La voglia di Te

20.2 Amore e Morte

Dopo 2 ore

N I N A

I corpi si sfioravano dolcemente, i petti si attaccavano l'un l'altro. Potevo sentire il suo cuore battere contro il mio, unirsi in una melodia unica. Potevo percepire la sua pelle d'oca sulla mia, forse per le emozioni che ci stavano scombussolando. Forse per i nostri tocchi delicati o per i nostri sguardi. Forse per l'amore che non sapevamo che ci fosse in quel momento. Per tanti forse e per poche certezze.

"Ti voglio così tanto." Sussurrò Brad vicino al mio orecchio. "Sarà diverso. Fai finta che questa sia la tua prima volta. Fai finta che io ti completi."

"Tu già mi completi, Brad. Tu riempi il mio cuore, il mio mondo." Avvicinai la mia bocca al suo collo. "Io ti amo, mio amore. E so, anche se fa male, che non potrai ricambiare, ma voglio che questo momento mi distrugga ancora di più. Voglio che mi ritorni sempre in mente questo istante. Voglio ricordarti così, voglio ricordare ogni dettaglio del nostro rapporto, voglio memorizzare il tuo viso, i tuoi occhi, le tue labbra. Non voglio scordarmi nulla ed anche se fa male, maledettamente male, voglio stare con te oggi. Voglio averti per me, voglio poterti toccare liberamente, senza pensieri dentro il cervello. Voglio che tu oggi sia solamente mio." Dissi, baciandolo.

Le emozioni mi esplosero nel petto. I brividi presero possesso del mio corpo, mentre la mia bocca si legò continuamente alla sua. Eravamo qualcosa di diverso, non eravamo più gli stessi. Tutti i pensieri lasciarono la nostra mente, se ne andarono per non ritornare più.

Brad era qualcun altro, qualcuno che non avevo mai conosciuto prima. Mi toccò più volte il viso, guardandomi profondamente negli occhi. Mi prese poi una mano e lo mise contro il suo petto, all'altezza del cuore. Percepiii i battiti sotto le mie dita, provai sulla mia stessa pelle le sue emozioni. Non bastarono le parole e nonostante ci fosse tanto da dire, tanto da raccontare, non parlammo.
I suoi occhi mi guardavano stupiti, afflitti, immensamente tristi.
E furono vulnerabili quegli occhi che mi stregarono dal primo incontro. Approfittai nell'avventarmi sulla pelle nuda e chiara del suo collo. Succhiai la superficie bianca avidamente. Volevo conoscere più a pieno il suo sapore e quando i miei denti catturarono ogni pezzo di pelle, ogni parte del suo collo, con sottofondo i suoi gemiti deboli, pensai a noi profondamente. 

"Distruggimi." Sussurrai con la voce flebile, bassa.

Brad esitò per un istante. C'era qualcosa che i miei occhi risvegliavano in lui. Qualcosa che si trovava in profondità del suo cuore, negli abissi di quell'organo fragile e rotto. Perché avevo conosciuto Brad meglio. L'avevo visto in tutte le sue sfaccettature. L'avevo visto cambiare in poco tempo, passare dall'essere educato all'essere un mascalzone a tutti gli effetti. L'avevo visto cadere a pezzi sotto le mie stesse mani, crollare come poteva crollare un palazzo abbandonato e mezzo rotto. L'avevo visto da psicopatico e da pazzo. L'avevo visto passare dall'essere un angelo all'essere un demone senza pietà.
Ormai l'avevo conosciuto e fui felice di ciò. Fui felice di sapere che io, l'unica persona che conosceva da meno tempo, era la stessa che lo conosceva per davvero e che lo accettava così, maledettamente e perfettamente imperfetto.

Il divano venne improvvisamente a contatto con la mia schiena nuda. Toccai il tessuto morbido e lo sentii sfiorarmi la carne, strofinare contro la mia pelle. Brad mi guardò e sorrise, sorrise come non aveva mai fatto prima d'allora. Si abbassò al mio livello e mi coprì con il suo corpo, non lasciandomi soffrire il leggero freddo primaverile. 

Non c'era bisogno di parole in quel momento. L'aria intorno a noi vibrava solamente di piacere. Gli stridi degli uccelli facevano da sottofondo, mentre il vuoto nei nostri petti fu finalmente colmato. 

Si mostrarono nudi, senza scudi addosso. Si sfiorarono, senza la paura di un risveglio nella realtà. Tutto l'amore che avevano nel loro corpo, quell'amore represso, lo riversarono su di loro. Si marchiarono del peccato e si lasciarono sconfiggere dai sentimenti.*{Qui è scritto alla terza persona di mia volontà.}