Capitolo 22

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Capitolo 22

#Louis' pov

Quella mattina arrivai al lavoro in anticipo. Avevo passato una notte in bianco; non ero riuscito a dormire per più di un'ora. Mi svegliavo continuamente, sognavo cose stranissime, avevo continui dolori al petto, camminavo per il mio appartamento.

Per affrontare bene la mattinata di lavoro avevo bisogno di caffè. Nonostante non potessi berne molto, quella mattina ne presi due:uno a casa e l'altro da Starbuks prima di entrare in ufficio.

< Buongiorno Fred > salutai il mio capo mentre mi affrettavo verso di lui per prendere l'ascensore. Stranamente Juliet non era con lui quella mattina.

< Buongiorno Louis, tutto bene? Non hai un bell'aspetto > mi chiese.

< Non ho dormito molto questa notte > confessai e aggiunsi < Lei tutto bene? >.

< Oh ragazzo dammi del tu! Tutto bene tranne gli anni che passano... > scherzò e uscimmo dall'ascensore.

Subito Maggie, la bionda del reparto lamentele, corse verso di lui in cerca di aiuto con un rivenditore. Fred mi salutò frettolosamente e io mi diressi nel mio ufficio.

La scrivania di fronte a me era vuota. Mi sedetti al mio posto e iniziai a lavorare. Ogni tanto alzavo gli occhi e mi sembrava strano non avere Juls seduta con cui scambiare qualche chiacchiera. Anzi, semplicemente mi dispiaceva non poterla guardare mentre lavorava.

Mi chiedevo se fosse malata o per quale motivo non era al lavoro quella mattina. La sua presenza avrebbe potuto migliorare la mia situazione. Averla vicino mi faceva stare bene.

#Juliet's pov

Dopo l'ospedale tornai a casa per mangiare qualcosa prima di andare in ufficio da papà.

< Come è andata? > mi chiese agitata.

< Tranquilla, tutto bene > sorrisi.

< Ti ha fatto male? > continuò la mamma.

< No no tranquilla! È stato solo strano e fastidioso, nulla più! >

< Va bene va bene... scusa ma sono emozionata e preoccupata per te e per Jack e per il fidanzato Lo- >

< Liam mamma si chiama Liam! > la corressi.

< Giusto... Louis è il cugino! > disse facendomi l'occhiolino. Io feci un sospiro di disperazione.

< Te la senti di andare a lavoro? > mi chiese accarezzandomi la spalla mentre mangiavo.

< Si, tranquilla mamma! > la tranquillizzai nuovamente.

                                                                            *   *   *   *

< Papà? > bussai alla porta del suo ufficio ma non mi rispose. Aprii così la porta e lo trovai al telefono.

Aspettai che finisse la chiamata e poi gli chiesi < Sono da sola oggi? >.

< Si, Louis ha preso il pomeriggio libero... non stava molto bene! > rispose.

< Ah capisco... allora mi metto a lavoro io! > dissi.

< Ok tesoro. Oggi c'è molto da fare. I lunedì sono i peggiori. > spiegò rispondendo ad un'altra chiamata.

Mi sedetti alla scrivania e iniziai a lavorare. Mio dio quante cose... chiamate, fatture e conteggi. Arrivarono le otto di sera e spensi il computer. Non volevo saperne più nulla di lavoro cosi andai a chiamare anche mio padre.

Il peso dei ricordi (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora