Sono ore che sto camminando per il paese assimilando ciò che mi è successo.
Medusa è tornata e io so anche a cosa sta aspirando.
Che le persone a cui sono legata si rendano conto di che persona sia io: una persona troppo rotta per essere aggiustata.
Non voglio tornare a casa di Alan perché sicuramente sarà stato avvisato del ritorno della sua vecchia fiamma e io non voglio essere presente quando lui si renderà conto di volerla ancora, e di non aver mai smesso di amarla.
Perché succede sempre così, tutti credono di aver dimenticato o superato il proprio passato, ma poi quando qualcuno che ne ha fatto parte torna... è difficile allontanarlo per davvero.
Perché la mente umana è innamorata dell'idea che ci facciamo delle cose o delle persone e non di ciò che realmente abbiamo davanti.
Quindi so già come andrà a finire, che tutto ciò che ho provato a dimostrare a chiunque in questo breve periodo svanirà come il fumo di una sigaretta ormai finita, spenta, schiacciata, usata.
Nessuno ha provato a chiamarmi, nessuno ha provato a cercarmi e credo che questa sia la palese conferma di ciò che ho appena detto.
Nessuno ama ciò che c'è nel momento esatto in cui lo ha, solo dopo che questo è sparito diventa tutto d'un tratto importante e speciale.
Sono davanti casa mia ma non ho nessuna voglia di salire, nonostante io sia sporca di sangue e mi servirebbe una lavata.
Recupero una sigaretta e l'accendo, il fumo stranamente non mi fa da tranquillante e io potrei urlare da un momento all'altro.
Decido che è il momento di scappare per un po' senza dirlo a nessuno, salgo in casa e recupero le chiavi del Subaro vinto con Alan di ritorno dal mare, il posto in cui ora sono diretta.
La notte è bella, silenziosa, padrona di sé stessa.
Nonostante faccia paura a molti io mi sento parte di essa.
Un'ombra scura che viaggia verso la disperazione della solitudine.
Arrivata a destinazione scendo dall'auto e sento la brezza marina notturna, tutto intorno a me tace e mi sento a casa.
Il parcheggio per andare verso la spiaggia libera è praticamente vuoto ad eccezione di un paio di macchine.
"Lele, cosa ci fai qui?"
Mi giro di scatto spaventata e la figura di Adhan si presenta davanti a me.
"Mi hai fatto spaventare baba, tu che ci fai qui?"
Mio padre fa una risatina e io mi unisco a lui, mi viene in contro e mi prende a braccetto.
"Non pensavo che ti piacesse ancora il mare..."
"Lui non mi ha mai deluso a differenza delle persone che fanno a gara a chi mi fa più male."
Mio padre rimane zitto senza rispondermi.
Il silenzio è già una risposta, mi diceva da piccola.
Ci avviamo insieme verso la spiaggia e io sono assorta nei miei pensieri, come lo è mio padre che non smette un attimo di osservare questo cielo nero che riflette la sua oscurità dentro le acque profonde di un mare troppo abissale e pericoloso.
"Da quando sono tornato dal Marocco sono venuto qua spesso. Soprattutto la notte, perché mi ricordava molto il tuo sguardo, la tua personalità.
Mi ricordavi tu, figlia mia."
"Perché mi hai abbandonata?
Ho bisogno di risposte, sono più di dieci anni che me le pongo e ora che ti ho davanti le pretendo. Non ho mai smesso di credere che tu fossi il buono nella mia storia, non hai mai smesso di amarmi un attimo nonostante Hilary ci avesse mollati. Però poi hai fatto come lei e mi hai lasciata in balia di me stessa."
Vedo i pensieri di mio padre farsi strada nella sua mente, vedo i ricordi celati dietro anni di assenze.
"Quando Hilary ci ha abbandonati mi ha lasciato debiti su debiti.
Tutti i soldi che avevo messo da parte per te, per il tuo futuro, sono stati spazzati via dalle cazzate che ha combinato tua madre.
Avevo pensato di non pagarli ma i diretti interessati erano venuti a minacciarmi, dicendomi che ti avrebbero fatto del male.
Eravamo al verde e io avevo bisogno di allontanarmi da questo posto, nonostante volesse dire farlo senza di te.
Così ti ho lasciato, esattamente come tua madre e mi vergogno di essermi comportato così, perché ho perso gli anni più belli di mia figlia e per un periodo ho creduto di averti persa per sempre. Fin quando ci siamo incontrati dai Baker."
Il mio cuore si è rimpicciolito, le cose dette ad alta voce hanno un effetto diverso.
Fanno solo più male e sono fottutamente reali.
"Tu non ti sei comportato come Hilary, lei mi ha disprezzata per una vita intera e tutt'ora ha cercato di approfittarsi di me. Ma tu hai sempre avuto una certa stima nei miei confronti e ancora non ho capito il motivo."
Mio padre toglie il contatto visivo con il mare e inizia a guardarmi.
Mi accarezza il viso e cerca di togliermi il sangue secco dalla faccia, mi sorride.
"Tu sei speciale Rachele. La prima volta che ti ho guardata negli occhi, ho capito che tu non saresti mai stata una donna come le altre.
Tu hai del potenziale, non solo come scrittrice ma come persona.
Come donna, e come figlia.
Ogni mese chiamavo Rosalia per sapere come stessi, che professione avessi scelto ma soprattutto ero curioso di sapere che donna fosse diventata la mia unica e bellissima figlia. Non ho mai smesso di credere in te e non smetterò di farlo ora, che sei tornata a far parte delle mie giornate."
Rimango in silenzio perché ciò che mi sta dicendo Adhan mi sta destabilizzando, nonostante siano giudizi positivi.
"L'unica cosa di cui ho veramente paura sono le tue azioni illegali, le tue gare ti porteranno allo sfacelo. Ti distruggeranno. So che sei abbastanza intelligente da non cacciarti seriamente nei guai, quindi ti dico solo di stare attenta."
Sbarro gli occhi, sono stata colta sul fatto e mi chiedo come faccia a sapere di queste cose.
"Ma com...?"
"Lele, io alla tua età ero esattamente come te.
Un'anima che amava sentirsi libero e sentire l'adrenalina che scorreva in ogni cellula del mio corpo."
E dopo questo io e l'uomo della mia vita osserviamo ciò che ci ha legato in questi anni...
L'oscurità di cui ormai, facciamo parte entrambi.
STAI LEGGENDO
FIGHT OR FLIGHT, LA FUGA DELLA RAGAZZA INCHIOSTRO
Literatura FemininaCiò che ha fatto andare avanti Rachele nella sua vita è stato un motto. Fight or Flight. Combatti o fuggi. Rachele ha sempre lottato per chiunque, ma per lei chi lo faceva? Nessuno, per questo ha preferito scappare.