Capitolo 12

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<<Ne vuoi ancora?>> chiese Erwin a Hanji, mostrandole la bottiglia di vino rosso. <<No, ho già bevuto abbastanza>> rispose la donna, giocherellando con il cucchiaio della minestra. <<Cosa ti prende? Tu non dici mai di no al vino>> le chiese Erwin, appoggiando la bottiglia. Non lo sapeva neanche lei cosa le prendesse, ma aveva una bruttissima sensazione, e cercava di capire perché. <<Ehi Erwin, non ci presenti la tua amica?>> si intromise un ragazzo alto e biondo, ubriaco da morire, con vicino un altro ragazzo, più alto e moro, apparentemente sobrio. Di colpo tutti gli altri presenti si avvicinarono, visto che le uniche persone a conoscere Hanji erano Erwin, Mikasa, Eren, Armin e Jean. <<Giusto, hai ragione Reiner. Allora ragazzi, lei è Hanji e...>> <<La Contessa? Quella a cui hanno ammazzato il padre e la cugina?>> rispose Reiner, il ragazzo ubriaco <<Era mia sorella, non mia cugina, comunque sì, sono io>> precisò Hanji, che sembrava un po' infastidita da Reiner che, per colpa dell'alcool, non se ne rese conto, e continuò a parlare. <<Wow, ma è vero che l'assassino non è morto?>> "come cazzo fa a saperlo?!" <<No, Levi è morto, gli hanno sparato le guardie>> rispose Hanji, cercando di essere il più credibile possibile <<Ma poi come ti vengono in mente 'ste cazzate?>> aggiunse, per cambiare argomento. <<È ubriaco, non si stupisca>> rispose il ragazzo alto vicino a Reiner. Giusto, era ubriaco. L'unico problema è che da ubriachi o si dicono cavolate, o si dice la pura verità. E se Reiner sapeva qualcosa bisognava impedirgli di parlare.

Erwin si accorse della tensione di Hanji, quindi le presentò tutti gli invitati, per cambiare completamente discorso. Ovviamente lei non ascoltò una virgola e per il resto della serata fu costretta a chiamare con "Conte" o "Contessa" la gente, scambiando ogni tanto un venditore di frutta per un Conte. Succede. In ogni caso la serata non durò ancora molto, almeno per Hanji, visto che lei e Erwin salutarono tutti e se ne andarono. <<Dove andiamo?>> chiese la donna, cercando di non inciampare nella neve <<Avevo voglia di fare una passeggiata, andiamo in centro>> e Hanji ovviamente cominciò a sperare che con "centro" intendesse "portici senza neve".

Dovevano sembrare una di quelle coppiette felici che vanno a passeggiare a Natale solo per vantarsi con i single, e a Hanji non fregava niente di questo, ma a Erwin sì. <<Vieni per di qua>> <<Ma così ti allontani dal centro>> <<Tu vieni e basta>> insistette Erwin, prendendole la mano. Lei lo seguì, e arrivarono davanti a quella che sembrava una radura, ma che al buio non si riusciva a distinguere bene. Ma non era il terreno l'importante, bensì il cielo. Era completamente pieno di stelle, e Hanji, appassionata di astronomia, non poté non dare a Erwin una lezione veloce sul ciclo vitale di una stella. <<E alla fine esplodono>> <<Bello...>> <<Beh, in realtà no, se dovesse esplodere anche il sole noi moriremmo>> precisò Hanji, con lo sguardo fisso al cielo. Ci fu un minuto di silenzio in cui ognuno era perso nei propri pensieri, quindi Erwin si decise a parlare. Strinse la mano di Hanji, come per farsi forza, e sospirò. <<Quali erano i discorsi che facevi con tuo padre?>> Hanji lo guardò storto <<Lo sai benissimo, faceva di tutto perché mi sposassi e me ne andassi di casa, perché?>> <<Perché se tu volessi potrei aiutarti a realizzare il suo sogno...>> Hanji lo guardò negli occhi, ma sembrava indecisa sulla risposta da dargli, quindi guardò altrove. <<Non me ne frega niente del suo sogno, e tu lo sai. Perché queste domande?>> Erwin sembrò andare in panico per quella risposta, quindi cercò un modo per riuscire a continuare il discorso senza intoppi. <<Beh, anche se non ti interessa niente di lui, di me ti importa qualcosa?>> Hanji si voltò di nuovo dalla sua parte <<Ovvio, che domande!>> <<Allora realizza il mio desiderio, mi vuoi sposare Hanji?>> Silenzio. La donna non avrebbe mai voluto trovarsi in questa situazione. "Che cazzo mi invento adesso?!" Se fosse stato un altro, oltre al fatto che nessuno la avrebbe mai chiesta in sposa, lo avrebbe già mandato a quel paese, ma con Erwin ovviamente non poteva, ci sarebbe rimasto malissimo, e lei aanche vedendolo triste.

Erano sempre stati solo e soltanto amici, e lei non avrebbe mai pensato che un giorno Erwin potesse innamorarsi di lei... di Hanji Zoe. Chi è che si innamora di Hanji Zoe?! Solo un pazzo lo farebbe. <<Io...>> non sapeva come continuare. Non voleva mentire, però neanche dire la verità. <<Ok, ho capito... non importa>> disse Erwin, lasciandole la mano. <<Scusa...>> Sussurrò Hanji, mentre l'altro se ne stava andando <<E di cosa?>> le rispose Erwin, con una carezza sulla testa. Poi se ne andò, lasciandola sola. <<Che stupida che sono... potevo almeno rispondere>> disse, mentre tornava a casa. Si sentiva come un peso sul cuore, qualcosa di soffocante che la tormentava. Temeva di aver perso il suo miglior amico, la prima persona che vedeva la mattina e l'ultima, la sera, prima di andare a dormire. Temeva di aver perso l'unica persona che per lei c'era sempre stata nel momento del bisogno.

Con questi pensieri raggiunse casa sua e salì i gradini. <<Ma dove cazzo eri?>> una voce la fece saltare dalla paura, quindi si giro dalla parte da dove proveniva il suono, e vide Levi. <<E tu cosa ci fai qui?>> il ragazzo fu sorpreso da quella reazione, non si era mai comportata così con lui. <<Niente, giravo e sono finito qui>> Hanji abbassò gli occhi sulle braccia di Levi, tremava.
E allora tornò la solita Hanji di sempre.

<<Oddio Levi ma tu ti stai congelando, potevi dirlo prima! Vieni dentro, muoviti!>> gli urlò, senza preoccuparsi dell'orario. Lo prese per il braccio e lo tirò dentro, come se quei secondi in più che ci avrebbe messo da solo gli sarebbero stati fatali. <<Come stai?>> gli chiese, quando si fu asciugato e vestito con dei vestiti di Tatsumi, che gli stavano larghi. Molto larghi. <<Tsk>> <<Che risposta è "Tsk"?>> disse, imitando il verso <<È la seconda volta che ti salvo, almeno un po' di riconoscenza>> disse Hanji, fingendosi arrabbiata e incrociando le braccia. In una manciata di secondi tutto il dolore che aveva per aver deluso Erwin era passato in secondo piano, adesso doveva occuparsi di Levi. <<Ok... sto bene>> rispose svogliatamente l'uomo
<<Sì sì, benissimo...>> aggiunse Hanji, allungando la mano per toccargli la fronte, che riuscì solo a sfiorare visto che Levi le deviò la mano. <<...hai almeno 39 di febbre ma stai benissimo>>.

Ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo.
I miei non mi vogliono portare al Padova Comics perché dicono che è troppo lontano. Abitiamo a 20 minuti di macchina da lì, che tipo di problemi hanno?!

La Scienza dell'Amore -LevihanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora