13. (Final Countdown)

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In qualche modo, forse per uno scherzo del destino, o per un castigo divino per qualcosa che Jungkook aveva fatto e che non riusciva a ricordare, quest'ultimo si era ritrovato a dover andare ad un doppio appuntamento con Jimin e Kang Mi Rae, che aveva capito essere la ragazza bruna. Quando aveva chiesto lo stesso sabato mattina a Chae Hyung di uscire, era stato felice di aver ricevuto una risposta affermativa, ed era stato ancora più contento quando nella chiamata pomeridiana per organizzarsi su cosa fare, lei gli aveva proposto di andare in un posto che a lui piaceva immensamente: c'era un pub nel centro città che durante – o dopo- la cena, ti permetteva di usufruire di alcuni giochi da tavolo a seconda di quante persone ci fossero al tavolo. Inutile dire che la parte nerd di Jungkook aveva esultato al solo pensiero.
"Però ho una brutta notizia da darti" la ragazza aveva esordito dopo che Jungkook aveva festeggiato forse con un po' troppa allegria ai piani di cui avevano appena discusso.
"Spara" il ragazzo aveva risposto con un po' troppa leggerezza, il che fece pensare a Chae Hyung che magari non se la sarebbe presa più di tanto.
"Sai che domani sera anche Kang Mi Rae e Jimin hanno un appuntamento..." a quella frase, il ragazzo si era già coperto gli occhi con una mano, immaginando dove quella cosa sarebbe arrivata:
"quando Mi Rae ha saputo che mi avevi chiesto di uscire e che non avevamo ancora deciso dove andare mi ha supplicato di andare con loro, perché si sente un po' in ansia a stare da sola con lui. Ti prego non ti arrabbiare, so che tra voi due non c'è proprio un'aria amichevole, ma ho pensato che magari con altre persone sarebbe stato tutto più divertente!" l'entusiasmo della ragazza rese impossibile a Jungkook arrabbiarsi, sarebbe stato come dire ad una bambina che Babbo Natale non esiste... nel giorno di Natale. Per quanto Jungkook potesse sembrare apatico all'esterno, non sarebbe mai riuscito a fare una cosa del genere. Così, dopo un profondo respiro preso per cercare di sopprimere tutte le cose brutte che avrebbe voluto dire, acconsentì, dicendole di non preoccuparsi. Ma quando attaccò la chiamata voleva sotterrarsi. Ora doveva affrontare il lavoro con il pensiero che il giorno dopo, il suo sacro giorno libero, quindi l'unica sera che avrebbe potuto passare in tranquillità, sarebbe stato costretto a passarla con l'ultima persona che avrebbe voluto vedere.

Vestito nel gilet blu del lavoro, a cui era appeso il cartellino con il suo nome, l'ultima ora di lavoro stava passando tra clienti che andavano a pagare attrezzi sportivi che probabilmente non avrebbero usato mai, ed i suoi colleghi che gli raccontavano la serata che li avrebbe aspettati il giorno dopo. Avendo avuto le precedenti quattro ore per riflettere, Jungkook arrivò alla conclusione che forse non sarebbe stato poi così male: infondo non doveva per forza parlare con Jimin, ci sarebbe stata Chae Hyung e lui sarebbe stato occupato con Mi Rae. In realtà Jungkook non riusciva ancora a capire come fosse possibile che quei due sarebbero usciti insieme. I suoi amici non si vedevano spesso con le amiche di Chae Hyung, eppure il biondo era riuscito non solo a legare con una di loro, ma era evidentemente anche riuscito a sviluppare una sorta di interesse nei suoi confronti tanto da chiederle un appuntamento.
Dopo quell'ultimo pensiero la sua mente fu momentaneamente vuota, segno che stava per realizzare qualcosa: lui aveva chiesto di uscire a Chae Hyung, ma in realtà non aveva un vero e proprio interesse nei suoi confronti. O almeno, non ne aveva che andavano oltre la semplice amicizia. Lei era una ragazza allegra, intelligente e sicuramente non si poteva negare che fosse anche bella. Eppure... quando la guardava, tutto quello che riusciva a pensare era che era una buona amica. In quel momento si ricordò di un libro che aveva letto di un autore latinoamericano che trattava di una coppia che aveva imparato col tempo ad amarsi, solo dopo essersi sposati. Forse valeva per tutti quella cosa: con il tempo, forse, anche Jungkook sarebbe riuscito a considerare Chae Hyung più di un'amica.

Quando arrivò fuori al locale, quella sera, erano le nove in punto e grazie ad un messaggio che aveva inviato, Chae Hyung lo stava aspettando all'entrata.
"Buonasera Jungkook" la ragazza sorrise come a suo solito, e i capelli le scivolarono davanti alle spalle grazie all'inchino. Si vedeva che quella sera si era impegnata ad apparire al meglio, anche se lei riusciva ad essere elegante anche solo con la divisa della scuola. Aveva dato ai capelli una piega riccia, ed era vestita in modo impeccabile. Con uno sguardo Jungkook, dopo aver ricambiato il suo saluto, navigò l'interno del pub, e vide gli altri due già seduti ad un tavolo da quattro. Sembravano molto affiatati, parlavano sorridendo e ridacchiando di tanto in tanto, e Jimin le toccava un braccio con la punta delle dita prima di ogni risata. A Jungkook venne quasi da vomitare.
"Ah, sì, loro sono già dentro. In realtà sono uscita ancora prima del tuo messaggio, così da lasciarli soli. Non mi trovavo molto a mio agio in effetti, però ora che ci sei tu è tutto diverso" le sue labbra si aprirono in un dolce sorriso che, nonostante il buio dovuto alla locazione in zona di campagna del locale, sembrava più luminoso del solito.
"Beh come biasimarti, mi urtano i nervi già ora... e sono ancora fuori" Jungkook cercò di sdrammatizzare accennando una risata, per poi posare una mano sulla spalla della ragazza di fronte a sé "non preoccuparti, non mi dispiace passare questa serata in loro compagnia, stavo scherzando".
A quelle parole la ragazza si rallegrò e si sentì meno in colpa per l'uscita che era stata costretta ad organizzare.

Alienated. ~JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora