Il giorno dopo Junghyun, con l'aiuto di Jimin che Jungkook non voleva affatto, ma che fu costretto a chiedere (cosa che gli aveva bruciato ancora di più nel profondo del suo orgoglio), tornò dai suoi genitori e tutto continuò come al solito. I giorni successivi a quello, il moro fu costretto a rimanere a casa per la febbre che non scese facilmente, ma almeno ebbe una settimana di riposo da scuola e lavoro.
Quando si riprese completamente era martedì, e marzo era alle porte, ma a vedere il tempo meteorologico, non sembrava affatto. Infatti, continuava a nevicare un giorno sì e l'altro no, e la cosa più grave era che la pioggia, al contrario, non si decideva a scendere e quindi quella massa bianca e fredda rimaneva intatta sulle strade, rendendo difficile il cammino sia a piedi che con i mezzi.
Per non rischiare di avere una ricaduta che non si poteva permettere perché il lavoro lo chiamava e così anche l'affitto, Jungkook si armò di tre maglie,oltre a quella della divisa scolastica, un morbido piumino che gli arrivava fino alle caviglie ed una sciarpa nera che gli copriva il volto già irriconoscibile a causa della mascherina che aveva indossato per non rischiare di contagiare altre persone. Inutile dire che vedere attraverso gli occhiali in quell'occasione era impossibile: continuavano ad appannarsi, ma non ne poteva fare a meno, soprattutto a scuola quando era stanco.
Una volta arrivato a scuola, non ebbe il tempo di incontrare gli altri, perché appena mise piede all'interno dell'edificio la campanella suonò.Le lezioni che si susseguirono, come al solito non gli suscitarono nessun interesse particolare, ma non ebbe problemi a seguirle, nonostante ne avesse perse parecchie. Tutto questo grazie, ovviamente, a Chae Hyung che gli aveva passato tutti gli appunti tramite telefono e si era preoccupata di chiedergli come stesse quando aveva notato che era mancato per diversi giorni.
"Jungkookie, sei tornato!" la voce della ragazza citata lo fece voltare nel bel mezzo del corridoio nell'intervallo che precedeva il pranzo, inchinandosi appena il ragazzo dedicò la propria attenzione a lei.
"Chae Hyung, ciao. Sì, mi sento molto meglio quindi ho pensato fosse meglio tornare prima che mi passasse del tutto la voglia." Il moro abbozzò un sorriso che fu seguito da una risata cristallina da parte della ragazza accanto a lui.
Insieme cominciarono a camminare quasi inconsciamente verso la mensa, in quanto la neve aveva reso impossibile pranzare nel cortile, e questo rattristava non poco Jungkook che amava mangiare all'aria aperta dopo cinque ore rinchiuso e altre tre in prospettiva, per non parlare del lavoro che poi lo avrebbe aspettato. Amava mangiare fuori anche quando la temperatura non superava lo zero, e a causa sua anche i suoi amici erano costretti a stare al freddo.
"Cosa hai fatto in questi giorni da malato?" la ragazza chiese, mentre con un elastico cominciò a legare la lunga chioma scura , sprigionando da essi il solito profumo di ciliegia che si sentiva ogni volta che si stava accanto a lei.
"Usi uno shampoo alla ciliegia, vero?" Jungkook si ritrovò inaspettatamente a chiedere mentre varcavano la soglia della mensa, schivando qua e là le decine di ragazzi che entravano ed uscivano dalla porta a doppio battente. "Comunque non ho fatto nulla di bello, quando non ho studiato ho pulito. Odio quando è tutto in disordine, non riesco a far finta di nulla nemmeno quando non ho energie per sistemare."
Appena finita la frase, si avvicinarono ad uno dei tavoli liberi per poterlo occupare per i loro amici, e mentre si mise a sedere, Jungkook sfilò la sciarpa che sembrava chilometrica, seguita dalla mascherina.
"Sì, è a ciliegia, l'hai notato! Comunque hai ragione, anche io non riesco a fare nulla quando c'è troppo caos in camera mia. Per fortuna c'è mia madre che quando non ho tempo per farlo sistema al posto mio." In quel momento alcuni visi familiari si approcciarono al loro tavolo, posando le loro borse a terra per mettersi seduti.
"Chi sistema cosa?" Taehyung scavalcò la panca per mettersi a sedere accanto a Chae Hyung, mentre con una mano scompigliava i capelli alla ragazza e salutava con una battuta di pugno il suo amico.
"Mia madre, la mia camera. Parlavamo di pulizie e di shampoo" una smorfia si era fatta spazio sul viso della ragazza quando la mano del ragazzo appena arrivato aveva tirato alcune ciocche di capelli dalla coda perfetta che era riuscita a legare, ma dopo qualche secondo aveva già lasciato il posto ad un sorriso divertito.
"Che divertimento le vostre conversazioni. Vi chiedevate se fosse più buono lo shampoo a ciliegia o quello a gelsomino?" A quella affermazione, Chae Hyung scoppiò a ridere scuotendo la testa, mentre cercava di sistemare i capelli come poteva. Ma Jungkook non mostrò alcuna emozione, anzi, lanciò un veloce sguardo all'amico accanto a sé che aveva appena parlato, e gli sembrò per un istante che anche lui lo stesse guardando di sottecchi , ma non ebbe il tempo di accertarsene, in quanto arrivò finalmente Namjoon seguito da Jimin, e Chae Hyung invitò due sue amiche che erano appena entrate al loro tavolo.
"Ragazzi, loro sono Yoon So Ah e Kang Mi Rae. So Ah, Mi Rae, loro sono Kim Namjoon, Park Jimin, Kim Taehyung e Jeon Jungkook" le ragazze si inchinarono alla presentazione e a loro volta i ragazzi chinarono di poco la testa.
Dopo che ognuno aveva posato le proprie cose così da essere liberi di camminare, tutti si alzarono per andare a prendere da mangiare al bancone. Se solitamente il gruppo di amici tendeva a portarsi il pranzo da casa, ultimamente visto la permanenza alla mensa preferivano prendere qualcosa di caldo lì, ma se ne pentivano ogni volta che si trovavano davanti a quella varietà di cibo che a stento si poteva chiamare così.
Una volta tornati al tavolo, ognuno si dispose come più preferì, e Jungkook finì in mezzo a Namjoon e Taehyung, che aveva a sua volta accanto So Ah, mentre aveva di fronte, a suo discapito, Jimin che parlava sorridente con Kang Mi Rae, e alla sua destra Chae Hyung.
Mentre mangiava quello che con molta fantasia doveva essere un piatto di pasta al sugo, si guardò intorno. Per la prima volta notò quante persone effettivamente c'erano nella sua scuola. Non gli capitava spesso, anzi, non gli capitava mai di stare in mensa e nella vastità del prato il numero di studenti si disperdeva. Lo sguardo gli cadde su un tavolo in particolare, dove notò la presenza di Yoongi; non pensava frequentassero la stessa scuola, ma evidentemente era così. Dopo qualche secondo passato con lo sguardo sospeso sulla figura di quel ragazzo senza essersene accorto, fu risvegliato dalla risata di una delle persone che aveva di fronte, Jimin. Divertito, stava parlando animatamente con Mi Rae, che a sua volta sorrideva mentre mangiava dal proprio piatto. Osservando i suoi amici si rese conto di una cosa: per quanto la vita potesse essere dura, non faceva proprio del tutto schifo. Magari non aveva (più) una famiglia su cui contare, ma se quella naturale faceva schifo, quella che si era - in parte – scelto, lo faceva sentire fortunato. Anche con loro le cose non andavano sempre bene, spesso litigavano, a volte non aveva voglia di sentirli, ma loro non se ne erano mai andati. Eppure, se solo sapessero...
"Le lezioni stanno per ricominciare, andiamo?" Namjoon raccolse l'attenzione di tutti i seduti a tavola, e tra i consensi tutti si ricomposero per andare a prendere i libri negli armadietti.
"Cosa segui ora?" Chae Hyung raggiunse Jungkook dall'altro lato della panca, sistemandosi sulla spalla la borsa di jeans semivuota.
"Uhm... matematica" Jungkook ci mise qualche secondo per ricordarlo, ma non appena la lampadina si accese, il ragazzo si sentì sprofondare. Se prima gli argomenti gli erano poco chiari, ora a causa dei diversi giorni di festa e del suo rifiuto categorico di studiare quella materia durante la malattia, capire sarebbe diventato impossibile. Il suo viso si rabbuiò all'istante.
"Qualcosa non va?" Chae Hyung inclinò interrogativa la testa non capendo il cambio repentino dell'umore del ragazzo.
"Molte cose nella mia vita non vanno, ma in questo momento sono tutte superate dalla matematica."
La ragazza scoppiò a ridere, coprendosi il volto con una mano come non aveva mai fatto, questa volta era particolarmente esilarata dalla situazione, oppure forse solo dal tono di voce distrutto che il moro aveva usato.
"Se vuoi posso darti una mano quando ne hai bisogno, sono abbastanza brava in matematica."
"Grazie Chae Hyng, mi salverai la vita un giorno".
Dopo essersi dati appuntamento fuori scuola per tornare a casa insieme, i ragazzi si divisero per andare verso i loro armadietti e raggiungere le loro lezioni. Jungkook svuotò il suo zaino dai libri di cui non si era liberato precedentemente per distrazione, e a malincuore sfilò il libro e il quaderno di matematica per poterli portare in aula. Appena l'armadietto scattò nella chiusura, alcune voci dai toni alterati raggiunsero il suo orecchio. L'unica cosa che riusciva a sentire distintamente erano dei rumori secchi e un brusio di persone. Se solitamente cercava di non immischiarsi in cose che non gli riguardavano, visto che aveva già troppi problemi da solo, questa volta non riusciva a frenare le gambe dall'andare verso la direzione dei rumori.Mi rendo conto che sia un capitolo inutile e corto, ma mi è piaciuto troppo scriverlo.
Grazie come sempre per essere arrivat* fin qui, meritate tutt* un biscotto. 🍪
STAI LEGGENDO
Alienated. ~Jikook
FanfictionAnime dilacerate e menti sempre piene. Preoccupazioni e svaghi. Amori, odi ed amicizie. Litigi e colpe. Scuse e fraintendimenti. Non è questa, infondo, la gioventù?