Armin Arlert x reader (Attack On Titan)

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Capitolo richiesto da 06valentina06 , spero ti piaccia!

"Andremo a vedere il mare, (T/n), te lo prometto!"
Il fanciullo dal caschetto dorato prese la mano della bambina accanto a lui, poggiandola sull'immagine preferita del libro a lui tanto caro, una distesa cristallina di acqua salata che sembrava non avere una fine.
"Esiste davvero un posto come questo lì fuori Armin?" Chiese la (c/c) meravigliata al suo piccolo amico seduto insieme a lei su un gradino di pietra chiara.
"Lo scopriremo insieme!" Rispose il bambino voltandosi verso (T/n), i suoi occhi azzurri brillavano gioiosi incontrando quelli dell'amica d'infanzia con la quale tanto amava trascorrere le sue giornate. Lei poi portò la mano di Armin all'altezza del cuore, tenendola sempre stretta nella sua. Il biondo arrossì al contatto, voltando impercettibilmente la testa.
"Lo spero tanto Armin!" Concluse lei con un tenero sorriso, guardando adesso verso le mura della città, dietro alle quali il sole spariva solitario, ritirando i suoi caldi raggi dorati per far spazio alla tenue luce della luna.

* * * * * * * *

Da quel lieto giorno passarono molti anni. In seguito a tragici eventi, (T/n) e Armin si arruolarono nel Corpo di Ricerca, insieme ai loro amici Eren e Mikasa, e purtroppo lei ed il biondo avevano ben poco tempo per stare insieme.
La (c/c) si era sin da subito distinta per le sue doti atletiche e per la sua innata abilità nell'uso del Dispositivo di Manovra Tridimensionale, venendo assegnata dopo poco tempo alla squadra del Capitano Levi Ackerman.
Il ragazzo dal caschetto biondo invece brillava di intelligenza ed ingegno, affermandosi come un ottimo stratega e salvando dalla morte un ingente numero di vite umane.
Quando le era possibile, la ragazza osservava Armin da lontano, sempre immerso in enormi tomi polverosi e vecchie mappe dei vari distretti passando intere ore nella libreria del Quartier Generale. I suoi occhi blu azzurri come l'oceano si muovevano a scatti, esaminando minuziosamente gli appunti che aveva davanti.
Era diventato sempre più silenzioso nel tempo, calcolatore e pragmatico, perdendosi decisamente troppo nelle strategie. Ciò causò un più profondo distacco fra i due.
Vedete, la ragazza dai capelli (c/c) aveva un carattere forte, ma in realtà, nella sua anima più profonda nascondeva la sua vera natura. Era una persona estremamente empatica, cosa che nel ruolo che ricopriva la ostacolava decisamente tanto. Sentiva il dolore della perdita di ogni singolo cadetto in maniera molto maggiore rispetto a tutti gli altri e questo la portò così ad andare in disaccordo con molte decisioni che il biondo aveva preso, sostenendo che fosse diventato troppo cinico, diverso dal vero Armin che lei conosceva.
Smisero di parlare, i due ragazzi. Ciò non tolse però che si preoccupavano sempre l'uno per l'altra e, anche se da lontano, si aiutavano in ogni occasione.

* * * * * * *

Il sole del pomeriggio si faceva sempre più lieve nel cielo, i suoi raggi ramati illuminavano la piccola biblioteca dell'enorme struttura, sede della Legione Esplorativa.
Un ragazzo dal soffice caschetto biondo era accasciato sul tavolo, il volto delicato era chiuso in un espressione rilassata, gli occhi color acqua marina erano nascosti dietro le palpebre calate. Intorno a lui si innalzava una cinta muraria di libri che sembrava proteggerlo dal mondo esterno, nonostante questo però, piccoli fasci di luce raggiunsero la figura del ragazzo, illuminandolo e proteggendolo.
Come era solita fare, la ragazza dai capelli (c/c) passò da lì, per dare un'occhiata sfuggente all'interno della libreria. Silenziosamente si avvicinò alla porta, cercando di non fare rumore per non farsi scoprire e con cautela si affacciò dallo stipite della porta scura. Il suo viso, corrugato in un espressione attenta, si addolcì immediatamente alla vista del giovane dormiente. A passi leggeri avanzò nella stanza, imbrunita dal calar del sole. Sorpassò il tavolo di mogano e stando attenta, prese una delle sedie scure lì intorno, portandola vicina a quella del biondo. Appena si sedette, spostò trascinando un'altissima pila di libri, la più alta torre della cinta muraria, così da poter vedere meglio la figura accanto a lei.
Il viso beato del ragazzo gli diede un tono decisamente più bambinesco, ricordando alla (c/c) i dolci momenti della loro infanzia. Quella tenerezza nel volto del ragazzo fu il motivo della sicurezza di lei da quando si conobbero, fu la forza che la spinse a non tirarsi mai indietro e ad andare sempre oltre le cose più brutte.
(T/n) alzò lentamente la mano destra, portandola alla soffice cascata dorata di capelli di lui, ed accarezzò la sua testa delicatamente, con ritmo perpetuo.
Si appoggiò con il gomito sul piano di legno, e in un sussurrò, un canto soave riecheggiò tra le pareti della stanza. Una dolcissima melodia lasciò le labbra di lei, insegnatale dalla madre quando era ancora una tenera bambina. Da quando la donna era deceduta a causa di un'incendio, poco dopo che la fanciulla compì 10 anni, la (c/c) intonava quella canzone, nel momento in cui si sentiva in pace.
Guardò ancora il biondo, sul volto di lui era spuntato un piccolo sorriso, rasserenato dal canto di lei.
(T/n) sospirò poi contenta, per poi vagare un po' con gli occhi tra i vari libri che il giovane aveva davanti. Si stupì notevolmente di notare che, dietro a quello scudo di tomi storici e strategici, vi si trovasse nientemeno che il vecchio libro di Armin. Era aperto sempre sulla stessa pagina, la grande distesa azzurra era disegnata su di essa. Strinse gli occhi, per focalizzare meglio, ed un piccola scritta nera era calcata nell'angolino.
"Ci andremo mai?"
La giovane sorrise, passando il dito sulla carta ingiallita. Guardò la finestra, la luce ormai stava sparendo del tutto. Allora si alzò lentamente, ma con un movimento fulmineo prese una matita, imprimendo una serie di segni sulla pagina e, dopo essersi voltata indietro un'ultima volta, scomparve tra i corridoi.

Quando il ragazzo si svegliò era ormai notte fonda. Si guardò intorno spaesato, stropicciandosi poi gli occhi in uno sbadiglio. Si era addormentato mentre eseguiva le sue ricerche qualche ora prima. Si mise le mani alle tempie, stordito. Nella sua mente risuonava una voce dolce, un canto familiare invase i suoi pensieri. Tirò un sospiro, per poi accasciarsi nuovamente sul tavolo, portando il suo sguardo davanti a se. La sua espressione cambiò all'improvviso, sul suo amato volume una scia di grafite risaltava ai suoi occhi.
Le sue labbra si aprirono in un ampio sorriso, mentre accarezzava quelle parole speciali, che alla sola vista lo resero più forte di prima.
"Vedrai il mare ed io sarò sempre al tuo fianco"

                                  * * * * * * * *

Passarono interminabili mesi da quel giorno, ne susseguirono eventi catastrofici, scelte difficili e compagni perduti per sempre. Ma loro non smisero di credere, mai, sapendo che un giorno ci sarebbero arrivati in quel luogo da loro tanto bramato. Un giorno che, effettivamente, non era tanto lontano...

* * * * * * * *

Il sole batteva sui grandi massi scuri che costellavano l'arido percorso.
Lo scalpitio degli zoccoli risuonava sul terreno con forza e frequenza, mentre i destrieri avanzavano vigorosi per la landa immensa.
Ad un certo punto il sentiero si inclinò, i cavalli rallentarono l'andamento, salendo lentamente. Un arco di pietra proiettò un ombra scura sul terreno che adesso di fece più rigoglioso, piccoli fili d'erba smeraldina si insinuarono nel sentiero.
E poi una luce. I soldati spuntarono su una florida altura e davanti a loro, una distesa limpida e cristallina dal meraviglioso colore celestino riempì i loro occhi. I loro volti si illuminarono, i loro cuori si commossero mentre le loro labbra si incresparono in un espressione di meraviglia.
"Il mare..." quella parola rimbombava nella mente di Armin, dai suoi grandi occhi azzurri cadevano involontariamente delle trasparenti lacrime liete.
Il gruppo lasciò i cavalli sulla sommità del sentiero per poi raggiungere l'acqua incontaminata. Alcuni cadetti si sfilarono gli stivali neri, infilando i piedi nella sabbia dorata per poi immergersi fino alle caviglie nell'acqua fresca.
Il biondo volse lo sguardo sulla riva, dove una conchiglia candida affiorava dai granelli aurei e chinandosi la sollevò, osservandola con ammirazione, ammaliato dalla sua bellezza.
"Ce l'abbiamo fatta Armin...!"
Il biondo si voltò, trovandosi di fronte la dolce ragazza dai capelli (c/c) che piangeva, le sue lacrime argentee inumidirono le sue labbra aperte in un sorriso. Il ragazzo si avvicinò a lei, che lo abbracciò teneramente. Sciogliendo poi la stretta, il biondo le porse la conchiglia bianca, che adesso, affianco alla ragazza, non sembrava così tanto mirabile.
"Si (T/n), finalmente il nostro sogno è...!" Cominciò lui, interrotto da una risata allegra e istantanea che lasciò le sue labbra.
"E poi ho mantenuto la mia promessa."
La ragazza lo fissò, non capendo.
"Abbiamo visto il mare." Esclamò il ragazzo contento.
La (c/c) allungò la sua mano e la intrecciò con quella del biondo.
"Ed io sono insieme a te!"
Sorrisero.

Spazio autrice
Ma ciao a tutti! Come state? La sentite già nell'aria questa atmosferica natalizia? Comunque, questa è la Armin x reader, mi scuso vivamente con la lettrice per la lunghissima attesa eheh.. Spero vi piaccia, fatemi sapere nei commenti.
Ciao!

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