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Siamo ormai a casa da un paio di ore.
La festa è finita e io nonostante abbia vomitato, ho recuperato un'altra bottiglia... di prosecco.
Sto bevendo come una spugna, i segreti che si celavano dietro i nostri sguardi erano compatibili.
Simili.
Bombe che prima o poi sarebbero esplose senza consenso.
Non appena sono scesa dalla macchina non pensavo ad altro che all'alcol e alla mia famiglia, quella di un tempo.
Sono le cinque di mattina e credo di essere l'unica sveglia, Marika è collassata sul divano affianco a Bruno, con alcuni amici di Alan.
Lui è in camera sua, e entrando in cucina per rubare la bottiglia ho notato Malcom disteso a terra con una bionda tra le braccia.
Senza fare rumore tolgo il vestito che ancora avevo addosso, mi infilo un paio di jeans e una canotta nera poi recupero le mie Jordan indossandole, ed esco di casa.
Tornando dove tutto è iniziato.
"Rachele, che ci fai di nuovo qui?"
Ty sembra preoccupato.
"Non riuscivo a dormire e poi cazzo, mi mancate, mi manca tutto della mia vita passata."
Lui mi sorride capendomi, e mi abbraccia.
"Sei tu che hai riunito tutti qui, sei sempre la benvenuta piccola."
Ty nel tempo mi ha dato vari nomignoli senza mai essere volgare o inopportuno, lui non ha mai fatto nulla volendo arrivare ad un secondo fine.
Mi prende per mano e mi conduce dove ci sono gli altri, solo che adesso c'è un ragazzo che non ho mai visto prima.
Credo sia un pivello.
"Ciao dolcezza, tu devi essere la bomba sexy a cui ho lasciato il numero qualche giorno fa."
Occhi limpidi, azzurri, quasi trasparenti, labbra carnose, tatuaggi sparsi in faccia, sul collo, ovunque.
Questo ragazzo è una tela, proprio come me.
"È così che cascano tutte ai tuoi piedi, Dolcezza?"
Mi prendo gioco di lui con le sue stesse armi, non mi faccio trattare come un pezzo di carne.
"Ty, mi sono appena innamorato della tua ragazza."
Mi scappa una risata.
"Non sono la sua ragazza, sono solo un'amica."
Mi scruta con quei due pezzi di cielo e io mi sento nuda sotto il suo sguardo che ora sta percorrendo il mio corpo, si blocca ad osservare i miei disegni, le mie frasi che mi sono fatta incidere, poi...
I nostri occhi si scontrano e non è come con Alan.
Io e questo ragazzo tatuato ci stiamo immergendo nel buio dei miei occhi, nonostante i suoi siano di un azzurro cristallino, sono torbidi, macabri, peccatori.
"Io sono Scott. Tu invece, sei...?"
Gli porgo la mano.
"Rachele."
Questo ragazzo, è disordine.
Confusione.
Scompiglio.
E me lo sta dimostrando solo con un tocco, uno sguardo.
"Ragazza Inchiostro, ti va una gara veloce veloce?"
Sorrido, perché è ciò che aspettavo da tempo.
"Non fare domande di cui sai già le risposte Donnie. Cosa c'è in palio, oltre ai soldi?"
Donnie controlla le scommesse e il premio.
"Una Toyota 86 ticc del 2013."

Sono già in auto pronta per la gara quando qualcuno sale in macchina.
Scott, si sta mettendo comodo allacciandosi la cintura.
"Che cazzo ci fai nella mia macchina? Sto per correre."
Il ghigno che ha sul viso è impassibile.
"Dolcezza, tu careggia e fammi vedere cosa sai fare."
Allaccio la cintura e dallo specchietto di sinistra noto una Charger Hellcat di un colore blu notte che si sta posizionando da parte a me, il rombo che produce mi fa accapponare la pelle, io gli rispondo sgasando e facendogli capire che questa gara sarò io a vincerla.
La gara consiste nel fare un rettilineo più veloce rispetto al tuo sfidante, queste io e la mia famiglia le definivamo di livello 0, per quelli che ancora dovevano imparare a gareggiare, a vincere, a morire.
"Facciamo una scommessa Dolcezza, se vinci uscirai con me, se perdi uscirai lo stesso con me ma per due sere consecutive."
Ma questo ragazzo, che problemi ha esattamente?
"Non ti conosco nemmeno, potresti essere un pazzoide appena uscito dal manicomio, quindi la risposta è fanculo tu e la tua scommessa."
Mi prende il volto girandolo verso di sé.
"Hai paura di perdere?"
"Fottiti, io non perdo mai."
Ora non devo vincere solo per prendere i soldi e la macchina, ma anche per togliermi di mezzo questo playboy da quattro soldi.
Una ragazza con una minigonna e un top pieno di payette si posiziona al centro delle due macchine.
"Siete pronti?"
Io e l'altro tizio sgasiamo come per acconsentire.
Si toglie il reggiseno e non appena questo cade a terra, la gara ha inizio.
La bestia blu è in vantaggio ma non voglio usare il protossido di azoto, è una di quelle gare in cui devi cavartela con i cv della tua macchina, dell'affinità che hai con essa, delle sensazioni che ti sprigiona la paura di poter essere scoperti da un momento all'altro dagli sbirri.
"Dolcezza tu sei una furia cazzo, non ho mai visto nessuno gareggiare così."
Scott si sta drogando delle trepidazioni che gli scorrono nelle vene.
È eccitato, divertito, libero.
Ed io mi sento come lui mentre raggiungo la bestia blu sorpassandola poco prima di arrivare al traguardo, vincendo l'ennesima gara.
Torno indietro per recuperare ciò che mi spetta ma prima decido di fare un drift con al centro il ragazzo con la bestia blu.
Io ho vinto.
I soldi.
La macchina.
Il rispetto.
Parcheggio e tutti quanti mi sono addosso, Donnie mi lancia le chiavi e le banconote che ho appena incassato.
"Quindi vorrà dire che dovrai uscire con me."
Questo ragazzo non molla proprio.
"Mantengo sempre la parola data."
Gli giro le spalle e salgo sulla macchina, il mio premio lo recupererò domani, ma ora ho bisogno di dormire.

Penso di aver dormito un paio di ore quando qualcuno suona al campanello.
Nessuno però va ad aprire e comprendo che dovrò essere io quella che dovrà farlo.
Arrivo davanti alla porta ma sono stanca e la sbronza di questa notte non aiuta.
La figura davanti a me è snella, indossa un vestito elegante, quelli che solitamente si indossano durante le cene importanti e lussuose.
I cappelli sono mossi e di un colore uguale al mio, dorato.
Gli occhi blu mare sono profondi come l'oceano.
Poi sbarro gli occhi, svegliandomi del tutto.
"Mamma?"

FIGHT OR FLIGHT, LA FUGA DELLA RAGAZZA INCHIOSTRODove le storie prendono vita. Scoprilo ora