capitolo 6.

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Dopo la sosta sul ciglio della strada, Louis riprende la sua guida, in silenzio. Abbandona il piccolo spiazzo e con esso, abbandona anche il momento che abbiamo appena condiviso. Vorrei poter fare lo stesso, ma non posso smettere di pensare alla sensazione che mi ha travolta poco fa, era così forte, tanto forte da farmi perdere il controllo di me stessa e, in qualche modo, non ha ancora lasciato del tutto il mio corpo.. mi sento ancora scossa.

Nel frattempo, mi sono rimessa al mio posto con lo zaino sulle gambe e sto giocherellando con un filo che fuoriesce dalla stoffa nera in modo piuttosto nervoso, attorcigliandolo e srotolandolo da un dito.

Lo guardo, sta fissando la strada con le mani ben serrate sul volante, i capelli sono un disastro dopo il mio passaggio ed é tanto bello da togliere il fiato, anche così. La mia mente sta giocando davvero brutti scherzi, e non posso evitare di diventare del solito rosso violento ripensando a quello che abbiamo condiviso poco fa, il pensiero delle sue labbra che si muovono sulle mie, dei miei fianchi che strusciano lentamente contro i suoi, insieme ai suoi. Avvampo, mentre il mio stomaco si annoda e lascio che i capelli mi coprano il viso quando abbasso il capo e mi torturo le mani, che solo qualche minuto fa erano intrecciate alle sue ciocche. Questi sono i pensieri più intimi che io abbia mai fatto su qualcuno, non ho mai avuto nessuno su cui fantasticare, ma comunque, anche se lo avessi avuto, non sarei mai riuscita ad elaborare qualcosa di questo tipo. La mia mente, prima dell'arrivo di Louis, era immacolata sotto questo punto di vista. Pensare cose di un certo genere mi sarebbe sembrato davvero inappropriato, mi sarei sentita violata dai miei stessi pensieri... Non che adesso non provi più imbarazzo, solo che .. ora so quello che mi perdevo fino a qualche giorno fa e questo mondo in cui mi sono appena addentrata é tremendamente eccitante.

Sono a dir poco spaventata. Mi sento destabilizzata. E' come se avessi perso il mio solito equilibrio, é possibile? Questo piccolo cambiamento mi dà davvero tanta speranza, e forse é la prova che Louis sta davvero facendo qualcosa nella mia vita.

Non siamo molto lontani da casa mia, qualche minuto forse.. Ma questo silenzio mi sta torturando e sta rendendo i minuti che mi separano dal momento di salutarlo un vero e proprio strazio. Alla fine, il mio essere dannatamente insicura e tutto il resto, mi porta a pensare che forse si é pentito di quello che ha fatto, o forse di quello che ha detto. La mia mente non può che interpretare il suo silenzio come qualcosa di estremamente negativo. Sono una persona che ha bisogno di continue conferme, una di quelle persone - nel caso non si fosse ancora capito quanto incasinata io sia - che ha continui momenti di alti e bassi, continui conflitti interiori. Non posso che pensare che magari non voleva.. magari-

"Meg" I miei pensieri vengono interrotti dalla sua voce e risucchio un respiro quando mi chiama.

"Hmm?"

"Ti sei pentita?"

Cosa?

Lui che mi chiede se mi sono pentita?

"Perché dovrei?"

"Non so, non hai praticamente più parlato" Dice, questa volta si gira un attimo nella mia direzione prima di rigirarsi ancora verso la strada.

"Lo sai che non parlo molto.."

"Beh, puoi iniziare col dirmi se ti é piaciuto" Nella sua voce c'é davvero tanto divertimento, scommetto che si diverte da morire a farmi parlare di cose del genere, ma non sono ancora in grado di parlarne apertamente con lui senza morire nel mio stesso imbarazzo, soprattuto perché non conosco molti aggettivi che potrebbero definire quello che ho provato.. se non "bello". Infatti é quello che dico.

"Sì, é stato.. bello" Rispondo, e guardo dalla mia parte del finestrino.

La mia risposta provoca una sua risata che si espande per tutto l'interno dell'auto. Per quanto questo suono mi piaccia, mi chiudo nelle mie stesse spalle, vergognandomi della mia risposta così ingenua.. immaginavo che avrebbe riso.

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