< Peterson > chiamò il professore di economia mentre consegnava il nostro esame corretto < Bel lavoro! > esclamò infine porgendomi il foglio. Una bella A e un sospiro di sollievo. Era uno degli ultimi esami che stavo dando prima del termine dell'università. Negli altri anche avevo ottenuto un risultato simile ed ero soddisfatta.
Fortunatamente quella era l'ultima ora di lezione per quel venerdì quindi passò riconsegnando quei test e finì con una piccola ramanzina e raccomandazione per l'ultimo esame di economia della prossima settimana. Il più temuto, il più difficile ma soprattutto l'ultimo e decisivo.
Avevo iniziato a studiare per quell'esame già da un pò di tempo, circa un mesetto. Infatti appena avevo un attimo libero, lo sfruttavo per studiare Economia. Non uscivo spesso e questo mia madre e mio padre me lo rimproveravano sempre. Non che fossero di quei genitori menefreghisti ma perchè era da circa due anni che non mi concedevo del divertimento, dello spazio riservato solo a me.
Dopo quel 28 Luglio 2012 ero cambiata e non volevo più godermi la vita. In fondo non aveva senso farlo. Quel giorno era diventato pesante, faticoso, noioso e inutile per me vivere.
Appena uscii scambiai due chiacchiere con un mio compagno di corso. Gli volevo tanto bene, era l'unico che riusciva a mettersi nei miei panni e oramai ci capiva solo con un piccolo sguardo. Eravamo diventati molto uniti da subito, forse il fatto che fosse omosessuale ci rendeva molto simili. Jack era infatti una donna mancata in tutti i sensi. La sua mente praticamente femminile e il suo modo di ragionare era quello che non trovavo nella maggior parte delle mie coetanee donne. Tutte un pò oche e di facile affare.
< A domani Jack! > dissi schioccandogli un bacio sulla guancia.
< Ciao tesoro e stasera festeggia per il bel voto! > sorrise salutandomi.
Nonostante sapesse che non avrei mosso un dito, nè festeggiato me lo ripeteva sempre con la speranza che un giorno o l'altro ci fossi riuscita. Lui, come pochi dei miei amici più intimi conosceva la verità e sapeva il perchè del mio cambiamento.
Camminando per una mezz'oretta arrivai sul porticato di casa ed entrai.
< Mamma sono tornata! > urlai.
< Mamma?! > ripetei non avendo ricevuto nessuna risposta.
< Papa?! > chiesi affacciandomi in salone.
Deserto. Non c'era nessuno. Andai in cucina e vidi un post-it attaccato al frigo.
" Siamo da amici. Il pranzo è in forno. Mangia perchè dopo controllo!! ;) Mum&Daddy Xx "
< Bene, potrò stare da sola! > pensai ad alta voce. Mi diressi verso i fornelli e aprii il forno. Un piatto enorme di pasta al forno si presentò in tutto il suo profumo.
Il mio stomaco iniziò a brontolare e presa una forchetta, iniziai a mangiare. Quel giorno avevo proprio fame. Non mangiavo un piatto intero di pasta come quello da anni ormai.
Il mio corpo? Normale, asciutto al punto giusto, un seno piccolo e un altezza non molto elevata ma strategica.
Il mio appetito? Lunatico. A volte assente, altre famelico e divoratore.
Il mio umore? Decisamente cattivo, quasi tutti i giorni. Non che trattassi male chiunque mi si presentava davanti, questo no ma mi rendevo conto di non essere più felice come una volta. Non avrei più sorriso come una volta.
Dopo aver mangiato con voglia mi misi sul divano a vedere un film. Quel pomeriggio non avrei studiato nemmeno se mi avessero offerto il mondo. Relax era la parola d'ordine.
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Il peso dei ricordi (SOSPESA)
FanfictionCosa c'è di più straziante e deleterio che continuare a rivivere un passato, un ricordo, un qualcosa che ci ha cambiato radicalmente? Questo qualcosa ha portato difficoltà da affrontare ed è stato difficile da affrontare. Proprio per questo certi ri...