21. La fine di tutto

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J  E  F  F  R  E  Y

Il silenzio sovrastava nell'appartamento. Ero seduto per terra, accasciato in un angolo del salotto. La testa tra le mie mani chiedeva continuamente pietà e dovetti prendere più volte delle boccate d'aria per riuscire a tranquillizzarmi.

"Tu non hai colpe." Mi dissi per calmarmi.

Sentivo il sangue bollire e il cuore impazzire ad ogni pensiero, ad ogni ricordo. L'amore mi stava prosciugando e nemmeno Daniel era riuscito a farmi dimenticare tutto. Lui aveva solamente peggiorato la situazione, rendendo la mia vita un caos totale. Mi sentivo un traditore e nonostante io non avessi colpe, l'idea di aver tradito mi torturò fino all'ultimo.

Mi alzai dopo pochi secondi. Abbassai la testa e, con nonchalance, mi tolsi l'accappatoio. Andai in camera da letto e mi vestii velocemente, aprendo e chiudendo più volte l'armadio bianco. Ritornai poi in salotto e presi l'asciugamano che aveva usato Zed,  buttandolo poi nel cesto dei panni sporchi, insieme a tutti i ricordi.
Volli liberarmi della sofferenza e dell'amore che mi aveva distrutto. Volli eliminare ogni sua traccia nel mio passato, dimenticare di avere una sorella che aveva preso tutta la mia felicità. 

Sospirai, quando il campanello di casa suonò di nuovo. Sperai con tutto il mio che non fosse nè Zed e nè Krystal, e come se Dio avesse sentito le mie preghiere, non mi ritrovai davanti nessuno dei due. Anzi, la persona che fu lì, di fronte a me, appoggiato contro la soglia della porta, era non altro che Daniel, quell'uomo meraviglioso che mi aveva sconvolto l'esistenza.

"Che ci fai qui?" Glielo chiesi di fretta, nel panico più totale. Non sapevo cosa fare e cosa dire. Il viso di sua moglie mi ritornò subito in mente e dovetti chiudere gli occhi e scuotere la testa, per toglierla dai miei pensieri.

"Volevo spiegarti tutto."

La sua voce era più dolce dell'ultima volta. Non riuscii a togliergli gli occhi di dosso. Ora che ci pensai meglio, era la prima volta che lo guardavo così tanto. Dal primo incontro avevo evitato i suoi sguardi, soffermandomi altrove. La sua bellezza mi toglieva il fiato e quando mi parlava, a volte del più o del meno, altre volte di noi, mi portava in un altro universo, in un altro mondo.

"Non c'è nulla da spiegare, Daniel." Dissi. "La situazione mi è molto chiara." Aggiunsi, dandogli le spalle.

Lui non rispose e solamente quando mi abbracciò da dietro, circondandomi tra le sue braccia, caddi a pezzi sotto le sue mani. Mi girai e nella disperazione più totale lo baciai. Lo trascinai dentro l'appartamento e tra baci e carezze, gli raccontai tutto. Nei suoi occhi passò la rabbia, poi sostituita dalla tristezza. Si appoggiò sul divano in mezzo al salotto, alzando la testa soffermandosi sul soffitto luminoso.

"Quindi mi stai dicendo che hai scopato con il fidanzato di tua sorella?"

"Se la metti così, fai passare me come il traditore di turno." Dissi. "Io ho fatto l'amore con il mio ex fidanzato, con l'uomo che mi ha migliorato la vita ma al tempo stesso me l'ha distrutta."

Daniel rimase perplesso. "In che senso il tuo ex?"

Sospirai. "Quattro anni fa l'ho conosciuto grazie ad un mio amico. Io all'epoca aveva solamente quindici anni, mentre lui era più grande di me."

"Quanto più grande?" Chiese lentamente. I suoi occhi nascondevano diversi sentimenti ed uno tra questi era proprio la paura di ascoltare la verità, la mia storia, la mia vita.

La voglia di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora