Levi si addormentò nella casa, sul pavimento di quella che una volta era stata la sua camera, sua e di Petra. Non aveva voluto disfare il letto, gli sarebbe sembrato strano dormirci senza di lei, e in più... chissà quanta polvere si nascondeva sotto le lenzuola. Era da tanto che non ci tornava, non aveva avuto modo di cambiarle.
In ogni caso prese sonno, dormì fino alle sei del mattino successivo cosa che, per i suoi standard, era eccezionale. Si svegliò intontito e con del male alla schiena per aver dormito a terra, ma quasi non se ne accorse. La sua testa era da un'altra parte, ancora ferma all'immagine di Petra, l'ultimo ricordo che aveva di lei.
Si sentiva in colpa (e forse faceva bene), eppure quella gli era sembrata la scelta migliore. Cercare di salvarla avrebbe comportato la sua morte, quella di Petra e quella di sua figlia, non era conveniente. Anche se probabilmente sarebbe stato più felice due metri sotto terra in quel momento. Cercava sempre di scacciare quei pensieri, lui doveva vivere, ma certe volte si chiedeva come mai proprio lui.
Cosa aveva fatto di male per avere una vita del genere? Una vita nella quale la felicità non può durare più di qualche mese, perché destinata a trasformarsi in altro dolore.
Pensò ad Hanji. Anche lei se ne sarebbe andata? O forse finalmente sarebbe toccato a lui? In ogni caso non sarebbe durata a lungo, quei mesi erano stati troppo spensierati per non lasciare spazio a qualcosa di tremendo. Sarebbe stata la volta buona? "Chi vivrà vedrà" gli aveva detto una volta Isabel, e in quel momento la frase non gli era sembrata così significativa, eppure con il tempo quella frase era diventata l'unico motivo che lo spingeva a continuare a vivere. Perché lui voleva vedere, voleva vedere chi l'avrebbe vinta tra lui e la vita.
Poi c'era sua figlia. Non la vedeva da tantissimi anni ormai, avevano perso i contatti ma nessuno dei due aveva mai provato a riagganciarli. Erano due sconosciuti, senza nessuna cosa in comune.
Levi fece i conti... lei dovrebbe avere 15 anni ormai, di cui la metà passati senza di lui, senza una famiglia. O meglio, una famiglia ce l'aveva, ma non comprendeva Levi, bensì Oruo e moglie. Era lì che si era rifugiato dopo l'assassinio di Petra, ed era a lui che Levi aveva chiesto aiuto con la bambina. Da quel giorno non aveva più saputo nulla di lei, se non che era costretta sulla carrozzina per colpa di quel dannato proiettile che l'aveva colpita sulle gambe.
Levi si alzò da terra e si guardò un'ultima volta attorno, per poi lasciare la casa. Non toccò nulla, lasciò tutto esattamente come
l'aveva messo Petra, perché era così che doveva restare. E così sarebbe rimasto per sempre, decise.Camminò tranquillamente per la foresta, ma la sua mente era ancora dentro alla casa, al giorno che gli cambiò la vita. Forse proprio per questo motivo non si accorse di essere arrivato davanti a un dirupo. Il sentiero si interrompeva lì, o forse continuava nel vuoto, nell'aria. Come la vita, un sentiero che prima o poi viene interrotto, ma che forse continuerà all'infinito, nascosto agli occhi di tutti.
Levi si fermò sul ciglio. Di colpo aveva una voglia incontrollata di percorrere il sentiero nel vuoto. Avrebbe potuto farlo, cosa glielo impediva? Cosa lo teneva attaccato alla vita? La paura del dopo, o forse semplicemente la voglia di vincere contro la vita stessa. "Nunally" il nome gli risuonò nella testa, schiacciando gli altri pensieri. Vero, Nunally... l'avrebbe abbandonata, proprio come aveva fatto con sua madre. Probabilmente lei non se ne sarebbe mai accorta, eppure era anche sua figlia a tenerlo attaccato alla vita.
Bastava solo un passo.
Solo un passo, la fine del sentiero e l' inizio di un altro cammino, cosa ci avrebbe guadagnato? La fine del suo dolore. Ecco, quello che aveva sempre cercato.Levi chiuse gli occhi. Cercò di spegnere il cervello, per evitare che Nunally lo facesse tornare indietro. Non poteva esitare, doveva buttarsi e basta.
<<Non ne vale la pena>> una voce alle sue spalle lo fece sussultare. Si girò di colpo e vide Hanji, appoggiata contro un albero, a guardarlo.
<<Cosa ci fai qui?>> le chiese Levi, voltandosi verso lo strapiombo.
<<Ti cercavo, mi sentivo in colpa per averti mandato via>> il volto della donna era serio, eppure troppo rilassato per il momento, come se cose del genere le succedessero tutti i giorni.Calò il silenzio, ma non uno di quelli imbarazzanti. Levi era immerso nei suoi pensieri, mentre Hanji aspettava una qualsiasi reazione da parte dell'uomo. Ma lui non sembrava intenzionato a parlare, quindi Hanji si decise a fare la prima mossa.
<<Non ne vale la pena>> ripeté quello che aveva detto prima, e Levi si svegliò dai suoi pensieri.
<<Secondo te, Qual'è il senso della vita?>> continuò la donna.
<<Ma che cazzo ne so io, non mi faccio problemi del genere>> rispose Levi, che per qualche ragione sentí gli occhi inumidirsi.
<<Dovresti, se ti facessi delle domande ogni tanto non ti passerebbe mai per la testa di fare quello che stai per fare...>> si interruppe per vedere la reazione di Levi, che però non arrivò. Era come ipnotizzato.<<Secondo me le persone vivono per uno scopo ben preciso, diverso per ognuno, ma nessuno riuscirà mai a conoscerlo. Pensi che quello che ha inventato le medicine sia nato per caso? Io penso proprio di no. Ad ogni modo, se ogni persona non può capire lo scopo della sua vita, io credo che debbano essere le altre a capirlo per lei, e magari a dirglielo anche>>. Hanji disse quest'ultima frase più lentamente, per fare in modo che Levi capisse il vero significato di tutte le parole. Stava per aggiungere qualche altra cosa quando L'uomo si girò verso di lei.
<<E la mia vita? Qual è il mio scopo?>> disse, mentre si allontanava dal dirupo per avvicinarsi a Hanji.
La donna gli sorrise. Era da moltissimo tempo che voleva dirglielo.
<<Trovare la felicità>>.Ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo.
Questo capitolo è stato difficile da scrivere per un motivo solo: whatsapp. CONTINUAVANO A SCRIVERMI E A TAGGARMI, QUINDI DOVEVO ANDARE A RISPONDERE, INTERROMPENDOMI. POI TORNAVO A SCRIVERE E NON MI RICORDAVO PIÙ QUELLO CHE DOVEVO DIRE, QUINDI BESTEMMIAVO. Vabbe.Voglio pubblicare un'altra ff su Aot ambientata nel presente, solo che il mondo è sotto l'invasione degli zombie. La trama non ho voglia di scriverla ma amen, dovete solo dirmi se volete una levihan, una rivamika o una Levi x reader.
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La Scienza dell'Amore -Levihan
FanficAmbientata nella seconda metà del settecento, questa è la prima levihan che scrivo (Cioè, in realtà no, ma è la prima che pubblico). Comunque... Hanji è la figlia di un ricco conte viennese con cui però non ha un bel rapporto. Levi invece non c'en...