8.

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Questa mattina, diversamente dagli altri giorni, ero stata io ad aver portato il solito caffè alla mia amica Claire

-Riesci a crederci che Liam adora da impazzire Can?- dico piombando avanti alla sua scrivania, questa volta ero io ad aver fatto spaventare lei e la cosa mi divertiva, molto

- Okay dopo questa volta prometto di non farti più spaventare- commenta portando una mano al petto dallo spavento e io risi divertita -mi hai spaventata Amy!-

-Benvenuta nel mio mondo- dissi continuando a ridere di gusto

- Tesoro figo com'è lo adorerei anche se fosse la persona più antipatica sulla faccia della terra- risponde poi a ciò che le avevo detto non appena arrivata alla sua scrivania, roteo gli occhi divertita - allora ti sbrighi o no a raccontarmi di come è andata o devo aspettare in eterno?- continuò poi e io iniziai a raccontarle tutto dato che avevamo un bel po' di tempo prima di iniziare con il servizio fotografico. Can era nel suo ufficio e le modelle sarebbero arrivate di li a poco

-Ah Claire, il cuore voleva uscirmi dal petto devi credermi- dissi mettendomi la faccia tra le mani con lo sguardo più felice che mai

-Per quello che ti ha detto Can o per come giocava con tuo figlio?- domandò con un sorrisino

-Entrambe le cose Claire- dissi con aria sognante ripensando alla sera precedente.

Altro giorno, altro servizio fotografico, altro tentativo di approccio della stessa modella di ieri, Dana questo era il suo nome. Se la volta scorsa ha provato con l'offrire qualcosa da bene, questa volta lo aveva invitato a pranzo e lui non ha rifiutato l'invito

- Quindi pranzerai con miss gambe lunghe?- domando di punto in bianco mentre osservavamo le foto sul portatile

-Non vedo dove sia il problema- rispose con tranquillità trattenendo un sorrisetto soddisfatto, ha sempre saputo della mia gelosia nei suoi confronti ed erano poche le volte che battibeccavamo su questo

-Nessun problema solo che in quanto tua assistente personale devo ricordarti dei tuoi impegni- sapevo benissimo che non aveva alcun impegno, volevo non andasse a pranzo con quella tipa

- Okay, ho impegni?- chiese alzando lo sguardo dal portatile iniziando a guardare me. Incrocia le braccia muscolose al petto e tutto mi sembrava che si muovesse con estrema lentezza, ogni suo movimento di faceva restare incantata -Amy!- escalama schioccandomi le dita avanti gli occhi

- Si, dimmi Can- rispondo tranquillamente non curandomi della domanda fatta poco fa

- Ti ho chiesto se ho impegni- era divertito e il fatto che si prendesse gioco di me mi faceva infuriare

-E va bene! Sei fastidioso a volte e comunque no non hai impegni- dico con tono infastidito

- Allora posso andare a pranzo con "miss gambe lunghe" a meno che..- fece una pausa e io lo guardo con lo sguardo interrogativo - a meno che qualcuno qui non è gelosa- dice facendo spallucce prendendo poi la sua macchina fotografica allontanandosi dalla scrivania. "Beccata" pensai, ma non gliela diedi vinta, almeno per questa volta. A passo spedito mi avvicino a lui che aveva iniziato a scattare di nuovo le foto

- Io non sono gelosa!- esclamo, proprio non volevo ammetterlo. Se avessi ammesso di essere gelosa di Can avrei dovuto ammettere il fatto che provassi qualcosa per lui e che qualsiasi essere femminile gli si avvicinasse faceva crescere in me questa continua sensazione di fastidio. Abbassò la macchina fotografica per guardarmi per un attimo, in quell'istante il mio cuore prese a battere velocemente che sentivo mi sarebbe uscito fuori dal petto. Conoscevo Can, e sapevo che quando mi guardava in quel modo stava a significare che lui già conosceva la risposta ma aspettava solo l'esatto momento in cui io lo avrei ammesso. Emetto un verso di frustazione dandogli le spalle per tornare alla scrivania e mettere un punto a quella imbarazzantissima conversazione- Odioso!- gli urlai poi incrociando le braccia al petto cercando di tornare al mio lavoro.

La pausa pranzo era finita da un po' e di Can neanche l'ombra. Avevo bisogno  che tornasse il prima possibile dato che sarei dovuta andare via prima da lavoro in modo da poter passare a prendere Liam che a quanto pare oggi usciva in anticipo da scuola. La babysitter mi aveva piantata in asso, mi ha chiamata dicendo che non avrebbe più potuto badare a Liam perché tra lo studio e i corsi all'università non riusciva ad organizzare bene le sue giornate e a far combaciare tutto, a dire la verità ero molto dispiaciuta poiché era una ragazza davvero per bene e si vedeva lontano un miglio che voleva bene molto a Liam. Tornando a noi, Can tardava a rientrare dal suo pranzo con miss gambe lunghe, sarebbe dovuto essere già qui e pur non essendo il nostro capo, in assenza del Signor Dilan avremmo dovuto far riferimento a lui. Provo a chiamarlo per l'ennesima volta, ma al quinto squillo rispondeva la segreteria telefonica

- Miles io devo andare, prendi tu il mio posto?- chiesi al mio collega che gentilmente mi rispose che non ci fosse alcun problema. Dopo aver recuperato borsa e cappotto mi avvio all'uscita dell'ufficio ritrovandomi Can di fronte a me con Dana aggrappata al suo braccio che mi scrutava dalla testa ai piedi

- Stai andando via?- mi chiese aggrottando le sopracciglia

- Ho una cosa molto importante da fare e sono anche in ritardo- il mio tono era freddo, provavo un immenso fastidio nel vedere la scena avanti a me. Cercavo di non badarci e non darlo a vedere ma era più forte di me, le mie espressioni facciali non collaboravano affatto - qualsiasi cosa tu abbia bisogno chiedi a Miles, mi sostituirà lui- continuai abbozzando un sorriso, superai entrambi andando all'ascensore

-Amy aspetta!- mi chiamò Can raggiungendomi - è.. è tutto okay?- chiese poi preoccupato

-Certo, devo andare. Ciao Can- lo saluto entrando poi nell'ascensore guardandolo fino a che le porte non si chiusero del tutto.

Rientrati a casa Liam non perse tempo che subito tolse il giubbotto e le scarpe fiondandosi nella sua cameretta a giocare con i suoi amati supereroi, lo seguo togliendo anche io scarpe e cappotto rendendomi conto di quanto effettivamente Liam fosse uguale a me: avevamo le stesse abitudini, per esempio ad entrambi piaceva camminare scalzi per casa, ad entrambi piaceva l'ordine, spesse volte avevamo anche gli stessi atteggiamenti cosa che soprattutto mia madre non mi faceva passare mai inosservato. A lei dovevo tutto, Liam era una grande distrazione per lei soprattutto dopo la morte di mio padre avvenuta qualche anno fa. Mia madre è sempre stata una donna forte, le dicevo sempre che per me era un grande esempio da seguire, le dico continuamente grazie per tutto quello che continua a fare sia per me sia per suo nipote, nonostante io abbia deciso di vivere da sola con mio figlio mia madre era sempre presente e non ci faceva mancare mai nulla. A risvegliarmi dai miei pensieri fu l'arrivo di un messaggio, aprii subito la notifica per controllare chi fosse

Can:
Possiamo parlare?

Non avevo la benché minima idea di cosa volesse dirmi Can, certo il solo vederlo insieme ad un'altra mi dava fastidio, mi ripetevo continuamente che fossimo amici. Lo facevo per il semplice fatto che non volevo ammettere a me stessa di provare qualcosa per lui, ma più andavo avanti e più mi rendevo conto che questo sentimento qual era l'amicizia si stesse trasformando in qualcosa di più grande. Ero consapevole del fatto che più passava tempo e più avevo difficoltà nel nascondere i miei sentimenti e non ero più sicura di quanto avrei potuto continuare a fingere che Can per me fosse solamente un semplice amico

Amy:
Ho forse motivo di preoccuparmi?

Invio la risposta aspettando che Can mi rispondesse a sua volta, non passò molto tempo che suonò il campanello. Blocco lo schermo del cellulare lasciandolo sul divano, mi alzo per andare e apro la porta ma rimango di sasso quando vedo che lui era proprio li, sull'uscio di casa mia

-Can, ma che..dovresti essere in ufficio- dico lasciandogli spazio per entrare

- Ho bisogno di parlarti..-

Spazio autrice

Secondo voi cosa avrà da dire Can di così urgente ad Amy?

Al prossimo capitolo

Anna.

Fino A Farci Scomparire- Can Yaman Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora