capitolo 5

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⚠️violenza⚠️

Le mani di Felix tremano mentre cerca di infilare la chiave nella serratura. Vuole solo entrare nella sua stanza e allontanarsi da tutti per un po'. La chiave gli cade un paio di volte, seguita da un "cazzo" o "merda". Anche se il corridoio è vuoto, dato che sono andati tutti a pranzo, si sente ancora come se la gente lo stesse guardando.

Alla fine, riesce a inserire la chiave nella serratura e, con un giro del polso, sente finalmente 'clic'. Aprendo la porta, si volta rapidamente e la chiude con la schiena. Resta lì per un momento, con lo sguardo perso nel vuoto.

Avvicinandosi al letto, ci butta sopra lo zaino, per poi sedersi. Ma manca il materasso, e cade a terra, provocandosi un forte dolore alla schiena. Emettendo un sospiro, appoggia la testa contro il letto e cerca di trattenere le lacrime.

Non riuscendoci, si stringe le gambe al petto e piange con il viso tra le ginocchia. Sta seduto lì, raggomitolato nel suo angolo di sicurezza, proprio come faceva a casa. Dopo aver emesso alcuni singhiozzi, mescolati ai brutti ricordi che stanno riaffiorando, Felix si alza bruscamente e va dritto in bagno.

Aprendo il rubinetto, l'acqua calda inizia a scorrere e a riempire la vasca. Lo specchio si appanna e l'aria è densa di vapore acqueo. Vedendo il suo riflesso sfocato, Felix si toglie la felpa e la maglietta, rivelando la quantità di cicatrici sul suo torso. Allo specchio non si possono vedere e il corpo di Felix sembrava normale. Sorride al suo riflesso, e prova un po 'di felicità a quell'idea.

Sa che, però, quel sorriso non durerà a lungo. Gli torna in mente il ricordo di suo padre che gli urla di non essere normale, mentre sua madre grida a questo di smetterla di picchiarlo. Il desiderio di andarsene che cresceva ogni volta che suo padre si ubriacava e si precipitava nella sua stanza.

Una di quelle notti gli aveva causato una cicatrice sulla parte superiore della spalla sinistra. Felix stava cercando di tenere la porta della sua camera da letto chiusa, mentre suo padre ci sbatteva i pugni contro. Quando è riuscito a spalancarla, Felix è stato sbattuto all'indietro, e la sua spalla ha finito col colpire uno spigolo della scrivania metallica. Quando è successo, suo padre non ha prestato attenzione alla ferita, nemmeno quando il sangue ha iniziato a macchiare quello che era un tappeto beige; ha continuato a calciare Felix, provocandogli più dolore.

Ogni volta che suo padre se ne andava dopo averlo picchiato, sua madre andava di corsa nella sua stanza e lo cullava tra le sue braccia. Ha sempre reso il dolore meno terribile. Non è il dolore esterno a ferire Felix, è facile abituarsi a quello: è stato il dolore provato nel capire che suo padre lo avrebbe sempre trattato così come ha fatto, e come probabilmente farebbe ancora, se Felix fosse a casa, e nonostante sia suo figlio, il suo sangue. È questo che ha causato più dolore. Sono quelli i ricordi che desidera dimenticare. Gli piacerebbe che suo padre l'avesse ucciso, quando se n'è andato.

Si rimette la felpa, coprendo le cicatrici. La vasca adesso è piena, pronta perché vi si immerga. Entrando al suo interno, Felix sente l'acqua bruciare sulla pelle, ma questo non lo ferma, e continua a scivolare dentro sempre di più. Il calore che inizia a sentire gli ricorda gli abbracci calmanti di sua madre.

Giù nella mensa, Chan è seduto con i suoi amici, ma sembra non riesca a togliersi il viso di Felix dalla testa. Ha capito che Felix vuole rimanere da solo, ma qualcosa nel lasciarglielo fare non sembra giusto. Senza pensarci due volte, si alza, scuotendo il tavolo nel farlo.

"Scusate, devo andare a controllare Felix. Torno tra poco." Fa un rapido inchino, prima di correre e spintonare le persone mentre si dirige verso il dormitorio.

Il corridoio è vuoto, non una sola persona in vista, e non si sente nemmeno un suono. Tutto quello che Chan riesce sentire sono i suoi passi, mentre raggiunge la porta della sua stanza. Una strana sensazione cresce dentro di lui a ogni passo. Facendo entrare la chiave nella porta, la apre ed entra, chiudendosi silenziosamente la porta dietro di sé.

La stanza è vuota, nessun segno di Felix tranne che per la sua borsa che giace sul letto. Chan si preoccupa ancora di più, non solo per dove debba trovarsi Felix, ma per quello che potrebbe star facendo e ciò che gli deve essere successo. Il suo respiro inizia ad accelerare, sente il petto stringersi.

Tira fuori il telefono e compone il numero di Felix, e passano alcuni squilli quando si rende conto che il cellulare di Felix si sta illuminando sul pavimento, tra i suoi piedi e il letto. Non ce l'ha con sé, ora Chan non ha idea di dove trovarlo.

All'improvviso dal bagno proviene un rumore che gli fa girare il collo abbastanza velocemente da avere quasi una distorsione. Agendo di nuovo senza pensare, Chan apre la porta del bagno e sente il suo cuore stringersi.

All'inizio fa un passo indietro, non volendo credere a ciò che vede, Felix non è lì. Poi, avvicinandosi di alcuni passi, i suoi piedi si ritrovano inzuppati d'acqua, mentre lui si trova vicino alla vasca, a guardare il corpo di Felix. Non riesce a reggere il peso del suo corpo e cade in ginocchio, schizzando acqua ovunque.

Felix è sdraiato nella vasca da bagno, l'acqua intorno a lui rossa. Chan allunga la mano per toccargli il viso, ma la ritira rapidamente, non volendo ancora crederci.

"Mi dispiace, so che non avrei dovuto dirlo. Sarei dovuto essere qui per te." Tiene la mano di Felix e piange contro di essa. Non riesce a muoversi dallo shock causato dal ragazzo lì davanti a sé. L'unica cosa che può fare è piangere.

"Chan?" Felix parla con voce debole. L'altro solleva la testa, e lo guarda con gli occhi pieni di lacrime.

"I-io credevo fossi morto." Chan lo attira a sé in un abbraccio, senza preoccuparsi di quanto questo lo renderà fradicio.

"Cosa? Perché l'hai pensato?" Felix ricambia la stretta, godendo dell'accoglienza di qualcuno che lo aiuti a sentirsi più felice.

"Allora perché l'acqua è rossa?" Felix guarda in basso e vede che l'acqua è colorata. Poi si rende conto di cosa deve averlo causato.

"La tintura della felpa deve essere fuoriuscita." Felix fa una risatina, mentre Chan rilascia un sospiro di sollievo.

"Sei un idiota, lo sai?" Si tira Felix sul petto per abbracciarlo, felice che sia vivo e al sicuro, e non volendolo lasciare per paura di perderlo.

"Sì" Felix non sembra molto entusiasta, ma si affretta a fare una battuta. "Sto lavando sia me che i miei vestiti." Imita le stesse azioni del meme, e Chan finalmente gli fa un grande sorriso.

"Non spaventarmi più così, okay?" Felix annuisce, promettendo di non farlo più.

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