Diluc x Reader (Genshin Impact)

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Richiesta di yukiko__chan , spero ti piaccia!

Il buio calò su Teyvat come un velo oscuro, dove solo la luna fungeva da luce. Ma quella notte era più cupa del solito e le molteplici e fugaci ombre, nascondevano più pericoli di quanti se ne potrebbero mai immaginare.
Mondstadt era quieta, tutto taceva. Tra i vicoli tortuosi però, un'uomo si aggirava silenzioso, desideroso di compiere il dovere che nel suo nobile cuore si era prefissato. Il capelli cremisi svolazzavano nell'aria, risaltando come fiamme sfuggenti nel cielo nero pece, ed il suo andamento era sempre più deciso e sicuro, mentre in un attimo superò guardingo le mura della città dormiente.
Darknight Hero.
Così la gente del posto lo chiamava, il misterioso guardiano che agiva eclissato nelle tenebre, tenendo al sicuro tutti quanti.
Ma quella notte, il sagace giovane non si accorse che era in compagnia...
Come tutti i giorni, il ragazzo dai capelli rossi ispezionò il perimetro di Mondstadt con molta attenzione.
Tutto era fermo, immobile, nell'aria non spirava neanche un filo di vento.
" Fin troppo tranquillo." Constatò lui vigile. Fece un passò avanti, affondando gli stivali scuri tra i fili d'erba, emettendo un suono sottile.
Tese le orecchie, concentrandosi sul luogo.
Un flebile fruscio arrivò alle sue orecchio, assai confuso per poter capire la sua provenienza.
Il ragazzo dai capelli rossi sguainò la possente spada, stringendo l'elsa con forza, in allerta. I suoi occhi lucenti si muovevano rapidi, in cerca del minimo movimento. Il fruscio divenne quasi assordante, sempre più vicino, riempendo indistintamente l'aria.
Tchinngg
Il rumore sordo della lama del ragazzo fendette il cielo, stridendo a contatto con il pugnale dell'hilichurl spuntato alle sue spalle. Con forza sovraumana, il guardiano notturno respinse la creatura, scaraventandola fuori dalla sua portata.
D'un tratto però, un'orda di quegli esseri si levò dall'ombra dell'oscura pianura, come un branco di orridi e fastidiosi ragni. Si sistemarono in cerchio, bloccando completamente il rosso in mezzo a loro.
"È ora di fare sul serio."
L'elsa stretta nelle sue mani scricchiolò sinistramente. Il ragazzo chiuse gli occhi, assaporando il sapore greve dell'aria, mappando mentalmente l'aria circostante. Lentamente puntò lo spadone argenteo davanti a se. La lama affilata mutò il suo originario colore, una sfumatura bronzea attraversò la sua superficie. In un momento, una sfera scarlatta nacque dalla sua punta.
"Chiedete perdono per i vostri peccati."
Il globo d'energia si espanse, liberando una miriade di lingue di fuoco che respinsero gli Hilichurls più, riducendoli ad un mucchio di cenere.
Il ragazzo dai capelli rossi innalzò poi la sua arma verso il cielo notturno.
"È tempo del vostro castigo!"
Le fiamme impetuose conversero nella possente spada, invocando la figura di un'ardente fenice, splendente ed immensa nell'oscurità di quella tetra notte.
La lama tagliente solcò l'aria, sancendo il volo della creatura leggendaria. Solennemente essa sfrecciò tra i goblin deformi, evitando con maestria i loro attacchi disattenti, poi si sollevò nuovamente in mezzo a loro.
Arrivata all'apice, la fenice emise un verso cristallino rivolto al cielo e all'improvviso essa si disintegrò, provocando una devastante esplosione.
Il terreno intorno al giovane guerriero pese fuoco, altissime fiamme lo accerchiarono, impedendo la visione e consumando l'aria, diventata quasi irrespirabile.
Nonostante ciò, il ragazzo tirò un sospiro di sollievo, allentando la presa sulla spada.
Fu un grosso errore.
Dall'alto, una gruppo di goblin lo sorprese, saltandogli addosso e atterrandolo. Uno di essi, affondò il suo pugnale nella sua carne, lacerando con forza il suo fianco.
Il vigilante scalciò alcuni Hilichurls, rimettendosi in piedi. Aveva sbagliato, aveva abbassato la guardia.
Menò fendenti a destra e a manca, cercando di fermare l'avanzata delle innumerevoli creature. Esse però erano fameliche, inarrestabili e, cosa più importante, erano in netta superiorità numerica.
Il rosso cadde sotto l'ennesimo colpo dell'orda, rimanendo in ginocchio, la sua fronte era madida di sudore.
Si toccò il fianco, guardando la sua mano intrisa di un caldo liquido cremisi.
"Non posso... mollare..." pensò il ragazzo, una smorfia di dolore attraversò il suo pallido viso.
Un'altri colpo lo costrinse a terra, un gemito sofferente lascio le sue labbra.
"È questa la mia fine...?"
"GHIAAAAA!"
Un urlo acceso echeggiò nell'aria, attirando l'attenzione di tutti i presenti.
Il ragazzo dai capelli rossi alzò faticosamente lo sguardo, abbastanza da veder librare nel cielo la figura di una ragazza dai capelli (c/c) che lui conosceva tanto bene. Con un singolo gesto della sua mano, la maga di Cryo estinse le fiamme, smaterializzando la barriera scarlatta che confinava il suo amico.
Una scintilla impetuosa divampava nei suoi occhi (c/o), sfociando nella furia cieca della sua magica. Si gettò in picchiata sul terreno, provocando una formidabile onda d'urto, che congelò tutti i semi-goblin rimasti seduta stante. Poi aprì il palmo della mani di scatto, spaccando i blocchi di ghiaccio appena formati in mille cristalli iridescenti che si levarono nel cielo scuro.
E sebbene la ragazza avesse impiegato una quantità molto elevata di energia magica, non se ne curò affatto in quel momento, precipitandosi immediatamente dal giovane dai capelli rossi.
"(T/n)..." mormorò lui, fissando la figura della giovane maga accovacciarsi verso di lui.
"Diluc! Oh mio Archon, sei ferito..."
La (c/c) sfiorò con una mano il fianco di lui, un sottile strato di brina ricoprì il taglio sanguinante.
"Dobbiamo medicar-"
Il ragazzo dal potere di Pyro si alzò di scatto, dando le spalle alla ragazza ed incominciando a camminare imperterrito verso Mondstadt.
"Diluc, ma dove stai andando?!" Gli urlò dietro (T/n), confusa più che mai.
"Diluc!"
Ma il ragazzo non intendeva fermarsi, la sua figura divenne sempre più lontana e sfocata agli occhi (c/o) di lei, più increduli che mai.
"Che cosa intendi fare adesso... Darknight Hero?"

* * * * * * *

Le ultime luci del giorno stavano per calare, poco tempo dopo un'altra notte sarebbe arrivata a Teyvat.
Ma questa volta la giovane maga di Cryo avrebbe cambiato le cose.
Sfrecciava tra le viuzze di Mondstadt rapidissima, con in testa una destinazione ben precisa. Svoltò un paio di volte, ritrovandosi così proprio di fronte alla taverna, ma una cartello scritto a caratteri eleganti le bloccò il passaggio.
"Chiuso..."
La ragazza sospirò, guardandosi spaesata intorno.
Si accorse solo in quel momento della presenza del suo amico bardo, sconsolato e piagnucolante, seduto lì per terra.
"Venti!" Esclamò la (c/c) sorpresa, avvicinandosi al corvino.
"Oh, ciao (T/n)... Hai visto anche tu...?"
Con un cenno della testa lui indicò la porta di legno, mentre tirava su col naso.
"Eh si..."
"Quando sono arrivato, Diluc mi ha letteralmente sbattuto la porta in faccia e si è rintanato lì dentro!" Mugolò disperato l'Archon, massaggiandosi il punto in cui tempo prima era stato colpito.
Una scintilla speranzosa brillò negli occhi (c/o) della ragazza, che ringraziò sentitamente il bardo, rimasto molto perplesso dal quel gesto.
La maga allora ritornò davanti all'entrata della taverna, poggiando la mano sulla maniglia metallica della porta e facendo forza su di essa, anche se poi essa si rivelò essere già aperta.
La porta si mosse con uno scricchiolio, mostrando all'interno la sala semi-buia, illuminata solo da una piccola lampada ad olio posta sul bancone, dietro al quale spiccava la figura del giovane guerriero, impegnato a lucidare la sua spada.
"Non sapete leggere il cartello qui fuori?" Domandò apaticamente il rosso, senza distogliere l'attenzione da quel che stava facendo.
"Diluc."
La voce della maga arrivò nitida alle sue orecchie, facendolo sussultare.
Alzò velocemente gli occhi scarlatti, seguendo con attenzione i movimenti della (c/c).
"Ancora tu."
Il proprietario della taverna prese tra le mani l'arma bianca e con decisione la ripose nel fodero.
"Erano in troppi ieri notte, anche per te..." Disse (T/n), un tono di preoccupazione le attraversò la voce. Il rosso non sembrò prestarle ascolto, voltandosi a sistemare le ultime cose rimaste sul bancone. In quel modo, la ragazza riuscì ad intravedere il suo fianco sfregiato, coperto da una garza spessa, diventata ormai di un color rosso tenue.
"Potevi morire Diluc!"
"Sarei caduto combattendo per quello in cui credo. Non avrei avuto rimpianti." Dichiarò con voce profonda il rosso, lanciando uno sguardo significato alla maga davanti a lui.
"Perlomeno fatti dare un aiuto...! Perché non ritorni a collaborare con... i Cavalieri di Favonius?" Propose sottovoce la (c/c), guardando di sottecchi l'amico.
"Sono degli inutili incompetenti." Sibilò a denti stretti lui, riportando alla mente alcuni ricordi che tanto si era impegnato a sotterrare. Dunque scrollò il capo, scacciando i pensieri e a passi svelti si apprestò a superare la ragazza, spalancando la porta scura ed uscendo impassibile.
"Ehi, aspetta!"
La giovane lo raggiunse fuori con un balzo.
Il buio ormai era padrone della città, tempestata da piccole luci che la rendevano somigliante ad un immenso cielo stellato.
"Voglio venire con te!"
Il rosso si voltò all'istante, un'espressione accigliata varcò il suo pallido viso.
I suoi occhi scarlatti si scontrarono con quelli (c/o) di (T/n), esaminandosi a vicenda e pian piano il vicoletto intorno a loro sembrò dissolversi.
"Perché hai tutto questo desiderio di morire?" Mormorò Diluc avvicinandosi a lei con uno scatto fulmineo.
"Se succederà, sarò al tuo fianco. Non avrò rimpianti."
Il silenzio scese tra di loro, nessuno dei due accennò una parola, limitandosi ad un gioco di intensi sguardi.
Improvvisamente il ragazzo dagli occhi rossi poggiò la sua mano sulla guancia di lei, accarezzandola con dolcezza.
"Non permetterei mai che ti venga fatto del male, (T/n)."
Un sorriso limpido le spuntò sul viso mentre prese il palmo del guerriero e lo abbassò, intrecciando la mano del rosso con la sua.
"Allora non c'è tempo da perdere, andiamo!" Esclamò entusiasta la (c/c), trascinando con se il giovane verso una nuova battaglia.
La notte brillava in quella giornata che sembrava come tante altre, ed era il momento per il Darknight Hero di entrare in azione. Ma questa volta Diluc aveva trovato un'alleata speciale e la sua lunga e buia solitudine, trovò finalmente una fine.

Spazio Autrice
Ciao a tutti! Come state? Spero bene😄. Ma bando alle ciance! Ecco qui la mia one-shot su Diluc, dopo un bel po', già ehehe... Comunque spero tanto che vi piaccia, fatemelo sapere nei commenti mi raccomando!
Ciao!

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