L'aveva osservata dalla vasca, il vapore a contatto col suo corpo si raffreddava iniziando a bagnare i capelli e la pelle perfetta. Si trovava di fronte a lui con solo l'intimo addosso, la osservava incantato da quelle curve, da quel viso provocatorio, si chiese se stesse sognando.
"Non ti dispiace se mi unisco a te, non è vero?" la gola secca gli aveva impedito di formulare una risposta sensata a quella domanda, era rimasto immobile, capace solo di osservare il ghigno che si era formato sul suo volto.
Lo avrebbe ucciso prima o poi, ne era certo.Si lasciò cadere prima una spallina, accompagnò delicatamente l'altra con un dito, facendo penare lo spadaccino anche solo per poterla guardare.
"Fa piuttosto caldo qui." si era voltata mostrandogli la sua schiena e liberando i ganci che tenevano ancora coperta la parte superiore del suo corpo. Ammirava la sua schiena e sebbene non gli avesse ancora permesso di vedere il suo seno prosperoso lo spadaccino si era beato della visione di quei glutei rotondi.Robin si chinó, offrendo una visione ancora più paradisiaca a Zoro, che sentiva una parte di sé richiedere con grande urgenza la presenza di quella donna.
L'osservó avanzare verso la vasca, raccogliendo i lunghi capelli corvini in una sorta di coda, si prese un momento per sentirsi fortunato, una delle donne più belle che avesse mai visto sarebbe stata presto sua.Robin però infranse i sogni dello spadaccino sedendosi dalla parte opposta della vasca e immergendovi parte del corpo all'interno; tentò in tutti i modi di trattenere un sorriso, ma le fu impossibile vista la faccia di lui.
"Nico Robin, non giocare così con me." biascicó avvicinandosi a lei, pronto ad attaccare la sua preda.
"A cosa ti riferisci?" domamdó lei innocente bloccando la sua avanzata allungando una gamba sul suo petto —"Sono qua per lavarmi." Sorrise furba e lo spadaccino ricambió.
"Non ti pare deplorevole? — le aveva afferrato una gamba per poi iniziare a lasciarvi su baci umidi, il corpo dell'archeologia reagì a quel gesto inaspettato — pensare di poter giocare con i sentimenti di un tuo compagno?" le aveva chiesto, ormai troppo vicino a lei.
<Chi sta vincendo ora? > le aveva chiesto con gli occhi.Robin arrossì sotto il suo sguardo, quell'uomo sapeva essere furbo come una volpe: si era fatto spazio tra le sue gambe e ora la osservava a poca distanza da lei.
"Non mi permetterei mai di fare qualcosa del genere." aveva poi detto ribaltando la situazione, Zoro non poté trattenere un verso nel trovarla su di sé, le loro intimità a contatto, il suo seno contro il suo viso, quella donna malefica lo aveva in pugno.
"Lo hai voluto tu..." non potendo trattenere più il suo istinto, si accanì sul collo della donna che però strattonó leggermente i suoi capelli facendolo ritirare. Gli sarebbe venuto un infarto da un momento all'altro, ora ne era più che sicuro.
Robin rise al suo orecchio per poi mordergli un lobo, sì, sarebbe impazzito. Non sarebbe uscito vivo da quel bagno, si era rassegnato all'idea.
"Mi sembri impaziente." con una mano era scesa lungo il suo petto per poi raggiungere la parte di lui che più la reclamava; Zoro gemette rumorosamente, a contatto con la mano di lei aveva lasciato cadere la testa all'indietro, si chiese se fosse possibile per una persona provare tutto quel piacere ma non seppe darsi una risposta.
"Robin..." aveva chiamato il suo nome estasiato dal suo gioco, quel nome pronunciato da lui le era risuinato fin nelle viscere, si era chinata verso di lui per baciargli il collo, lui si era lasciato sfuggire un altro verso; i muscoli di Robin si contrassero nell'udirlo.
Avrebbe voluto prenderla e farla sua, ma in quel momento era diventato un giocattolo alla sua mercé, avrebbe potuto fare qualsiasi cosa di lui.
"Vieni qui." le aveva detto afferrandola da dietro la testa e baciandola con trasporto, non stava seguendo le regole del suo gioco ma Robin non poté rifiutare quel contatto.
"Non sono queste le regole del gioco." aveva detto col fiatone e Zoro le aveva sorriso beffardo. "Non mi interessa." aveva allungato una mano verso la sua femminilità e l'archeologa si era aggrappata alle sue spalle possenti in un gemito.
"Ah... Zoro..." gemette al suo orecchio provocandogli un brivido di piacere.
"Ti voglio." sorrisero entrambi, se l'erano detto nello stesso istante; senza altri indugi accontentarono il desiderio dell'altro.
Robin si mosse sopra di lui accogliendolo al suo interno senza abbandonare lo sguardo del verde che la guardava estasiato.
"Sei incredibile." aveva detto a denti stretti gonfiando l'autostima dell'archeologa, che non poté non arrossire.
Si muoveva sopra di lui comandata dal piacere che le causava vederlo alla sua mercé. "Zoro..." gemette nuovamente lei sentendo la sua bocca su di sé, si era accanito sulla parte preferita del suo corpo ricoprendola di brividi.
"Vieni con me." le aveva sussurrato alzandosi con lei ancora in braccio. Lo aveva ammirato senza fiato, poggiando i piedi a terra, l'aveva portata fuori da quella vasca che aveva iniziato ad essere d'intralcio.
"Zoro..." gemette rumorosamente, trovandosi contro una delle pareti. "Shh, ci sentiranno." le aveva sussurrato a un orecchio facendola sua nuovamente. "Non mi aiuti così!" aveva detto in preda al piacere, se le era rimasto un briciolo di autocontrollo quello era completamente sparito ora che lo spadaccino si spingeva dentro di lei con vigore. "Zoro..." lo aveva chiamato di nuovo, allo stremo, faticando quasi a mantenersi in piedi.
"Shh." le aveva sussurrato spingendosi di nuovo dentro di lei che si impegnò per contenere un urlo. Sarebbe arrivata al culmine di lì a poco e lo sapeva.
"Vieni Robin." le aveva detto e lei si era lasciata andare sentendo che anche lo spadaccino si era liberato dentro di lei."Zoro"
"Mh?"
"Zoro!"
"Dimmi."
"Zoro svegliati!"
"Eh?!" Nel dire quello balzò seduto, gli occhi mezzi aperti e mezzi chiusi, le pareri che lo circondavano non erano più quelle del bagno ma quelle della camera che condivideva con i suoi compagni di viaggio.
"Che sogno stavi facendo?" La faccia di Usopp era di un rosso acceso e la sua espressione passava dall'esssere malizioziosa all'essere a impressionata.
"Cosa stai dicendo?! Perché mi hai svegliato?" Senza dire nulla si era portato un cuscino in modo naturale tra le gambe; non era difficile capire cosa avesse causato una reazione del genere in Usopp, di prima mattina si era fatto trovare con un'erezione dolorosissima in bella vista, poteva ritenersi fortunato di non essere effettivamente venuto dopo un sogno come quello.
"Mh... Franky ha detto che i tuoi nuovi pesi sono pronti e Nami che ti devi alzare perché è il tuo turno di pulire il ponte... ma se hai bisogno di qualche tempo per... calmarti... fai pure." Lo sguardo truce di Zoro questa volta non fu sufficiente per zittirlo. Voleva solo che Usopp se ne andasse per mettere fine a quella situazione e a quel fastidio che sentiva tra le gambe.
"Ti ho sentito chiamare più volte il bome di Robin. In realtà credo ti abbia sentito anche lei..."
A quel punto lo spadaccino era balzato in piedi, causando un urlo del suo compagno, che ira si stava coprendo gli occhi con una mano. oro pensò di non esersi mai sentito così di merda in vita sua e imprecò, riportando il cuscino tra le gambe."Cazzo, sei serio?!" — "Ti avvrebbe sentito chiunque fosse pssato nelle vicinanze. Era così palese..."
"Porca puttana. Chi altro ha sentito?" — "Jimbe-san" Zoro ai morse la guancia nervoso — "Solo io lui e Robin." — "Non farne parola con nessuna ltro allora." Minacciò, puntando un indice sulla fronte del cecchino, che tremava annuendo.
"Merda!" Imprecò nuovamente, prima di entrare dentro al bagno, sbattendosi la porta alle spalle.
"Come diamine fa ad essere così quella cosa?" Piagnucolò Usopp, uscendo dalla stanza, mentre un orecchio si dematerializzava dalla sua schiena.
"Interessante..."
