Shoto Todoroki x Reader (My Hero Academia)

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Richiesta di @AkiraArlet e FujoshiCtae spero vi piaccia!

Lui era un ragazzo molto singolare. Schivo e riservato. Silenzioso e freddo. Sempre in costante apatia, sempre in disparte. Erano questi i pensieri che tutti quanti avevano su di lui, era così che sembrava agli altri. Sempre solo.
Ma per chi in realtà andava oltre alle apparenze, scavalcando quel muro apparentemente invalicabile, fatto di ghiaccio e fiamme, sapeva che la solitudine era una delle cose che lui soffriva di più.
Tutta la sua vita ruotava intorno ad essa, la sua infanzia, la sua crescita, la sua adolescenza. Senza nessuno che lo avesse mai capito veramente, togliendogli con dolcezza quella maschera piena di crepe che nel tempo stava diventando sempre più pesante, e chiedendogli soltanto:
"Come stai?"
Mai qualcuno che si fosse chiesto se sotto quel viso imperturbabile, il ragazzo avesse qualche emozione che avrebbe voluto fare uscire fuori. Felicità, tristezza, rabbia, frustrazione, amore. Se dietro quegli occhi spenti, un barlume di luce premeva per emergere e poter illuminare il suo volto sempre cupo.
"Se solo ci fosse una persona..."
Era questo il solo pensiero del giovane aspirante eroe, sicuro e nitido all'interno della sua confusionaria mente.
Era questa la cosa di cui lui aveva disperatamente bisogno, l'impassibile Shoto Todoroki.

Lei era una ragazza molto speciale. Sul suo viso era sempre presente un ampio sorriso, che ogni giorno si preoccupava di far rallegrare gli altri. Per tutti quanti lei era una delle persone più raggianti e generose che si potesse mai trovare. Altruista e briosa. Gentile ed allegra. Socievole e leale.
Ma i suoi occhi nascondevano un segreto, il suo sorriso mascherava la verità.
Il suo cuore oramai non batteva più, non ne aveva più la forza. Quegli occhi splendenti erano stati autori di copiose lacrime, amare e pungenti e la luce che brillava in essi era solo il riflesso delle goccioline che minacciavano costantemente di uscire. Il sorriso sempre forzato, i denti stretti e in un sussurro sibilava sempre le stesse stanche parole:
"Perché a me...?"
Viveva in una realtà che le stava stretta, dietro quell'immagine spensierata che si era costruita per non cadere nel dolore atroce causato dal suo infantile abbandono.
Andava avanti senza far vedere a nessuno la sua vera natura e senza che qualcuno mostrasse un vero interesse nel volerla conoscere.
"Se solo ci fosse una persona..."
Era questo che lei desiderava più di ogni altra cosa, la solare (T/n) (T/c).

* * * * * * *

Come si poteva pensare a due persone così diverse che scambiavano anche una singola parola, nonostante fossero nella stessa classe? Il solitario Shoto e la socievole (T/n). Nessuno credeva che avrebbero mai avuto qualcosa a che fare.
E invece erano lì, insieme, l'uno accanto all'altra, mentre camminavano da soli in quel luogo sperduto e deserto. Dopo lo scontro vittorioso con i villains, una gigante esplosione si propagò nell'aria, disperdendo gli alunni della 1A in zone remote e sconosciute.
Tra i due ragazzi regnava il silenzio assoluto, uno di quelli imbarazzanti, dove non si aveva proprio nulla da dire. Una strana sensazione attanagliava lo stomaco di entrambi, stranamente a disagio sentendosi vicini. Avevano l'impressione che la facciata che si erano costruiti in quel momento non poteva tenere più, e ogni volta che incontravano i loro sguardi ne erano sempre più convinti.

Shoto si era accorto che qualcosa negli occhi (c/o) della compagna di classe non andava. Lui più di chiunque altro poteva vedere che quella luce era solo una finzione. La domanda che più si poneva era: perché?
Una ragazza come lei non aveva motivo di fingere, con tutte quelle persone che le stavano intorno, oppure si...?
Anche in quel momento in cui i due, stanchi e spossati per aver camminato ore ed ore senza fermarsi, la ragazza dai capelli (c/c) non aveva perso il suo sorriso.
Il ricordo del Festival Sportivo riaffiorò nella mente di lui istantaneamente, nella sua testa l'immagine della giovane eroina era molto chiara. Il suo scontro contro Bakugo terminò con la vittoria di quest'ultimo per un pelo, negli ultimi secondi la giovane cadde rovinosamente a terra, stremata e sanguinante. Quando si rialzò, però, pareva assolutamente tranquilla, come se non fosse accaduto nulla. Dai suoi occhi (c/o) nemmeno una lacrima di tristezza o di amara frustrazione per la bruciante sconfitta. Solo quello strano sorriso.

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