Capitolo 37

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VI PREGO LEGGETE IN FONDO È MOLTO IMPORTANTE

Una volta finita la dimostrazione della resurrezione di Fanny, tutti i grifondoro, i tassorosso e iscorpiooscuro del quarto anno, lasciano l'ufficio del professor Silente, che sembra rimaner deserto ed immerso in un silenzio tombale. Ma improvvisamente il ticchettio di alcuni passi si fa spazio nell'atmosfera della stanza facendo voltare di scatto, la neonata fenice che sembra in procinto di strillare
R: "No no no, sono Remus, Remus Lupin l'amico di t/n"
Il volatile inclina il capo sbattendo le palpebre, dando il sentore al ragazzo di star capendo le sue parole.
Remus Lentamente si avvicina al piatto dorato, che fluttua sotto al trespolo vuoto, sul quale giace Fanny immersa nella sua stessa fuliggine. Il ragazzo estrai un fazzoletto in tessuto dalla tasca cucita sulla tunica della divisa e lo stende sul propio palmo sinistro
R: "Posso?"
Dice alla fenice che per comprendere le sue parole, indicando il piatto dorato.
Così il ragazzo prende con la mano destra un pugno di polvere nera, che poi rilascia sul tessuto bianco. Porta gli angoli del fazzoletto verso l'alto formando una specie di fagotto che chiude in un nodo il più stretto che riesca a realizzare.
Fatto ciò ripone il "pacchetto" nella tasca e fa per uscire dalla stanza, ma arrivato sulla soglia si volta verso il volatile
R: "Grazie"
Dice, anche se Fanny sembra quasi non curarsi di lui. Così nella sua mente inizia a frullare l'idea di essersi totalmente inventato le espressioni comprensive dell'animale, ma prima che possa varcare del tutto la soglia, l'animale emette uno stridulo e gracchiato verso che ha come reazione il sorriso di Remus.

Dopo le lezioni Sirius, James e Minus si recano al campo da quidditch per prendere parte e assistere agli allenamenti, mentre Remus si precipita a grandi passi verso la sala comunque della propria casa.
Una volta varcato il passaggio segreto nascosto alle palle del quattro della signora grassa, si fionda nel propio dormitorio, dove recupera la piccola pergamena che era stata adagiata sul suo baule.
Il ragazzo si inginocchia davanti al caminetto ed estrae il fagotto che aveva certato la mattina stessa con il propio fazzoletto.
Slega il nodo, recupera una manciata di cenere e la versa sul foglietto teso sopra i carboni, una volta ardenti, della sera prima.
Una volta che la pergamena è stata sommersa dalla polvere grigiastra, Lupin la scuote facendo precipitare gli eccessi al suolo.
Sul messaggio rimangono impresse grazie alla polvere grigia delle parole, come se ci fosse stata della coll fresca a formare delle frasi.
Ma improvvisamente tutte le lettere sembrano prendere fuoco, perforando la pergamena, pur lasciando sempre ben leggibile il messaggio che recita:

Vediamoci domani notte in biblioteca verso l'una, nella sezione dedicata alla biologia marina. Noi porteremo la mappa, tu ricordati il mantello e nel caso in cui James ti scoprisse ti prego inventati una balla, non può sapere della profezia.
Grazie ancora per il tuo aiuto

T/n

La magia della rivelazione scaturisce una certa meraviglia nel ragazzo
R: "Ora capisco come mai gli scorpioscusra sono una casata a se stante, non possono essere classificati come noi altri. Hanno menti brillanti e ambiziose, combinate a coraggio da vendere"
Dice rigirandosi la carta tra le dita e parlando tra se e se, come suo solito quando rimane da solo.
Dopo ciò adagia il foglietto sul carbone ed estrae la bacchetta da una delle tasche della mantella nera. Si alza in piedi e a debita distanza punta la bacchetta sul piccolo oggetto
R: "Incendio"
Facendo prendere fuoco alla pergamena, bruciandola del tutto.
Remus rimane a fissare al camino, fino a quando non pare sembrare identico a come lo avesse trovato,  per poi gettare la propria arma sul letto sfatto dalla mattina.
Velocemente si reca al baule posto ai piedi della struttura a baldacchino dove, da sempre, dormiva il suo amico James. Spalanca il coperchio e ne estrae un lungo e pesante mantello bluastro e plumbeo.
Appallottola l'intero tessuto e lo infila sotto al suo letto, avendo premura di assicurarsi che nessuno dei lembi fuoriuscisse dal tessuto trapuntato al perimetro della rete che sorregge il materasso.
E dopo aver rassettato la stata il ragazzo, finalmente, lascia il dormitorio per recarsi in aula pozioni a fabbricare un po' di pozione soporifera per quella notte.

Quella sera, dopo cena, i quattro amici grifondoro ritornano nella propria camera, per trascorrere qualche momento di svago prima di coricarsi per la notte.
S: "È brava la nostra mamma Remus che ci ha rifatto i letti"
R: "Si anche perché se un minimo non ci pensassi io, questa camera sarebbe peggio della gufiera"
La sua battuta ebbe come effetto una risata da parte di tutti i ragazzi.
P: "Cosa facciamo sta sera?"
Dice sedendosi sulla sponda del propio letto
J: "Gita nelle cucine?"
Nella mente di Remus inizia a balenare il timore di essere scoperto dai suoi amici nel momento in cui avrebbero cercato il mantello per sgattaiolare fuori dalla torre.
Non potendo far conto sulle sue doti d'attore decide di fare leva sull'unica scusa papabile
R: "No, non possiamo, con l'ultima scorribanda che abbiamo fatto abbiamo contro già troppi elfi domestici in questo periodo"
P: "Ha ragione"
S: "Possiamo andare nella sala comunque dei tassorosso"
P: "E come pensi di entrarci?"
S: "Ohh conosco delle tassorosso che non avrebbero problemi a farci intrufolare solo per passare un po' di tempo con me, James e addirittura alcune anche con Remus"
R: "Volevo dire il nostro amico James, fidanzato con la scorpioscura t/n t/c?!"
P: "Quella ragazza è una psicopatica James, non so come ti abbia convinto a farti mettere con lui, o che tipo di compassione hai avuto, ma devi liberartene"
J: "Sai Peter ogni tanto vorrei scaraventarti giù dalla finestra"
Minus si Strauss sul letto e risponde fissando il soffitto
P: "Allora mi conviene scegliere un animale volante quando diventeremo animagus"
James in risposta gli scaraventa sfissò un cuscino
J: "Si vede che non sei mai stato innamorato"
A quelle parole il sangue nelle vene di Remus si gela, riportandogli alla memoria la profezia che glia ve a confidato qualche giorno prima t/n
R: "Tu- tu la ami?"
J: "Si, e credo di averla sempre amata, anche se non me ne sono mai reso conto fino a pochi giorni fa, quando ho rischiato di perderla per sempre. Non riuscire ad immaginarmi di vivere senza di lei.
Non ostante dai nostri primi anni ad Hogwarts fino a quest'estate io l'abbia trattata come se fosse feccia, lei non mi hai mai lasciato da solo quando avevo bisogno, perché lei è buona e non riuscirebbe mai a lasciare qualcuno in difficoltà...
Ma il ragazzo si interrompe colpito al volto da un cuscino scagliato da Sirius
S: "Ti prego smettila sei troppo smielato"
R: "Avanti Sirius, per la prima volta sembrava essere una persona profonda"
E come tutta risposta anche lui riceve una via insta da Potter.
P: "Va bhe, ho capito. Sta sera non si va da nessuna parte, prendo le caramelle tutti i gusti più uno"
Detto ciò si avvicina al baule di James
R: "No!"
Urla Remus facendo voltare tutti prima che Minus possa sollevare il coperchio
R: "Volevo dire... no, non sono nel baule di James ma nel mio!"
Il ragazzo cambia contenitore, ma una volta estratta la confezione, Peter inciampa sui suoi stessi piedi cadendo a terra, rovesciando tutte le caramelle che si spargono sul pavimento nel vicino al metto di Lupin.
Ma prima che il ragazzo sfregiato possa fermarlo, il colpevole infila una mano sotto al letto cercando a tentoni le caramelle, ma incappando nel mantello.
J: "E quello che ci fa lì?!"

Spazio autrice
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