Non si può dire che si svegliarono all'alba visto che nessuno dei due fu in grado di chiudere occhio. Hanji continuava a fare ipotesi su dove si potesse trovare il loro amico mentre Levi pregava che stesse bene, lui che non era mai stato religioso, ma più tempo passava e più era evidente che non si trattasse di un allontanamento volontario. Stettero ad aspettare alla pensione per un altro giorno sperando in un ritorno miracoloso, ma verso le 6 di sabato decisero di partire. Salirono sul primo treno, uno qualunque, e partirono per una destinazione sconosciuta: non avendo idea di dove cercarlo decisero di lasciare scegliere al caso e iniziare da lì.
Avrebbero potuto avvertire le forze dell'ordine, essendo Hanji una Contessa avrebbero sicuramente fornito un aiuto importante, ma non potevano rischiare che i suddetti vedessero e riconoscessero Levi, per cui non avevano altra scelta se non fare da soli. Hanji a un certo punto pensò persino di tornare a Vienna e chiedere l'aiuto di Jean e di quei suoi amici, ma si rese presto conto che quella scelta avrebbe significato dover spiegare la situazione a un branco di ragazzini con un quoziente intellettivo secondo lei troppo basso per comprendere, oltre che l'irritazione di Levi per averli intorno. Forse la poca sopportazione dei bambini era una delle rare cose che li accomunava, pensò la donna, ma ricordandosi un attimo dopo della storia che Levi le aveva raccontato un po' di tempo prima. Lui aveva avuto una figlia e l'aveva amata, lei no. Che Hanji avesse meno empatia di un assassino? Le sembrava strano pensarlo, eppure lui aveva pianto per la perdita dei suoi amici e lei non aveva versato nemmeno una lacrima per quelle dei suoi parenti. Non ricordava nemmeno di aver mai amato qualcuno, o almeno non nel senso letterale della parola: voleva bene a Erwin e Levi, ma l'amore era un'altra cosa. O almeno questo pensava lei.
Dopo un breve viaggio in treno giunsero in un paesino che sembrava piccolo ma che doveva essere per forza relativamente grande se ospitava una stazione, e tra tutti i passeggeri scesero solo in cinque, loro compresi: un uomo e una donna di mezza età, presumibilmente marito e moglie, e una giovane ragazza bionda, forse la figlia della coppia. Leggermente disorientati, Hanji e Levi si guardarono attorno per cercare di capire dove si trovassero o come arrivare al centro città per chiedere informazioni sul loro amico, ma non sembrava esserci nessuno a cui chiedere.
<<Madame, monsieur, non avete ben presente la rete ferroviaria austriaca, vero?>> Levi fu il primo a voltarsi nella direzione dalla quale proveniva quella voce in qualche modo familiare ma certamente sconosciuta.
<<Oh ma che strana coincidenza, signorina! Ci ritroviamo di nuovo nella stessa situazione dell'altra volta>> Era da un po' che la voce di Hanji non era così potente, gli mancava il suo tono sempre entusiasta. Era finto, ovviamente. Hanji stava solo cercando di camuffare la sua angoscia ma egoisticamente parlando a Levi piacque quell'apparenza di normalità,anche se durò qualche secondo.
<<L'impero a quanto pare non deve essere così grande come pensavo, è facile ritrovarsi. Ma ditemi, avete forse bisogno di indicazioni? Sarò lieta di aiutarvi>>
La voce proveniva dalla ragazza bionda scesa dal treno assieme a loro, che era la stessa ragazza bionda che avevano incontrato anche durante la fuga da Vienna. Una strana coincidenza, ma sicuramente utile.
<<Prima di parlare di noi, perchè non ci racconta cosa fa qui da sola? Non ha marito, o padre o madre?>> Hanji dubitò che a Levi importasse davvero la vita privata di una sconosciuta e quindi stette a sentire per verificare che non stesse giungendo a conclusioni affrettate sul conto della ragazzina, che sembrò lievemente sorpresa dalla domanda. Si strinse nel cappotto, più pesante di quello dell'altra volta, e rispose.
<<Non ho marito, mia madre è a casa ad aspettarmi e mio padre dio solo sa dove si trova. Viaggio da sola perchè conosco bene le ferrovie, ci sono passata spesso con mia madre prima che s'ammalasse. Giro i paesi per trovare una cura che possa toglierle tutto il dolore ma è davvero difficile distinguere la gente che sa da quella che dice di sapere>> Levi annuì rendendosi conto di aver fatto una domanda inopportuna e Hanji, in preda a qualche strano impulso altruista, si offrì di aiutarla.
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La Scienza dell'Amore -Levihan
FanfictionAmbientata nella seconda metà del settecento, questa è la prima levihan che scrivo (Cioè, in realtà no, ma è la prima che pubblico). Comunque... Hanji è la figlia di un ricco conte viennese con cui però non ha un bel rapporto. Levi invece non c'en...