Siamo già a inizio Dicembre, Mi manca sentire l'aria natalizia, qui la temperatura è più o meno la stessa tutti i giorni, verso primavera estate iniziano le nebbie e un po di pioggia ma il caldo non se ne va, mi manca l'aria gelida che ti trasforma in un ghiacciolo, mi manca buttarmi nella neve come una bambina, mi piaceva camminare tra le bancarelle e toccare ogni cosa prendendo una sgridata dalla Mamma.
La sera della vigilia di natale papà tornava a casa con un mega pacco da aprire allo schioccare della mezzanotte mentre bevavamo una bella tazza di cioccolata con la panna, il natale si passava tra i parenti lontani che per un giorno eliminavano i problemi personali per stare insieme, la magia del natale rendeva tutto più bello, mamma era più buona, papà stava a casa fino ad inizio gennaio...
Ma poi? le cose sono cambiate anno dopo anno, papà era sempre più distante dalla Mamma, lei riusciva a farmi sentire una Merda nonostante facessi ciò che voleva ed è in quel momento che ho capito che stavo crescendo e che non è tutto rose e fiori come credevo.
James posa una mano sulla mia spalla riuscendo a farmi tornare in me, si siede sul mio letto mentre legge i messaggi sul mio cellulare.
Io: "Fatti i fatti tuoi!"
James: "Chi è Nathaniel? " domanda con aria divertita.
Io: "Un amico dell'uni"
JAmes: " si certo e io sono babbo natale" risponde uscendo dalla stanza mentre m'infilo una felpa per andare all'università.
Chiamo il nuovo autista, sfortunatamente quello che avevamo prima è andato con mio papà e abbiamo dovuto assumerne un altro, è ragazzo sui 35 anni, capelli castani corti con una folta barba sul viso, corporatura robusta ed è davvero simpatico.
Io: "Ciao Alex, portami all'università"
Alex: "Subito Dolcezza"
il tragitto è come sempre ma sembra che duri un eternità, forse perchè so che Nathaniel sarà li ad aspettarmi come sempre.
Saluto Alex con la mano e scendo di corsa, lui è li, fuori dal grande portone mentre parla con un suo amico, appena mi vede arrivare saluta il ragazzo e corre verso di me abbracciandomi.
NAthaniel: "Sei arrivata Finalmente"
Io: " mi sono alzata tardi"
Nathaniel: "Ti devo dire una cosa"
Io: "Dimmi" dico facendogli un cenno con il capo verso all'unica panchina libera.
Ci sediamo mentre lui mi fissa con aria dispiaciuta, qualcosa non va, sento che il petto mi martella tantissimo, mentre i miei occhi cercano qualcosa da guardare al posto del suo bel viso.
Nathaniel: "Ti avevo detto che avrei passato il natale con te, solo che ho avuto un invito a Londra e non posso rinunciare" dice tutto d'un fiato.
Io: "Lavoro?" Domando dispiaciuta.
Nathaniel: "No... La mia ragazza è Londinese, in questo periodo le cose non vanno bene ed è meglio se ci vediamo per risolvere la questione."
I miei occhi vorrebbero riempirsi di lacrime ma mi trattengo, vorrei sapere il motivo del fatto che non mi abbia detto nulla, lui è fidanzato e non si è mai azzardato a dirmelo, mi sento una nullità nei suoi confronti, cerco di mantenere il controllo e con voce bassa esclamo: "non sapevo che fossi fidanzato"
Nathaniel: "Beh si mi ero dimenticato, quando passo il tempo con te non penso a nulla, mi diverto e non mi è mai passata nella mente l'idea di dirti di Ketty"
Io: "sarà difficile gestire una relazione a distanza"
Nathaniel: "Si, sopratutto perchè io sono una di quelle persone che hanno bisogno di avere la persona fisica vicino, io dopo 5 minuti che non vedo la persona che amo impazzisco, mi sento male, però con lei è stato diverso, mi ha dato sicurezze e ora, dopo quasi un anno siamo ancora insieme ma negli ultimi mesi c'è stato un tira e molla da parte sua, non riusciva più a gestire l'oceano che ci separa e ora vao a Londra da lei"
Io: "Spero che tutto si risolva, ora vado se no faccio tardi a Lezione" dico con voce tagliata fingendo un sorriso poco prima di lasciarlo solo.
"Bella merda" pensai prima di varcare l'aula di Letteratura.
La lezione prosegue molto lenta, alla seconda ora Qualcuno bussa alla porta, appena vedo il suo sorriso rinasco per un secondo per poi tornare alla realtà dei fatti, lui sta con una sicuramente più bella di me e io, non sono nulla oltre alla sua amica, ma per quanto riuscirò a resistere a questa situazione?
Nate spiega al professore che deve ripetere l'esame dello scorso anno e che il suo docente ha detto di precipitarsi qui per assistere alla lezione.
Il professor Mugh acconsente e lui si siede poco più avanti di me mentre un paio di ragazze lo salutano con occhi a cuoricino, mentre io mi chiedo di continuo come fa ad essere cosi dannatamente bello con quei Jeans aderenti, maglietta nera e occhiali da sole dietro alla testa, appena nota il mio sguardo su di lui vedo le sue labbra muoversi, faccio fatica a leggere ciò che sta mimando quindi con un gesto della mano gli faccio capire che non sto capendo.
Lui si mette a ridere cercando di evitare di prendere l'attenzione di Mugh, pian piano le sue labbra si muovono e in quel momento capisco ciò che vuole dirmi, "Guarda il telefono".
Prendo il cellulare dalla tasca e lo nascondo nell'astuccio grigio, apro Whatsapp velocemente trovandomi un messaggio di James con scritto che portava degli amici a casa per pranzo, non gli risponde nemmeno e passo subito al secondo messaggio, "So che ci sei rimasta male, so quanto tieni a passare il Natale con me e ciò che ti scrivo non sarà sufficiente per perdonarmi ma appena ti prometto che quando torno ti posto sul Set di The Vampire Diaries, mi mancherai tanto piccola".
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If we cease to believe in love, why would we want to live?
FanficCome può un ragazzo stravolgerti la vita? come può farti star bene grazie ad un sorriso e farti sentire sicura ogni volta che i suoi occhi incrociano i tuoi? Ci s'innamora cosi, da un momento all'altro, quando meno te lo aspetti e quando accade, aim...