La mattina seguente, avrebbero continuato a dormire tutti fino a tardi se non fosse stato per i colpi alla porta d'ingresso che qualcuno stava dando alle nove. Jimin fu il primo a raggiungere l'ingresso, seguito da tutti gli altri che assonnati ed infreddoliti dalla brezza del mattino presto, si strofinavano gli occhi seguendo il biondo in una sorta di corteo. Quando la porta fu finalmente aperta, una testa color menta entrò in casa, accompagnata da una forte luce mattutina. Era Yoongi, che aveva cambiato colore di capelli e che ora stava abbracciando l'amico augurandogli buon compleanno.
Dopo aver sistemato le borse del ragazzo nella stanza dove Namjoon e Jimin avevano dormito quella notte, si ritrovarono tutti nella stretta cucina a fare colazione. Anche lì ogni mobile era fatto di legno chiaro, e la luce che entrava dalle finestre che prevalevano sulla parete opposta al piano cucina, illuminava tutto come in una fotografia. Siccome la tavola era stata sempre pensata solo per i genitori di Jimin e per lui, era solo a quattro posti, e per starci tutti avrebbero dovuto aprire lo scompartimento nascosto e prendere le sedie nelle diverse stanze, cosa che di prima mattina sembrava faticosa quanto scalare l'Everest. Così vi presero posto le ragazze e Jimin che era il festeggiato; gli altri, armati di tazza e cucchiaio, si arrangiarono poggiati sui mobili bassi accanto al lavandino o semplicemente in piedi accanto alle finestre, dalle quali si poteva vedere il lago, in quanto la cucina era situata nella posizione opposta al salone. Nonostante la comodità non si trovasse in quella casa, nessuno si lamentava, anzi. Più si stava stretti ed arrangiati, e più sembrava che fossero tutti felici.Una volta finita la colazione ed essersi preparati tutti, decisero comunemente di andare al lago, in quanto il tempo era bellissimo, il cielo di un azzurro quasi accecante e, nonostante il sole fosse forte, l'aria non ancora calda di fine marzo rendeva la permanenza al sole piacevole e non asfissiante come in estate. Ognuno portò con sé una sedia a sdraio che avevano trovato nello sgabuzzino fuori al giardino della casa, tranne Taehyung e Namjoon che, invece, avevano trovato un lettino da spiaggia e avevano deciso di utilizzarlo per avere più posti. Dieci minuti dopo, tutti erano seduti al sole, chi con il cellulare e chi parlava con qualcun altro con il sorriso stampato in volto. Nessuno pensava neanche lontanamente di andare a fare il bagno perché nonostante fossero tutti vestiti con abiti leggeri e maglie a maniche corte, l'acqua del lago era gelida e un venticello leggero ma freddo soffiava senza sosta. A parte loro non c'era nessuno sulla riva, almeno su quella parte di lago, e le loro voci quasi scomparivano nel silenzio che circondava quell'area.
Jungkook era seduto da solo sul lettino che avevano portato i suoi due amici, mentre loro stavano parlando con le ragazze che avevano sistemato le loro sedie più vicino all'acqua. Non stava facendo effettivamente nulla, semplicemente spostava lo sguardo da un amico all'altro, beandosi della pace che vigeva tra loro, sperando che sarebbe durata. Mentre era assorto tra i suoi pensieri, la voce di una ragazza che lo chiamava lo fece girare e Chae Hyung sorridente si avvicinò a lui, chiedendogli il permesso di sederglisi accanto, che il moro le diede subito.
"Hey, è un po' che non parliamo! Come stai?" il sorriso della ragazza era così contagioso che Jungkook non poteva fare altro che imitarla ogni volta.
"È vero, hai ragione. Al momento sto molto bene, e tu?"
"Bene, sì" entrambi annuirono ed il silenzio calò tra di loro. A Jungkook sembrava molto strana quella situazione, perché di solito serviva uno sforzo immane per mettere a tacere Chae Hyung, ma ora sembrava così imbarazzata da non riuscire a parlare ed il moro nel profondo sapeva che era colpa sua. Ma appena aprì la bocca per dire qualcosa, qualunque cosa, pur di terminare quel silenzio imbarazzante, la ragazza lo batté sul tempo e parlò velocemente, come se avesse trattenuto il fiato fino a quel momento:
"In realtà volevo chiederti una cosa ma non so quali parole usare, quindi lo dico e basta senza pensarci: c'è qualcuno che sa della nostra... situazione, qualunque essa sia? Insomma, sai, del bacio, e della tua proposta di uscire qualche volta?" gli occhi della ragazza sembravano ingrandirsi ad ogni parola che pronunciava, e Jungkook rimase con le labbra socchiuse per la sorpresa, perché non avrebbe mai pensato che volesse parlargli proprio di quello.
"In realtà no. Oltre a noi due lo sa solo Jimin, non l'ho ancora detto a nessuno" il pensiero che Chae Hyung avesse potuto raccontarlo a Taehyung cominciò a fargli battere il cuore in petto ad una tale velocità che sentiva le guance cominciare ad ardere, ed era sicuro che in quel momento erano più rosse di un rubino.
"Oh..." disse la ragazza, con un'espressione interdetta "come mai lo hai detto proprio a lui tra tutti? Io non l'ho ancora detto a nessuno. Non volevo fare qualcosa che avrebbe potuto farti sentire in imbarazzo"
"Beh nessuno eccetto Mi Rae, no? È lei che lo ha detto a Jimin, non sono stato io".
Chae Hyung si voltò verso l'amica che stava seduta a terra accanto a Jimin, con il quale parlava sorridendo, e Jimin teneva la mano sulla sua, entrambe poggiate sulla gamba di quest'ultimo.
"No, avrai capito male... quado dico nessuno intendo proprio nessuno"
"Ma quindi chi glielo ha detto?" Eppure, Jungkook ricordava benissimo che Jimin gli aveva detto che era stata Mi Rae ad averglielo raccontato. La conversazione virò subito su altri argomenti, come la proposta, in seguito accettata da tutti, di andare in paese verso l'ora di pranzo, così da prendere qualcosa da mangiare lì e fare un giro in quel luogo sconosciuto quasi a tutti. Quando i due ragazzi lo proposero, tutti acconsentirono felicemente, anche perché c'era bisogno di fare scorta di birre e di soju per la festa di Jimin.
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Alienated. ~Jikook
FanfictionAnime dilacerate e menti sempre piene. Preoccupazioni e svaghi. Amori, odi ed amicizie. Litigi e colpe. Scuse e fraintendimenti. Non è questa, infondo, la gioventù?