21. (Heartbreak Girl)

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Nel suo vestitino a fiori intonato con gli alberi di ciliegie che stavano germogliando, Chae Hyung aspettava dondolandosi sui talloni serenamente Jungkook, tenendo in una mano un cesto di paglia e guardando di tanto in tanto i piccoli petali rosa e bianchi che cadevano a causa del lieve vento. Il sorriso nacque inevitabilmente sul volto del ragazzo, guardando una ragazza così simile ad una bambina e con un carattere così maturo.
Quando gli occhi circondati da corte e folti ciglia della ragazza incontrarono quelli di Jungkook, armato di una busta di plastica bianca, anche il suo viso si illuminò, ma emanava una luce diversa.
"Hai aspettato molto?" dopo averla salutata il ragazzo chiese preoccupato, ma la solita espressione allegra di Chae Hyung lo rassicurò, come sempre.
"No, sono arrivata da una decina di minuti ma è stato bello vedere gli alberi in fiore"
"Sono felice che ti sia piaciuta l'idea, sapevo che saresti rimasta colpita dalla fioritura" a quelle parole, Chae Hyung non poté che arrossire, non credeva che Jungkook potesse arrivare a conoscerla così bene.
Cinque minuti dopo, la ragazza era riuscita ad organizzare un'atmosfera così ben costruita e serena, che avrebbe potuto fare concorrenza ai migliori ristoranti di Seul: si erano ritagliati un quadrato di spazio tra le altre persone che avevano avuto la loro stessa idea, e meglio ancora avevano trovato spazio proprio sotto uno dei possenti alberi di ciliegio di cui il parco era pieno. La tovaglia che Chae Hyung aveva steso era candida e profumata, e i piatti colmi di cibo per loro due avevano un aspetto delizioso. In pratica era tutto perfetto. Il tutto era contornato da un ambiente caldo e familiare, creato dai vari pali che emanavano luce gialla ed il chiacchiericcio continuo ma leggero delle altre persone che dava un senso di allegria.
"So che mi avevi detto che avresti pensato a tutto tu, ma mi dispiaceva venire a mani vuote. Quindi, ho portato il dolce" disse il ragazzo, una volta essersi sistemati entrambi, e cacciò dalla busta che teneva tra le mani una confezione di carta che aprì per mostrarne il contenuto alla ragazza:
"sono due bignè alla crema e alla ciliegia, spero che ti piacciano". Ovviamente, la scelta del dolce da parte di Jungkook era ben pensata, in quanto era sicuro che le ciliegie sarebbero state la risposta ad ogni dubbio.
Mentre i due mangiavano i tramezzini preparati a mano dalla ragazza, il silenzio calò tra loro, troppo presi a guardare gli alberi che li circondavano e a perdersi nei loro pensieri.
Quasi involontariamente, i pensieri di Jungkook andavano dritti verso una sola persona, e non c'era modo di riportarlo alla realtà. Per quanto provasse a concentrarsi su Chae Hyung, che di tanto in tanto lo guardava sorridendo per capire il suo stato d'animo, Jungkook non riusciva a non ripercorrere tutte le parole che Jimin gli aveva detto e cercava, senza riuscirci, di ricordare la fatidica sera del bar. E poi, tra i tanti sforzi, si intrufolava anche quello strano sogno che aveva fatto, che a lui sembrava sempre più un ricordo che altro.

Perché ricordare solo la situazione e non la persona? Perché la mia mente è così?

Il moro, ormai perso nel viaggio nel suo cervello, fu riportato nel presente dalla ragazza che gli stava porgendo un piatto pieno di polpette di riso, composto con una simmetria quasi innaturale.
"Li ho fatti io, spero ti piaccia il tonno" quando gli occhi del ragazzo si posarono finalmente sul suo viso, poteva capire quanto preoccupata lei fosse di star sbagliando qualcosa.
"Adoro il tonno, grazie. Sei molto brava in cucina, come hai imparato?" Jungkook cercò qualsiasi argomento da mettere al centro, perché non voleva far credere a Chae Hyung che la colpa del suo silenzio fosse lei. Era lui il problema, lo era sempre. Ma come avrebbe mai potuto dirle una cosa del genere?
Il tentativo goffo del moro di iniziare una discussione fece ridere di gusto la ragazza, che si coprì con una mano la bocca che era occupata a mangiare, anche se rideva sempre con le labbra chiuse, con una delicatezza da fatina.
"Sei preso da altri pensieri più importanti. Lo capisco, non devi sforzarti di parlare con me. Le cose forzate non vanno mai a buon fine" se Jungkook era sicuro che quella frase non era mirata, si sentì comunque nudo agli occhi della ragazza, che sembrava sempre essere un passo avanti a lui.
"Scusami se sono stato silenzioso, ero solo rilassato. Voglio davvero sapere qualcosa in più su di te" il moro si mise seduto con la schiena dritta, con tutta la sua attenzione rivolta a Chae Hyung che curvò le labbra in un sorriso mite, ancora titubante sulla veridicità delle sue parole.
"E va bene" la solita luce tornò sul suo viso, e mentre pensava a cosa dire, prese il suo bicchiere rigorosamente in cartone, colmo di soda, e bevve qualche sorso, attentamente osservata da Jungkook, che ad ogni gesto si chiedeva come fosse possibile avere tanta grazia senza neanche provarci.

Alienated. ~JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora