capitolo 34

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Parcheggiando la macchina, Minho spegne il motore e scende dal veicolo. È appena tornato all'ospedale dopo aver riaccompagnato Jeongin al college. All'inizio era preoccupato di dirgli il tutto, in quanto la situazione attuale si è venuta a creare perché lui ha raccontato del passato a Felix, ma a questo punto nessuno dovrebbe esserne tagliato fuori.

"Novità su Hwang Hyunjin della stanza 0325?" Chiede all'infermiera dello sportello di assistenza.

Quest'ultima si prende alcuni secondi prima di rispondere, digitando sul suo computer ed emettendo un mormorio. "Temo di no. È ancora in uno stato di incoscienza".

"Grazie." Minho forza un sorriso, dirigendosi verso l'ascensore.

Mentre aspetta che questo arrivi, osserva le porte delle scale, che si spalancano all'improvviso mostrando una persona con un camice crollare a terra. Questa si rialza in piedi incespicando, prima di correre verso l'ingresso. Minho d'istinto si allontana dal pazzo, di cui non ha visto bene il volto, ma subito dopo nota Chan scendere di corsa le scale e inseguire la figura.

"Fanculo." Borbotta tra sé, facendo due più due.

Le porte dell'ascensore si aprono, ma Minho si avvia per le scale, incontrando Changbin e Jisung che stanno scendendo.

"Ah Minho, sei tornato!" Esclama Jisung afferrando il braccio del maggiore e riportandolo al piano terra.

"Cosa è successo?" Chiede lui, mentre cerca di tenere il passo con i due ragazzi preoccupati più avanti.

Nessuno gli risponde finché non tornano nel corridoio in cui Minho si trovava fino a poco prima. Changbin continua ad avanzare, mentre Minho tira indietro Jisung per chiedergli cosa sia successo.

Jisung si ferma sul posto, raccogliendo le idee prima di rilasciarle così velocemente da sembrare stia rappando. "Io e Changbin siamo andati in bagno. Chan era lì quando Hyunjin si è svegliato. Non so cosa sia successo prima, ma quando stavamo per tornare in stanza abbiamo visto Chan correre dietro a Hyunjin, quindi lo stiamo seguendo".

"Felix e Seungmin?" Pensa Minho tra sé, notando che i loro nomi non sono stati menzionati.

"Felix ha portato Seungmin fuori dalla stanza prima che io e Changbin andassimo in bagno, non sappiamo dove sono." Jisung sposta con impazienza lo sguardo da Minho alla porta di ingresso/uscita a soli 100 metri di distanza.

"Vado a cercarli." Prima ancora che Minho termini la frase, Jisung sta già scappando nella direzione di Changbin. Fermo per un momento, Minho pensa a dove potrebbero essere gli altri.

Per prima cosa controlla la stanza di Hyunjin, nel caso in cui siano tornati e confusi dal fatto che sia vuota. Spalancando la porta, la trova ancora vuota, temendo la grandezza dell'ospedale. Facendo un passo indietro nel corridoio, quasi si scontra con un'infermiera.

"Scusi." Dice a testa bassa.

"Urgh, di nuovo voi ragazzi." Commenta lei allontanandosi, facendo sì che lo sguardo di Minho la segua.

Prima che se ne renda conto, anche i suoi piedi la stanno seguendo. "Cosa intende con 'voi ragazzi'?" Fa capolino da dietro la spalla dell'infermiera.

Quest'ultima emette un sospiro, sbattendo delicatamente le mani sul carrello. "Non so quando si sveglierà il tuo amico, quindi smettila di infastidirmi". Continua a spingere il suo carrello, ma Minho lo afferra.

"È già sveglio. Sto cercando due dei miei altri amici, uno ha i capelli biondi e le lentiggini, l'altro è alto e ha i capelli castani." Agita la mano in aria per imitare l'altezza di Seungmin.

L'infermiera lo guarda scioccata: "È sveglio? Allora perché non sei andato da un dottore?" Socchiude gli occhi, pensando all'immaturità con cui ha avuto a che fare in quella stanza.

Minho sta per parlare di nuovo, ma lei se ne va prima che possa aggiungere altro, portando il carrello nella stanza di qualcun altro.

"Fanculo." Borbotta tra sé per la seconda volta in quel giorno.

Facendo qualche passo verso una finestra, abbassa lo sguardo, e con sua sorpresa su una panchina ci sono Felix e Seungmin. Aumentando il passo, arriva a metà delle scale e prosegue la discesa. Torna nel corridoio in cui si trovava originariamente, e ferma il primo infermiere che trova.

"Come si arriva al giardino?"

L'infermiere lo guarda con disgusto, dopo che il suo braccio è stato afferrato all'improvviso. "...Da quella parte." Indica in fondo al corridoio, più all'interno dell'ospedale, con l'altro braccio.

"La ringrazio." L'infermiere agita goffamente la mano, mentre Minho è sconcertato da quello che è appena successo.

Sopra la sua testa, legge la scritta "giardini comunali" su un cartello, che punta in direzione di un paio di porte. Varcandole una ad una, Minho incontra diverse persone che soggiornano e visitano l'ospedale, ma in quel momento non è una sua preoccupazione. Tutto ciò che importa è raggiungere i ragazzi seduti sulla panchina proprio davanti a lui.

"FELIX! SEUNGMIN!" Urla, attirando la loro attenzione e anche quella delle altre persone presenti.

I due alzano la testa nel sentirsi chiamare. Vedono Minho correre verso di loro, con uno sguardo preoccupato sul viso.

Ripiegandosi su sé stesso, Minho tiene le mani sulle ginocchia. "Hy-Hyunjin." Ansima, cercando di riprendere fiato. "Hyunjin è scappato."

"Che cosa?" Seungmin si alza, lasciando Felix sulla panchina.

"Si è svegliato, e ora Chan, Changbin e Jisung lo stanno cercando." Minho prende un respiro profondo. Grazie alla danza ha una buona salute fisica, ma doverla usare allo stesso tempo di quella mentale è una cosa diversa.

Seungmin sorpassa il ragazzo senza dire una parola. Vuole trovare Hyunjin, e velocemente, prima che possa fare qualcosa di sconsiderato.

"Felix?" Lo chiama Minho, sedendosi delicatamente sulla panchina, accanto a lui.

Attende pazientemente che il più giovane risponda. Gli altri stanno cercando Hyunjin, quindi restare a confortare l'amico è probabilmente la cosa migliore che possa fare.

Alla fine, Felix si ricompone. "Ho paura, Minho." La sua voce vacilla mentre parla. "Ho paura di non rivedere mai più Hyunjin."

Minho lo guarda, all'oscuro di ciò che stia succedendo nella testa del ragazzo. Come può una persona sapere cosa passa per la mente di un'altra, quando a volte non si capisce nemmeno cosa passi per la propria?

"Ho paura anche io, Felix." Minho si alza dalla panca, allungando una mano affinché l'altro la prenda. "Allora andiamo a cercarlo."

Il ragazzo tira su col naso, con diversi brutti pensieri che gli passano per la testa, ma la mano di Minho sembra un buon modo per non pensarci. Una mano che lo tiri fuori dal buio. È ciò di cui Hyunjin ha bisogno al momento.

"Andiamo." Sorride debolmente.

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