Non credevo che la mia corazza potesse scheggiarsi o addirittura dilaniarsi per un solo gesto. Ma in questo momento sento tutto, come se mi stessero toccando a mani nude durante un'operazione a cuore aperto e non capisco perché io mi senta così.
Sono convinta di non provare nulla per Alan, non mi interessa se lui bacia o scopa un'altra eppure quella scena mi sta dando -oltre che ribrezzo- fastidio.
Tolgo lo sguardo da quella scena e mi concentro su ciò che ora mi fa stare bene, i miei amici, ma soprattutto l'alcol.
Inizio a bere nonostante io sia già abbastanza ubriaca, ma adesso non mi preoccupo del post sbronza che domani mattina mi colpirà come un martello sulla testa. Mi concentro sulla gola che va in fiamme a causa della tequila, Marika mi trasporta in quella che sarebbe una piccola pista da ballo e iniziamo a ballare come due pazze, lei sa come muoversi, sa come provocare un uomo, è sempre stata brava sfarsi desiderare e non per dare qualcosa per forza.
Mi lascio andare e vedo tutti quanti raggiungerci in pista e io abbandono Marika per ballare con Leo che fa finta di fare un lento su una musica techno, Falco balla con Arianna mentre Erica si sta strusciando con uno sconosciuto.
Ma poi capisco all'istante cosa Marika mi stava nascondendo, lei e Bruno stanno ballando insieme senza staccarsi gli occhi di dosso, le iridi di mare che ha Bruno diventano una calotta di ghiaccio sotto lo sguardo di lei.
Sono legati, complici, una singola cosa, ho sempre detto che fossero destinati per quanto io credessi nel destino, ma loro sono fatti dello stesso stampo e hanno bisogno l'uno dell'altra per essere completi.
Bruno ha bisogno di lei per andare sulla strada giusta, e lei ha bisogno di lui per capire che un uomo può amarla davvero senza dover essere come suo padre, che prima o poi la abbandonerà.
Balliamo tutta la notte e la maggior parte dell'alcol che ho in corpo l'ho smaltito nella pista da ballo e durante la camminata che ho dovuto fare per tornare a casa, non quella dello stronzo, la mia vera casa.
Non so cosa mi sia preso, ho recuperato le mie cose e me ne sono andata senza dire niente a nessuno, nemmeno a Marika che si stava divertendo un sacco e non volevo rovinarle la serata.
Ho in tasca la chiave che porto sempre con me, forse per abitudine, ma io so che è malinconia.
Entro in casa che ancora profuma di vaniglia, Bruno non è più tornato da quando è andato a stare da Rosalia con Alyson e lo capisco perché la casa è in perfette condizioni, proprio come l'avevo lasciata.
Il legno bianco, il parquet chiaro, danno sempre l'atmosfera confortevole e calorosa come se qualcuno ti stesse abbracciando, proprio come la prima volta che ci sono entrata.
La piccola cucina con l'isola al centro che affaccia direttamente al salotto ancora più piccolo, con un divano su cui io ci sto sdraiata a pennello, la tv al plasma attaccata al muro e vedo che la play station di Bruno non c'è, attorno alla tv ci sono foto di noi tre che sorridiamo.
Il bagno di bruno vedo che ha la porta aperta e la chiudo.
Vado verso la mia camera che è a fianco a quella di Alyson, il letto è ancora intatto, le foto sono al loro posto, i miei pattini e le altre scarpe anche, la mia macchina da scrivere ha un po' di polvere sopra ma è sempre perfetta.
Mi sembra passata un'infinità di tempo dall'ultima volta che sono stata in questa casa, ma sono solo pochi giorni che sono via e ho già nostalgia della mia vita di prima nonostante fosse noiosa e monotona.
Indosso una felpa da uomo per dormire e mi tolgo quel dannato ma sexy vestito per poi buttarmi sul mio letto e mi addormento così, come se la mia vita non stesse andando a rotoli.
Mi sveglio con qualcuno che bussa insistente alla porta, guardo l'ora e sono le cinque di mattina. Non ricordo di avere detto a qualcuno dove andassi e inizia a prendermi il panico.
Mi chiedo chi sia quel pazzo squilibrato che bussa a questa cazzo di ora, ma soprattutto mi chiedo come faccia a sapere che c'è qualcuno.
Guardo dallo spioncino, alzo gli occhi al cielo e tolgo la catenella per poi girare la chiave.
Marika è davanti a me con il trucco sbavato e i tacchi in mano, non voglio sapere cosa le sia successo e non ci vuole tanto per arrivarci e poi lei inizia a parlare a raffica.
"È stato bellissimo Lele, tuo fratello è il Dio del sesso. Sa come, ma soprattutto dove toccarmi per farmi perdere la testa. Mi fa impazzire come mi prende, come mi tocca o come mi fa urlare il suo nome, come lo sbat..." alzo la mano per interrompere la descrizione su quanto mio fratello sappia farci a letto prima che inizi a vomitare l'alcol di questa notte.
"Marika, dolce Marika ti sembra il caso di venire qua alle cinque di mattina solo per raccontarmi come avete ballato la samba sotto le coperte? E poi come facevi a sapere che ero qua e non dallo stronzo?"
Mi guarda interrogativa come si aspettasse qualche monologo da saggia da parte mia come faccio ogni volta che si infila nelle coperte di qualcuno.
"Cazzo Lele scusami, non volevo svegliarti è solo che credo di essere realmente ancora innamorata di tuo fratello.
Poi non c'è bisogno che qualcuno mi dica dove tu vada, sono la tua migliore amica lo capisco dalla tua faccia cosa vuoi fare."
Adesso però sono io la statua.
"Marika non mi interessa quello che fate sotto le coperte, l'importante è che sappiate gestire la cosa meglio dell'ultima volta e io sono contenta, ora però fammi tornare a letto."
Mi avvio per la seconda volta verso la mia camera ma lei rimane ferma indecisa sul da farsi.
"Vatti a dare una sciacquata e vieni a letto."
E lei lo fa.
STAI LEGGENDO
FIGHT OR FLIGHT, LA FUGA DELLA RAGAZZA INCHIOSTRO
Literatura KobiecaCiò che ha fatto andare avanti Rachele nella sua vita è stato un motto. Fight or Flight. Combatti o fuggi. Rachele ha sempre lottato per chiunque, ma per lei chi lo faceva? Nessuno, per questo ha preferito scappare.