Varcata la soglia del garage nel quale i ragazzi solevano incontrarsi, Jungkook salutò tutti, che lo stavano aspettando, ma il chiacchiericcio si interruppe quando anche la figura di Rhee Chae Young fece capolino all'interno del piccolo spazio dalle mura giallognole dietro il moro. A quel silenzio, Jungkook guardò circospetto gli altri, non capendo la loro inaspettata reazione, e decise di rompere quel momento imbarazzante:
"Lei è Rhee Chae Young, credo la conosciate.." la indicò con un braccio. La ragazza, da parte sua, si sentì intimidita da tutti quegli occhi puntati su di lei, e se normalmente avrebbe detto qualcosa di stupido, senza accorgersene, per rompere il ghiaccio, ora si inchinò semplicemente, senza riuscire a spiccicare parola.
Con sorpresa, la prima persona che le si avvicinò fu una testa bionda tinta, che le porse una mano con un sorriso gentile in volto, che si estese a tutto il viso fino agli occhi, che quasi si chiusero del tutto.
"Io sono Park Jimin, ma sicuramente ti ricorderai di me per quella serata a casa tua. E proprio per questo, volevo anche cogliere l'occasione per scusarmi."
Jungkook ignorò quello che stava avvenendo davanti ai suoi occhi con un sospiro e andò a sedersi sul suo amato pouf marroncino, che ormai era diventato il suo posto prestabilito.
"Oh no, no! Cioè sì, mi ricordo di te anche per quell'occasione, ma non devi preoccuparti di questo. A tutti può succedere di ubriacarsi, e comunque hai fatto meno danni di quelli che avrebbe fatto chiunque altro" Chae Young rispose con un sorriso, che Jimin ricambiò subito, scuotendo però leggermente la testa.
"È solo perché i miei amici hanno avuto la prontezza di portarmi via in tempo" senza volerlo, lo sguardo del biondo cadde su Jungkook che stava seduto alla loro destra, un po' più in lontananza, attento alla loro conversazione. I loro sguardi si incrociarono per alcuni secondi, per poi staccarsi contemporaneamente come se lo avessero deciso insieme. Tutti erano però troppo impegnati a parlare e presentarsi alla ragazza, e nessuno si accorse di nulla.
Dopo un quarto d'ora, Chae Young era ufficialmente entrata nel gruppo di amici. Non pensava più dieci minuti prima di dire qualunque cosa, e la presenza di Jungkook e Taehyung ai suoi lati la facevano sentire più sicura. Siccome i posti a sedere erano sempre stati pensati solo per i quattro ragazzi, non vi era nulla nemmeno lontanamente simile ad una sedia dove farla sedere, quindi si accomodò semplicemente a terra, ma non se ne dispiacque più di tanto.
Mentre Chae Young era intenta a parlare con Namjoon, con il quale pareva andare molto d'accordo, Jungkook attirò l'attenzione di Taehyung con un piccolo schiaffetto sulla spalla, ed entrambi si fecero più indietro per parlare:
"Com'è che conosci Chae Young?"
"Perché, sei geloso?" Taehyung alzò le sopracciglia scherzosamente, ma Jungkook aggrottò la fronte, non capendo a cosa si riferisse, e scosse appena la testa.
"No, perché dovrei?" A questa domanda, il maggiore sospirò leggermente, passandosi una mano sugli occhi, convinto ormai di aver perso il suo migliore amico.
"Scherzavo, Kook. Comunque, mi contattò l'altro giorno per avere il tuo numero, perché doveva chiederti qualcosa urgentemente o una cosa del genere. Poi abbiamo continuato a parlare -da amici, è chiaro-, ed è molto simpatica, tutto qui." Taehyung si strinse nelle spalle con un'espressione innocente delle sue e Jungkook annuì alla sua spiegazione, ora tutto gli sembrava un po' più chiaro.
Continuarono a parlare di tutt'altro argomento, quando il biondo tinto, dall'altra parte della stanza lo raggiunse e si piazzò dritto difronte a Jungkook.
"Jungkook possiamo parlare?" Il cuore del moro sussultò appena: quella frase gli ricordò qualcosa che in quel momento non volle rivivere e che mise da parte. Il terzo, testimone dell'avvenimento più unico che raro in cui i due si parlavano senza saltarsi al collo per un nonnulla, li guardava esterrefatto, passando lo sguardo da uno all'altro come in una partita di tennis, con le labbra leggermente dischiuse per la sorpresa.
Entrambi si allontanarono, Jimin davanti e Jungkook che lo seguiva a qualche centimetro di distanza, e si fermarono fuori al piccolo garage, lontani dalle orecchie degli altri.
Il sole del pomeriggio era ora abbastanza caldo da riscaldare le guance di entrambi, intorpidite dal freddo che invece si continuava a sentire nel piccolo rifugio, dovuto all'umidità delle pareti.
Il moro si godette per qualche secondo quella leggera sensazione di pizzicore dovuta al cambio di temperatura, ma ritornò quasi subito alla realtà, posando lo sguardo su Jimin che stava di profilo davanti a lui. Da quella prospettiva si poteva ammirare la perfezione di quel naso che dopo una leggera gobbetta scendeva dritto come quello delle statue greche e che gli altri gli avevano sempre un po' invidiato.
Distolto lo sguardo dal viso di Jimin, Jungkook si schiarì rumorosamente la voce, attirando l'attenzione del maggiore che stava precedentemente osservando gli alberi spogli che circondavano casa Kim.
"Cosa dovevi dirmi?" Jungkook non sapeva come modellare la sua voce per l'occasione, se fare il duro o l'indifferente, così uscì semplicemente un tono piatto, senza nessuna emozione apparente.
"Ah, sì. Volevo scusarmi se ho disdetto i piani senza dirti nulla" il biondo fece un passo in avanti per avvicinarsi al minore, ma questo fece a sua volta un passo indietro, non volendo alcun contatto con lui.
L'espressione di Jimin a quel riflesso inatteso non fu di sorpresa, ma di rassegnazione.
"L'ho fatto perché pensavo non volessi dare nessuna spiegazione sul fatto che avremmo pranzato insieme. Volevo semplificarti le cose."
Jungkook strinse gli occhi in due sottili fessure a quelle parole, e si passò una mano tra i capelli, spostandoli in questo modo dal viso, gesto che compiva quando qualcosa lo infastidiva, e i suoi amici lo sapevano bene.
"Sì, beh, la prossima volta non prendere decisioni per me. Non c'è cosa che odio di più. E non cercare di farmi credere che ti interessi di me e di quello che posso provare, proprio non ti si addice."
Lo sguardo sprezzante e carico di malumore del moro si posò sul viso di Jimin, che rimase colpito da quello che aveva appena ascoltato, come se fosse stata la prima volta in cui litigavano. Ancora in silenzio, cercò nuovamente di avvicinarsi al ragazzo difronte a lui, che questa volta rimase fermo al suo posto, curioso di sentire cosa avesse da rispondere.
"Perché dici questo? Sai bene che non è così." Jimin scosse la testa, le parole uscirono dalle sue labbra come un sussurro, mentre i suoi occhi cercavano la verità negli occhi del più piccolo.
"Lo so? Sicuro?" Ormai anche Jungkook sussurrava, mentre sentiva il calore dell'impazienza circolare nel suo corpo come dopo un bicchiere di vino.
Passarono alcuni secondi di silenzio, nei quali i due, uno difronte all'altro, non sapevano più bene di cosa stessero realmente parlando, incerti se mandare avanti quel discorso campato in aria.
"Io..." Jimin cercò finalmente di controbattere, ma Jungkook lo anticipò e parlò su di lui, impedendogli di andare avanti.
"Senti lascia stare. Questo è un discorso che sicuramente non doveva essere aperto ora, e che non voglio continuare."
"Jungkook..?" Una voce femminile interruppe quella conversazione, ed il moro chiamato in causa si voltò verso una Chae Young stretta nel suo cappotto, incerta se intrufolarsi o meno in quella che sembrava una conversazione molto seria.
"Chae Young, ti ho lasciata da sola scusami.."
"No, no! Non preoccuparti, ero in ottima compagnia. Sono solo venuta a dirti che purtroppo devo tornare a casa, e ci tenevo a salutarti. Salutarvi" si corresse subito, sentendo lo sguardo di Jimin addosso, sorridendo ingenuamente subito dopo, inchinandosi.
"Ma che dici, non ti faccio tornare a casa da sola, si sta anche facendo buio. Ti riaccompagno a casa." Il moro si voltò del tutto verso di lei e le si avvicinò cercando di sorridere, ma la mano della ragazza si posò sul suo petto per fermarlo.
"Non c'è bisogno, davvero. E poi stavate parlando, non volevo interrompervi."
"Non hai interrotto nulla, avevamo finito. Andiamo pure."
Il biondo passò di fianco ai due senza dire nulla, tornando dagli altri, serrando le mascelle nervoso, mentre Jungkook e Chae Young salutarono tutti ed uscirono dal piccolo garage.Uhuh, ¿qué pasa amigos? ( ͡° ͜ʖ ͡°)
Capitolo breve ma carico, a presto ✌︎('ω'✌︎ )
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Alienated. ~Jikook
FanfictionAnime dilacerate e menti sempre piene. Preoccupazioni e svaghi. Amori, odi ed amicizie. Litigi e colpe. Scuse e fraintendimenti. Non è questa, infondo, la gioventù?