un arcata perfetta di denti luminosi.
"Voglio solo sapere che vuoi fare tu." Rispondo, dopo quelli che saranno stati venti secondi. Abbasso la testa verso la busta di vestiti che Louis mi ha comprato e non posso che sentirmi in debito con lui e in qualche modo in colpa. Insomma, ha speso dei soldi per me ed io non l'ho ancora ringraziato come si deve.
"Lou?"
"Mh?" Non distoglie lo sguardo dalla sua guida.
"Grazie per- per questo, insomma per i vestiti e per- tutto" Non so di preciso cosa avrei dovuto dire e in che modo, ma penso abbia capito. Abbasso la testa verso le dita che sto torturando senza rendermene conto ed espetto disperatamente che dica qualcosa, con il cuore che fa male per quanto sta battendo forte, penso si senta stanco di pompare così veloce, ormai.
"Non ringraziarmi, Meg"
Questo é tutto quello che dice, continua a guardare la strada, concentrato sulla sua guida.
L'auto é silenziosa, ma nel contempo questo silenzio é piuttosto rumoroso perché entrambi sappiamo che l'altro sta pensando a qualcosa, questo ci porta a girarci, nello stesso istante, per guardarci negli occhi. Vorrei poter leggere nella sua mente proprio come riesco a leggere le emozioni attraverso gli specchi dei suoi occhi, almeno in questo momento non mi struggerei così intensamente per trovare un perché a questo silenzio rumoroso.
"Dio, non guardarmi in quel modo." Mi dice, spostando di nuovo lo sguardo da me alla strada, ma poco dopo ci troviamo di nuovo occhi negli occhi, come se i suoi venissero calamitati dai miei.
C'è qualcosa che sta gironzolando per la mia mente da più di cinque minuti, questo pensiero insiste, é così forte, così forte da farmi pensare che non sia più solo un semplice pensiero, é qualcosa di diverso. Ma indipendentemente dal modo in cui potrei definirlo, é questo che prende il comando della mia mano e mi spinge a poggiarla sulla sua gamba. Lui sta facendo così tanto per me, mentre io- beh, io contribuisco solamente ad essere un impiccio, sarebbe così sbagliato se provassi a fare qualcosa per lui?
La sua testa schizza istantaneamente nella mia direzione, quasi avessi risvegliato qualcosa, quasi avesse capito tutto con questo piccolo gesto, che mi sta portando via tanti battiti.
"Che stai facendo, Margareth?" Pronuncia il mio nome completo, sta cercando di essere serio.
La mia mano si sposta più in alto e sento chiaramente che ha risucchiato un respiro.
"Meg-"
"In che modo ti guardo?" E' l'unica cosa che ho intenzione di chiedegli. Non é la prima volta che mi ripete le parole di poco fa, ed io voglio capire cosa ci sia che non va nel modo in cui lo guardo, ho bisogno che dica qualcosa che mi incoraggi, che mi infonda la giusta sicurezza, e quella é l'unica domanda che sono riuscita a raccapellare nella mia testa. Sono consapevole che la mia voce suoni tremendamente delicata e sottile, quasi innocente in questo momento, io stessa me ne rendo conto.
Louis stringe le mani sul volante, posso vedere le nocche diventare bianche ed io desidero profodamente che mi dia questa dannata risposa.
"Il tuo sguardo." Comincia. "E' così.. innocente. Mi eccita così tanto il modo in cui mi guardi." Dice, tra i denti, c'é qualcosa di diverso nella sua voce.
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INSTRUCTIONS FOR USE || L.T ||
Fanfiction❝ Ti insegnerò tutto io. Da come zittire quegli stronzi a come sedurre un uomo. Sarà il nostro piccolo segreto. Nessuno dovrà saperlo, nemmeno Lottie e Thomas, una cosa tra me e te, nessun'altro. Ci stai? ❞ Copertina di @anvchorstyles Tutti i dirit...