Alan
Questa mattina sono uscito di casa prima che potesse farlo Rachele così che potesse scrivere in tranquillità.
Vorrei che capisse quanto mi attrae. Quando sono vicino a lei sento che il mio corpo ha delle scosse, il suo corpo mi reclama, sono attratto da lei e non riesco a farne a meno.
Quando la bacio sento che niente potrebbe scalfirmi, con lei mi sento in un mondo diverso da quello in cui vivo, non sento la pesantezza del mio passato e mi sento bene.
Non che non sia attratto anche dal suo corpo perfetto, ha le curve al punto giusto, ha un seno prosperoso per la sua esile figura, e poi quei tatuaggi che le danno l'aria da cattiva ragazza, ma ho constatato che è solo un meccanismo di difesa.
Quando l'altra sera ci siamo ritrovati attaccati a quel muro, ho sentito un brivido pervadermi quando mi sono reso conto della presenza del piercing, mi sono sentito a disagio per la prima volta, non so mai cosa aspettarmi da lei...
È un continuo susseguirsi di scoperte, di misteri, non sai mai come comportarti perché le sue iridi nere come la pece ti bloccano, ti sbranano portandoti nella distruzione di te stesso, eppure io non riesco a non guardale.
Le altre ragazze sono prevedibili, ma lei bisogna scoprirla continuamente.
Mi fa tutto senza fare niente di proposito, è sexy senza saperlo, è sensuale e donna, ma soprattutto bellissima. Quelle due pozze sembrano non avere fine, fondo, spazio, ossigeno, vita, hanno il colore del male, del peccato.
So di avere un certo effetto su di lei, il suo corpo non riesce a mentirmi al contrario suo.
Non mi rendo conto di ciò che stanno dicendo i ragazzi perché sono troppo concentrato a pensare a Lele, a quanto vorrei essere con lei in questo istante, a quanto mi piaccia vederla concentrata quando scrive quel dannato manoscritto che vorrei leggere e scoprire di cosa parla.
"Alan abbiamo capito che la tua coinquilina ti da tanti pensieri per la testa, ma così è eccessivo."
Chris mi sfotte sapendo quanto realmente io sia trasportato da Rachele, la prima volta che l'ho vista dopo essermene andato da quel bar, ho scritto direttamente a lui dicendogli di aver visto la ragazza che avrei voluto avere nel mio letto tutti i giorni.
L'unico particolare, quasi insignificante, è che anche Malcom ne è attratto davvero. Lo vedo da come la guarda e da come ne parla, sono sicuro che anche Rachele abbia una preferenza nonostante non lo ammetterebbe mai.
"Vaffanculo Chris."
Rido per smorzare la tensione, ma vedo che Malcom è tutto tranne che tranquillo.
Da quando sono usciti insieme lo vedo diverso, sa qualcosa di lei che io non so e lo scoprirò in qualche modo.
Dopo pranzo ci avviamo verso casa mia e la trovo vuota, sbircio nella sua camera senza trovarla e il resto della casa è silenziosa, non sono più abituato a vederla così.
Da quando c'è lei mi ha completamente stravolto la routine.
Vorrei leggerle nel pensiero e sapere cosa le passi per la testa quando mi guarda, o cosa ne pensi di Malcom e cosa sente quando è con lui.
Ci mettiamo in salotto a giocare alla play e parlare un po'.
"Alan, Michela ti sta ancora incollata?"
Federico mi pone la domanda ridendo sotto i baffi e vedo che è rosso come un peperone per la risata che sta cercando di trattenere, fallendo miseramente.
Lui e Luis si divertono a compilare la lista delle ragazze che mi faccio, aggiungendo una X quando mi capita di andarci ancora a letto, o quando iniziano a tartassarmi di messaggi pretendendo una replica di ciò che abbiamo già fatto.
Michela è una di queste, prima di andare con una ragazza dico loro di non voler nulla di serio, e che ciò che faccio è solo per svuotarmi, o perché mi va di farlo, ma tante dopo che sono salite sulla giostra non vogliono più scendere.
"Purtroppo si, mi ha anche confessato di aver minacciato Rachele. Quella ragazza è una psicopatica."
"Tieni al guinzaglio le tue cagne. Nessuno ti ha obbligato a farle giocare."
Malcom parla con una voce di sfida, nonostante mi voglia un gran bene so cosa pensa di me.
Sa che non sono bravo con le ragazze, che le faccio soffrire ma soprattutto che le uso.
Per questo motivo mi vuole lontano da Rachele, dice che la farò soffrire e che non la tratterò come merita. Ma io lo so che lei non è come le altre, e io non mi sento come tutti gli altri quando sto con lei.
Un giorno mi ha detto che la spezzerò, e che quei pezzi saranno più difficili da rimettere insieme, mi ha consigliato di non andare a disintegrare ciò che è già rotto da tempo, perché dopo che lei sarà spezzata sarà difficile essere forti nei punti spezzati, quando lo si è completamente.
Sento una strana sensazione mai provata prima montarmi dentro.
"È vero è stata una mia decisione, ma con questo non significa che io non possa avere una relazione seria e sicuramente Michela non è la ragazza che vorrei al mio fianco."
Malcom avanza verso di me e so che sta per esplodere.
"Ah si? E chi sarebbe la ragazza giusta per creare qualcosa di vero, di solido, di sobrio, per te?"
Comprendo ciò che vuole e glielo do.
"Rachele mi sembra più che perfetta."
Vengo colpito da qualcosa di duro e preciso, vedo ancora il pugno di Malcom sospeso in aria ma Chris e Orlando sono dietro di lui che lo trattengono prima che non risponda più alle sue azioni.
"Ma sei forse coglione?"
Sono incazzato nero e vorrei alzarmi e spaccarlo di botte ma non ho voglia di litigare con lui, è pur sempre un mio amico.
So perfettamente di non essere il ragazzo di cui Rachele ha bisogno, ma non riesco a non pensare a lei appena mi sveglio, non riesco a non guardarla quando gira per casa con un maglione grande due volte lei che fa intravedere le sue gambe snelle e i tatuaggi sparsi ovunque. Vorrei vederla come quando l'ho leccata che aveva le guance rosse per la foga e l'orgasmo provocato dalla mia lingua, mi piacerebbe vederla sempre così: appagata, soddisfatta, selvaggia, devastante e catastrofica.
"Non è la ragazza giusta da rovinare. Lei non lo merita, ha avuto una vita piena di merda e non le servi tu a peggiorare la cosa."
Non mi offendo per le parole che dice perché so che le sta dicendo per il bene di Rachele, ma anche per avvantaggiare se stesso.
"Che cazzo dovrei fare Malcolm, lasciartela senza nemmeno lottare per averla? Non ci penso proprio, anzi, perché non andiamo a chiederglielo a lei direttamente?"
Propongo ciò che è giusto, chiedere alla diretta interessata chi dei due le interessa di più è meglio che prenderci a pugni.
Le mando un messaggio ma vedo che non risponde, la chiamo e scatta la segreteria.
Anche Malcom prova a chiamarla senza successo, guardo l'orologio e vedo che è tardi e solitamente lei è già a casa a quest'ora.
Inizio a preoccuparmi, chiamo Bruno che non mi fa attendere e risponde dopo due squilli.
"Ciao Alan, tutto okay?"
Ha il fiato e posso dire di non aver mai visto Bruno praticare sport, l'unico che potrebbe fare ma non è definito tale, è il sesso.
"Scusa spero di non aver interrotto qualcosa, volevo chiederti se hai sentito Rachele, non risponde al telefono e da quel che so è uscita a scrivere, non so dove sia andata, ne se ci è andata con qualcuno. Magari è con Marika."
Sento Bruno in silenzio, poi parla e il panico inizia a diffondersi, sono in viva voce e anche gli altri fanno delle facce preoccupate e Malcom sembra una bomba ad orologeria.
"Alan io sono qua con Marika, anche lei non la sente da un paio di giorni. Dammi una decina di minuti e ti raggiungiamo, spero non sia successo nulla."
Dopo un tempo che sembra infinito arrivano Bruno e Marika e subito ci dividiamo per cercarla.
Dopo la loro vecchia casa e tre bar arriviamo al solito in cui ci ritroviamo sempre, quando entriamo chiediamo subito ad un ragazzo dietro al bancone se ha visto Rachele, lui subito ci porge i suoi effetti personali, computer, giacca e la borsa.
Ci guardiamo tutti seriamente preoccupati, lei non lascerebbe mai il suo computer e il suo manoscritto incustoditi, non lo farebbe mai a meno che non sia stata obbligata da qualcuno.
Non sappiamo più dove cercarla, abbiamo guardato ovunque.
"Sento che c'è un posto in cui non abbiamo guardato e so che è lì che la troveremo."
Marika fa un sospiro perché qualcuno la sta chiamando, girando lo schermo vediamo il nome di "Ragazza Inchiostro" sul display.
"Lele dove diamine sei? Ti stiamo cercando da ore, dove cazzo sei?"
Marika non ha messo in viva voce, forse per privacy o cose da donne, ma la sua faccia sbianca completamente.
Quasi boccheggia in cerca di aria e non riesce a parlare, poi attacca il telefono.
"È a casa tua, Alan."
Corriamo alle macchine e voliamo verso casa mia, sembra una gara a chi arriva primo.
Quando arriviamo davanti alla porta centrale mi si gela il sangue, il vialetto è sporco di sangue, e la scia va fin dentro casa. Ho quasi paura a scoprire che cazzo sia successo, ma è di Rachele che stiamo parlando quindi mi faccio coraggio ed entro in casa.
La scena è cruda, lei è stesa in mezzo all'ingresso, l'interno coscia è ricoperto di sangue e i suoi jeans altrettanto.
Ha la faccia livida, il labbro spaccato e qualche segno violaceo sparso per tutto il viso, il collo.
Le vado incontro e lei è sveglia, vigile, provo a toccarla ma mi afferra per il polso prima che io possa fare qualsiasi cosa.
"Voglio solo portarti in camera mia, lì c'è la vasca e puoi farti un bagno senza dover stare in piedi. Non ti voglio fare nulla."
Non si lascia toccare e cerca di alzarsi, ci riesce ma deve andare con calma perché sembra che da un momento all'altro possa svenire.
La guardiamo tutti e guardiamo il sangue che continua a gocciolarle dai pantaloni ormai sudici.
Marika va nella sua direzione e Bruno la segue, sono gli unici che adesso possono starle vicino.
Sento un urlo, un pianto disperato e il magone farsi strada nelle mie viscere.

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FIGHT OR FLIGHT, LA FUGA DELLA RAGAZZA INCHIOSTRO
ChickLitCiò che ha fatto andare avanti Rachele nella sua vita è stato un motto. Fight or Flight. Combatti o fuggi. Rachele ha sempre lottato per chiunque, ma per lei chi lo faceva? Nessuno, per questo ha preferito scappare.