Capitolo 12

52 3 0
                                    

Capitolo 12

#Louis’ pov

Che risveglio! Caotico, confuso ma maledettamente perfetto.

Vedere Juliet di prima mattina è terapeutico. Nonostante siano appena le sette della mattina mi ha dato la carica per la giornata.

In quel morbido pigiama con i capelli sciolti sembrava una bambina. I suoi occhi, mentre eravamo vicini sulla soglia di casa, mi penetravano letteralmente. Quella ragazza ha qualcosa che non so spiegare. Un effetto che non riesco ad evitare e non riesco a capire. Nonostante tutti i momenti in cui tiene alto lo sguardo sono pochi, stamattina mi ha fissato a lungo.

Continuavo a guidare e pensare a Juliet quando, a causa del semaforo rosso, mi fermai ed ebbi tempo per guardarmi un attimo attorno nell’auto. Come intravidi il mio cellulare sul sedile del passeggero mi ricordai che Liam mi aveva chiamato. 

Cavolo Louis! Come puoi dimenticarti di tuo cugino?

Evitai di richiamarlo e guidai direttamente verso casa sua, cioè la casa in cui conviveva con Jack. Sicuramente volevo avere più chiare le cose e forse sarei riuscito ad aiutarlo.

Nemmeno il tempo di suonare al campanello che Liam aprì la porta di scatto esclamando < Jack! >.

< No, sono io! > dissi.

< Sei solo tu! > affermò guardando i paraggi nella speranza di vedere il suo innamorato.

< Mi spiace… > confessai.

< No, scusami tu! Entra cuginetto… > disse poi facendomi accomodare in salotto.

< Allora puoi spiegarmi? > chiesi a Liam senza anticipargli che più o meno, a grandi linee, conoscevo già la storia.

Lui con la voce tremolante iniziò a raccontarmi tutto aggiungendo qualche particolare. Mi disse che Jack aveva cercato di dissuaderlo dalla ricerca di una madre surrogata e aveva detto di fermarla perché ci sarebbe stato tempo per avere dei figli.

< Lui non vuole più dei figli! > disse infine piangendo.

< Liam… > cerca di consolarlo mettendogli una mano sulla spalla.

< Hai sicuramente frainteso. Jack intendeva di non preoccuparsi troppo perché appena non si è più concentrati ossessivamente su una cosa essa si realizza! > continuai.

< Ossessionati? Credi che io sia ossessionato? > chiese con un mezzo sorriso sulle labbra.

< Capisco la tua, vostra voglia di famiglia ma se non accade subito non vuol dire che non accadrà mai. >

< Si, hai ragione anche tu. Mi ero fatto prendere troppo dall’entusiasmo… > disse con tono di colpevolezza.

< Liam, sai che non è un peccato! Solo, rispetta anche i tempi di Jack. > spiegai io sorridendogli.

< Già! Se n’è andato via verso le sei di questa mattina > disse sospirando Liam.

< Si lo so! > sussurrai io.

< Cosa? Sai dov’è? > chiese alzandosi in piedi di scatto.

< Che! No… > negai immediatamente ma Liam aveva sentito perfettamente ciò che avevo detto e non mollava. Le domande arrivavano a raffica.

< Dov’è? Lo sai quindi dimmelo! > esclamava con urgenza.

< Io… e va bene > cedetti dopo un po’ che continuavo a sentire quel disco continuo < E’ da Juliet! >.

Il peso dei ricordi (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora