La notte ha lasciato spazio al mattino e Hyunjin non si è ancora svegliato. Gli infermieri sono andati e venuti più volte per ripulire i tagli e cambiare le bende intorno ai suoi polsi, ma il suo corpo rimane privo di sensi.
Al momento Minho sta riportando Jeongin a scuola. La sera prima, quando è arrivato, Jeongin era così confuso, non ha mai saputo nulla di ciò che stava succedendo. Conosce bene il comportamento omofobico di Hyunjin, ma l'ha sempre ignorato perché alla fine è un bravo ragazzo, che tiene alle cose molto più di quanto voglia mostrare. A differenza di Minho, che è praticamente un genitore iperprotettivo. Al dormitorio si assicura sempre che Jeongin dorma prima della mezzanotte durante i giorni scolastici, che svolga tutti i compiti e che mangi in modo sano.
È stato lui a portarlo in una stanza, in privato, per spiegargli il tutto senza tralasciare un singolo dettaglio. Gli ha lasciato leggere la sua lettera di Hyunjin, facendo sì che le sue emozioni venissero testate. Jeongin è felice che Hyunjin conosca ora la verità e che sia in grado di ammetterlo, ma è anche triste per il fatto che per tutto questo tempo abbia dovuto nascondersi da essa per paura.
Quella notte hanno deciso tutti di rimanere nella stanza di Hyunjin, alcuni sul divano e altri sulle sedie, mentre Chan si è offerto di dormire sul pavimento. Felix ha faticato a dormire, svegliandosi costantemente, pensando di aver visto Hyunjin muoversi con la coda dell'occhio. Anche adesso, al mattino, i suoi occhi continuano a vegliare sul ragazzo, cercando un segno che sia sveglio. Changbin è seduto accanto a lui, e tenendosi per mano trovano un po' di conforto in quella situazione.
Chan è andato con Han alla ricerca di un distributore automatico, poiché nessuno di loro ha mangiato nulla dal pranzo del giorno prima, e fortunatamente hanno con sé dei soldi. Seungmin invece segue gli infermieri, facendo costantemente domande sulle condizioni di Hyunjin. Ogni volta che provano a farlo sedere, lui comincia a picchiettare il pavimento con la gamba, mangiandosi le unghie mentre fissa Hyunjin con aria preoccupata.
Nessuno riesce a stare seduto comodamente, diversi pensieri vagano per le loro menti, mentre sperano che l'amico si svegli presto. Hyunjin non è più l'idiota di una volta, ha causato dolore, sì, ma ora non importa. Deve sapere che tutti lo perdonano, deve sapere che va tutto bene, deve svegliarsi.
"Novità?" Chiede Chan, tornando nella stanza. Jisung lo segue con le braccia piene di cibo e bevande, che scarica su una sedia vuota prima di crollare su quella accanto.
"No." Risponde Changbin, sapendo che Felix è troppo distratto per notare che gli altri sono entrati. La sua concentrazione è così solida che una bomba potrebbe esplodere e lui continuerebbe a tenere gli occhi su Hyunjin. Chan sospira, prendendo una delle barrette di cioccolato che hanno comprato, e osserva Hyunjin mentre ne apre l'involucro. "Odiavo davvero quel ragazzo, ma ora..." Prende un morso dalla merendina, mentre cerca di pensare alle parole giuste. "Non fraintendetemi, quello che ha fatto è sbagliato, è solo che... non abbiamo mai saputo cosa stesse attraversando tutto questo tempo. Deve aver vissuto come una persona diversa. Non riesco a immaginare come debba sentirsi ad andare in giro con un guscio, il dolore che deve aver subito prima". Prendendo l'ultimo morso della sua barretta, Chan si appoggia al muro, lasciando cadere l'involucro che ha in mano nel cestino accanto ai suoi piedi.
"Changbin?" Jisung lo richiama, e Changbin mormora in risposta a ciò che ha da chiedere. "Quando stavi con Hyunjin... com'era?"
Changbin si prende un momento per sé stesso, era preparato a questo. "Era gentile, premuroso, cordiale, cauto e... era felice." Non deve pensarci troppo, riesce ancora a ricordare i giorni in cui Hyunjin era il vero sé stesso.
Ogni volta che ora litigavano, ricordava il ragazzo appiccicoso e sorridente di prima. È il motivo principale per cui non ha mai reagito, avrebbe incassato ogni colpo lanciato da Hyunjin. Per qualche ragione, Changbin credeva che un giorno si sarebbe reso conto di quello che stava facendo e quel giorno è arrivato, solo non nel modo in cui lo aveva immaginato.
La stanza torna rapidamente al silenzio, l'elefante ancora presente. L'orologio ticchetta sul muro, l'unico suono oltre al loro respiro a rompere il silenzio. I loro occhi lasciano Hyunjin solo per guardare l'ora. Sono tutti in uno stato tra il rilassato e l'ansioso, quando la porta si apre all'improvviso e un'infermiera con un carrello pieno di bende e altre apparecchiature mediche fa il suo ingresso, Seungmin che la segue rapidamente come un cucciolo smarrito.
"Sta bene?" Chiede, non appena la porta le si richiude alle spalle.
Lei emette uno sbuffo mentre alza gli occhi al cielo, odiando il compito che le è stato assegnato. "Seungmin, giusto?" Chiede, assicurandosi di avere il nome giusto.
"Sì sì, sono Seungmin." Il ragazzo annuisce con impazienza, sa di essere una seccatura dal tono di voce delle infermiere, ma in questo momento non gli importa, tutto ciò che conta è Hyunjin.
"Ho tolto le bende al tuo amico?" Indica le braccia di Hyunjin mentre guarda Seungmin negli occhi.
"No." Afferma Seungmin, ancora in attesa di una risposta alla sua domanda.
"Allora," l'infermiera prende fiato per mantenere bassa la pressione sanguigna, deve continuamente fare i conti con Seungmin che la segue in giro da ogni paziente da cui va. "Se non ho ancora tolto le bende e guardato la ferita, come faccio a saperlo?"
Si aspetta che lui le dia una risposta ragionevole, evinvece dice: "È un'infermiera.", inducendola a fissare Seungmin senza credere che l'abbia detto seriamente.
L'infermiera sta per avere un piccolo sfogo con Seungmin, quando all'improvviso viene afferrato per il polso e trascinato fuori dalla stanza. Tutti guardano Felix, sorpresi dal fatto che si sia mosso e non si sia trasformato in una statua.
"Facciamo una passeggiata in giardino." Dice finalmente una volta che lui e Seungmin raggiungono l'ascensore, la sua mano salda attorno al polso del ragazzo.
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Back Off! • hyunbinlix / italian translation
FanficFelix arriva nella sua nuova scuola, catturando gli occhi di tutti. È diverso dagli altri. "Non è di queste parti." "Qualche strambo straniero." "Non riesce nemmeno a parlare correttamente." Queste sono solo alcune delle cose che la gente dice di lu...