Capitolo 7

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Capitolo 7

 < V-voi vi conoscete? > chiesi io imbarazzata. Le mie guance dovevano essere fluorescenti visto il calore che percepivo su di esse.

< Si tesoro! Lui è il mio nuovo segretario. > esclamò mio padre avvicinandosi a Louis stringendogli la mano e dandogli una pacca sulla spalla. < Sei nostro invitato? > chiese poi mio padre.

< No, sono un invitato di Jack grazie al quale ho avuto il piacere di conoscere sua figlia! > disse lui guardandomi negli occhi. Ah quegli occhi! Mi chiedevo perché brillassero così tanto, mi chiedevo perché mi attirassero e stregassero in quella maniera.

< Lui è il cugino di Liam, il fidanzato di Jack! > spiegai meglio a mio padre che sorrise e continuò < Questi sono i tuoi genitori? >.

< Mia madre e il suo compagno! > esclamò Louis presentandoli.

< Complimenti! E’ un ragazzo in gamba! > esclamò fiero mio padre.

< Noi dobbiamo prendere la salsa! > ricordai al mio vecchio sperando di evitare quell’imbarazzante situazione ma intervenni troppo tardi.

< Lei è la mia piccolina e ora che si è laureata verrà a lavorare nell’azienda. A dire la verità la sua scrivania è proprio quella di fronte alla tua Louis! > disse il mio vecchio rivolgendosi infine al ragazzo dagli occhi blu.

< Sarà un piacere lavorare con te, collega! > esclamò Louis sorridendomi.

< Ma venite, ci siamo bloccati qui! > intervenni io senza rispondere < Il giardino è da questa parte! >

La madre di Jack venne verso di noi e accompagnò gli ospiti. Era il mio angelo custode quella donna. Mi aveva tolto dalle mani una patata bollente e mi aveva risparmiato una scenata sdolcinata da parte di mio padre. Io andai in cucina e presi la salsa per gli chef poi tornai in giardino e a turno riempimmo i vassoi con la carne e li servimmo a tavola.

Il giardino era grande e avevamo anche la piscina. Il tavolo era posizionato proprio dove finivano le mattonelle ed iniziava il prato e un po’ di orticello di cui si prendeva cura mia mamma. Lei era casalinga ed era sempre stato così in quanto il lavoro di mio padre ci forniva abbastanza denaro per vivere più che dignitosamente. Anche se avevo buone disponibilità economiche non me ne vantavo con gli altri. Non c’è bisogno di pavoneggiarsi per farsi odiare dalla gente.

Il pranzo, anzi sarebbe meglio chiamarlo banchetto visto tutte le cose che c’erano da mangiare, andò benissimo.

< Ora, scusate ma vorremmo dare un regalo a Juliet! > esclamò Jack prendendomi alla sprovvista. Appena parlò, dal cancelletto laterale del giardino entrarono Harry e Zayn con qualcosa di indecifrabile non molto grande. La poggiarono cautamente a terra e mi sembrò fosse un quadro.

< Questo è un dipinto speciale, intanto aprilo! > disse Harry.

< Si, è da parte di tutti noi! > esclamò Gemma riferendosi a lei, Harry, Zayn, Jack e Sophia.

Il peso dei ricordi (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora