La voglia di Te

4. La purezza macchiata

N I N A

Mi trovavo nel mio appartamento, al sicuro dal mondo. Erano passati giorni dall'ultima volta che avevo visto Brad ed ero felice di ciò. Non volevo più incontrarlo, starci di fianco ad un tipo del genere.
Era un uomo senza scrupoli. Per lui un corpo valeva l'altro, mentre per me non era così. Non avrei mai concesso a nessuno di strapparmi via la dignità e di prendere decisioni al mio posto, nemmeno al capo di mia madre.

Ciò che era successo giorni fa l'avevo completamente rimosso dal mio cervello. Non volevo assolutamente averci nulla a che fare con Brad, ne andava di mezzo la mia incolumità.

Ero estremamente confusa e cercai, in quel momento, di trovare una risposta che potesse sciogliere tutti i miei dubbi, i nodi che mi si erano formati al cervello. Niente, però, sembrò avere un senso logico.
L'uomo che mi aveva molestata era il capo di mia madre, nonché la persona che aveva in mano il suo futuro. La sua minaccia, crudele e feroce, parlava chiaro.

Un uomo senza bontà e sentimenti, uno che capiva i punti deboli delle persone e le uccideva, lentamente: questo era Brad.

Insensibile e spietato.

Un criminale a tutti gli effetti.

Il silenzio aveva invaso l'appartamento. Mia mamma stava dormendo in camera sua da ore, esausta a causa del suo lavoro. Ultimamente non faceva altro che lavorare, senza darsi mai una tregua. Capivo che lo facesse anche per me, per darmi un futuro diverso da quello che aveva avuto lei, però mi dispiaceva vederla sgobbare fino al limite delle sue forze.
Avevo sempre sopportato i suoi orari lavorativi fuori dal comune, avevo sopportato tutto. Ma da quando si era alzata di livello, diventando appunto la segretaria del famoso uomo d'affari Brad Olister, non faceva altro che concentrarsi sul lavoro. Io non esistevo più. Non riuscivamo più a comunicare, confidarci i segreti e spettegolare su chiunque, ridendoci poi su. Sicuramente parlavamo più prima, perché negli ultimi tempi ero diventata un fantasma senza un corpo ed un volto per lei.

Il ticchettio dell'orologio continuò a ripetersi, a procurare un suono fastidioso per le mie orecchie, tanto che, mi alzai per spegnerlo. Dovetti prendere una sedia per raggiungere l'oggetto e una volta nelle mie mani, lo disattivai senza pensarci due volte.

Stavo male e non potevo negarlo a me stessa. Tutte le cose che mi stavano succedendo non avevano minimamente senso. Sembrava che il destino si stesse prendendo gioco di me. Sospirai, mentre pensai di continuo a Josh e a Brad. Passavo dal biondo al moro in un secondo, andando nel panico più totale.

Josh era stato il mio primo amore, l'unico che mi avesse preso il cuore. Lo stesso che, promettendomi amore eterno, lo aveva stritolato tra le sue mani facendolo sanguinare.

A 17 anni molti pensano che non si sa cos'è davvero l'amore e quanto male faccia, eppure io l'avevo sperimentato sulla mia pelle. Quel sentimento così profondo e strano mi aveva lasciato cicatrici ovunque. E non è vero che si dev'essere grandi per amare qualcuno per davvero, non è vero che per concedere il cuore si ha bisogno di tempo, di esperienza. Ci sono sguardi che te lo prendono e te lo catturano senza un perchè. Non bisogna essere grandi per amare e non è vero che da adolescenti si ama di meno, che quell'amore è solo di passaggio, che col tempo se ne andrà senza lasciare tracce.
Quando si è giovani si ama di più. Quando si è giovani i sentimenti sono amplificati e in amore non si da solamente il cuore, ma anche l'anima.

Osservai la cartelletta dalla quale fuoriuscivano diversi fogli. Appoggiai la mano sopra la superficie liscia e bianca, sentendo un senso di appagamento, mentre presi una penna blu per iniziare a scrivere.
Era la mia passione più grande, una passione diventata poi necessità. Mi perdevo tra le righe, mi immergevo in una realtà diversa, fuori dal resto del mondo. Mi piaceva riempire i fogli bianchi, rileggere i miei sentimenti così da non dimenticarli mai. Colmai i vuoti così, riempendoli con parole che uscivano dalla mia mente e si impremevano sulla carta, diventando la mia via di fuga.