10. Padre

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N  I  N  A

Il vento mi sferzò leggermente il viso. Era come cadere nel vuoto più totale e non potersi più liberare da tutto quel buio. L'aria mi mancava, il corpo tremava e sicuramente non dal freddo. I pugni erano stretti lungo le mie anche, tanto da farmi male ai palmi delle mani. Il cuore batteva all'impazzata, il groppo alla gola non voleva scendere e i miei occhi si riempirono di lacrime inutili.

Era semplicemente odio nei suoi confronti. Nessun altro sentimento, nessuna sorpresa. Averlo davanti non cambiava le cose che pensavo di lui e sicuramente questa era anche una buona occasione per rinfacciargli ciò che aveva fatto, cioè fuggire via dai suoi doveri. Fuggire con una donna qualsiasi che lo aveva probabilmente distrutto come aveva fatto con il povero Peter. La stessa donna non aveva rovinato solamente la vita di un uomo, ma bensì due.

Che cosa voleva adesso? Che ci faceva qui?

Camminai fino ad arrivare davanti alla grande porta del palazzo, ignorando completamente l'uomo dinanzi a me. Il cuore non riusciva a smettere di battere, i miei sentimenti erano del tutto congelati mentre nella mia faccia si dipinse l'indifferenza.

"Nina."

La sua voce riempì i miei timpani, bloccando ogni mio senso. La sua grande mano mi prese il polso, per poi farmi scontrare con il suo corpo di cui non sentivo da tanto il calore. Mi strinse in un abbraccio, facendo nascere in me preoccupazione per il padre che non c'era stato, che aveva abbandonato sua figlia che tanto lo amava. Lo spostai velocemente. Non desiderai le sue mani su di me. Il suo profumo mi aveva posseduto, così come il rimpianto di avere un padre ancora vivo.

"Cosa vuoi?" Chiesi impaziente. Non mostrai altro che il mio odio verso colui che mi aveva fatto mille promesse che non aveva affatto mantenuto e lo allontanai, affondando i miei occhi nei suoi.

Inizio flashback

"Un giorno visiteremo tutto il mondo insieme." Mi disse, mentre io stavo seduta sul bordo della sua barca. L'aria mi colpiva il viso in modo leggero. Lo fissavo. Un sorriso aveva scolpito il mio volto, mostrando i due denti mancanti in quel momento. I capelli svolazzavano e i miei occhi esaminavano ogni particolare del viso di papà.

I capelli marroni incorniciavano il suo viso geometrico, gli occhi scuri fissavano davanti un punto non chiaro del mare mentre teneva saldamente il timone della barca. Le sue braccia possenti, ricoperte solamente da una giacca beige, bloccarono all'improvviso il timone. Si avvicinò a me, per poi avvolgere le sue braccia intorno al mio piccolo corpo ancora non sviluppato. Il suo profumo si mescolava all'odore meraviglioso del mare e lo dipinsi così nella mia memoria.

"Me lo prometti?" Chiesi, guardando le piccole onde scagliarsi contro i grandi scogli.

"Te lo prometto." Papà rispose, riflettendo attentamente subito dopo per ciò che aveva detto.

Una promessa che non venne mantenuta, che aveva infranto il sogno di una bambina cresciuta prima del dovuto.

Fine flashback

"Cosa ci fai qui?"

"Sono venuto a stare con la mia piccola." Rispose lui in modo ovvio, avvicinandosi.

Una risata amara uscì dalle mie labbra. "A stare con me? Tu neanche sai cosa significa avere una figlia." Risposi.

Aprii la porta d'entrata, entrando dentro. Barry mi guardò e capì tutto appena vide mio padre seguirmi senza dire più una parola. Il portiere cercò di non far trapelare niente ma io capii il suo sguardo contrariato, che celava giudizi nei confronti dell'uomo al mio fianco. Arrivai all'ascensore e cliccai il tasto nero che mi avrebbe portata a casa. Mio padre rimase in silenzio e abbassò lo sguardo, soffermandosi sulle sue scarpe di marca. Cercò di parlare, aprì e richiuse più volte la bocca, boccheggiando, ma alla fine non ci riuscì.
Appena le porte dell'ascensore si aprirono, una figura snella catturò la mia attenzione. La figura di mia madre mi si presentò davanti, con accanto un Brad del tutto furioso.

"Bob?" Chiese la donna tremolante alla vista dell'individuo accanto a me. Lo guardò con una tristezza inconfondibile, mentre i miei occhi guizzarono sull'uomo in giacca e cravatta.

Mio padre osservò mia madre, meravigliato e sorpreso. Uno scambio di sguardi. Sguardi che dicevano più parole del dovuto, sguardi che esprimevano tristezza. Trovarono l'amore perduto provato in un tempo passato, ma i dolorosi ricordi lo portarono via, trascinandolo spietatamente nell'oblio più totale.

Il mio sguardo si spostò su Brad, mentre sentii il cuore battere velocemente.

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