Capitolo 17
#Louis' pov
< Mamma guarda come si vogliono bene loro due! > esclamò uno dei bambini con noi nella cabina.
Juliet si staccò lievemente dalle mie labbra e fece un grosso sorriso con le guance rosse d'imbarazzo. Era veramente bella. Io sorrisi e la guardai di nuovo negli occhi mentre lei si voltò verso il panorama come se nulla fosse successo.
La cabina si fermò e uscimmo salutando quella bella famiglia con cui avevamo condiviso il giro sulla ruota. Juliet iniziò a camminare tranquillamente senza dire una parola e io la segui attentamente cercando di capire cosa pensava del bacio che ci eravamo dati.
< Tu credi che ci vogliamo bene come ha detto quel bimbo? > chiese all'improvviso Juliet voltandosi.
< Sarà presto dirlo ma io provo qualcosa di strano per te > confessai.
< Io non lo so... sai, sei il primo ragazzo per il quale non provo solo amicizia per la prima volta dopo due lunghi anni. > spiegò lei.
< Capisco il tuo disagio, tranquilla > dissi portandomi una mano al petto.
< Sicuramente ho bisogno di tempo > affermò con autorevolezza.
< Anche io. Ho bisogno di capire cosa sono tutte queste emozioni nuove > affermai stringendo la mano vicino al cuore. Stavo avendo delle fitte allucinanti. Perchè proprio ora?
< Ei ma ti sei sporcato? > mi chiese Juliet spostando la mano dal mio petto. Abbassai lo sguardo sulla maglietta bianca che indossavo ed entrai in panico vedendo una macchia rossa.
< Io no, sto bene.... devo solo tornare a casa! > dissi iniziando a camminare velocemente verso l'auto.
< Louis... LOUIS! > gridò Juliet correndomi dietro.
< Mi dispiace ma non posso accompagnarti, non sto bene! > risposi.
< Ei fermati. Fammi vedere > ordinò piantandosi davanti a me. Toccò gentilmente la macchia al centro del mio petto < Ma è sangue! > esclamò preoccupata.
< Si... devo tornare a casa > mi affrettai mentre lei esclamò decisa < Vengo con te!! >.
Salimmo in auto e in un battibaleno arrivammo al mio appartamento. Il respiro iniziava a farsi molto affannato e il petto sembrava restringersi man mano. Se ci fosse stata una pattuglia di polizia mi avrebbe tolto la macchina e messo subito in carcere. Avevo guidato il più velocemente possibile. Che stupido a non aver portato con me le pillole! Cazzo, Louis!
Arrivammo al portone velocemente e lì ebbi un capogiro. La macchia di sangue iniziava ad allargarsi sempre di più. Juliet mi prese sottobraccio e mi aiutò a salire le scale. Maledizione all'ascensore fuori servizio da ormai dieci giorni.
< Questo è il portone > dissi aprendo e dirigendomi subito in bagno.
< Posso aiutarti in qualche maniera? > chiese Juliet abbastanza spaventata.
< Apri l'acqua fredda della vasca, perfavore > dissi con un filo di voce mentre aprivo lo sportello dei medicinali e ingoiavo le pasticche contro il rigetto e quelle per aumentare la coagulazione del sangue. La vasca si stava pian piano riempiendo ma non potevo aspettare. Mi sedetti all'interno e portai il gettò sul mio petto per far fermare il flusso di sangue.
Juliet prese un asciugamano e dopo averlo bagnato nell'acqua iniziò a premerlo sul petto. Non sapeva cosa fare ma la sua presenza lì mi faceva stare un pò più tranquillo. Sbuffai chiudendo gli occhi per la situazione. Perchè tutto ciò a me?
STAI LEGGENDO
Il peso dei ricordi (SOSPESA)
FanfictionCosa c'è di più straziante e deleterio che continuare a rivivere un passato, un ricordo, un qualcosa che ci ha cambiato radicalmente? Questo qualcosa ha portato difficoltà da affrontare ed è stato difficile da affrontare. Proprio per questo certi ri...