Capitolo 29

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Una volta arrivati nella vostra sala comunque sali in camera tua, sei troppo stanca visto lo sforzo della partita e la notte insonne. Le trasformazioni richiedono un enorme dispendio di energie che prima o poi devi compensare con almeno qualche ora di sonno. Così una volta toccato io letto cali nell'incoscienza profonda, sognando immagini irrequiete.
Sei nella stamberga e davanti a te c'è un uomo calvo, il cui volto è coperto da un velo di nebbia che fluttua all'interno della stanza. I piedi scalzi avanzano verso di te in modo minaccioso, mentre tu non distogli lo sguardo da lui, fino a quando non punti lo sguardo in direzione di un rumore secco emesso da una trave spezzata, un felino enorme, simile ad un leopardo, ma più tozzo e sui toni del grigio scuro ed improvvisamente ti se gli scossa la una mano posta sulla tua spalla.
Ti metti a sedere sul letto con il respiro affannato
Se:"T/n tutto bene?"
Guardi Severus quasi senza fiato, annuisci e poi ti stropicci gli occhi con le mani
Tu:"Si, era solo un incubo, grazie a Scorpius non me lo ricordo già più"
Volti la testa verso le finestre e noti che il sole è ormai un ricordo lontano per il cielo illuminato dalla luna calante.
Tu:"Che ore sono scusa?"
Se:"Le nove di sera, hai dormito per più di 8 ore, hai saltato il pranzo e la cena, io e Regulus ti abbiamo portato qualche cosa da mangiare"
Tu:"Ero stanca morta"
Se:"Dai, scendi in sala comune, c'è il cibo ancora caldo ch ti attende. Regulus è in camera sua a ripassare con Tom difesa contro le arti oscure mentre Mirtilla ha detto che sentiva la mancanza del suo di Scaglia nel suo bagno, non chiedermi cosa voglia dire, perché non ne ho la minima idea. Comunque siamo solo, così puoi raccontarmi di quello che è successo oggi, va bene?"
Tu:"Si si, arrivo. Inizia a scendere, fammi il tempo di infilare qualche cosa che non sia il pigiama"
Se:"Okay, ti aspetto"
Detto questo il ragazzo lascia la stanza chiudendosi la porta alle spalle. Una volta abbandonate le calde e confortevoli coperte nella quale eri raggomitolata ti avvicini all'armadio in betulla, le cui ante erano già spalancate e me estrai una pio di pantaloni della tuta grigi ed una felpa del medesimo colore nella cui tasca frontale poni la placchetta e la pergamena immacolata, mente ai piedi metti un semplice paio di fantasmini.
Mentre scendi la scalinata argentea cerchi di disctricarti i capelli scompigliati con le dita, ma rinunci all'impresa visti gli innumerevoli nodi.
Durante la cena racconti dell'accaduto durante la partita di quidditch e di come avevo fatto perdere il controllo alle scope a causa di un semplice e banale errore di valutazione. In fine ti soffermi su come James abbia mentito ai suoi amici riguardo a te, l'incantesimo contro il tuo amico la sera precedente e del bacio istintivo che c'era stato prima della caduta nel vuoto
Tu:"Poi il resto lo sai"
Se:"Il resto lo so?! Certo che lo so! Quindi tu mie stai dicendo che lui è a conoscenza di quello dell'episodio del bosco da quest'estate e IN PIÙ DI DUE MESI NON HA TROVATO UN BRICIOLO DI TEMPO PER PARLARTENE!"
Tu:"Si ma..."
Se:"No eh t/n! NON TENTARE DI DIFENDERLO! Questa volta è veramente indifendibile!"
Tu:"Vuole vedermi sta notte, nella sala delle necessità"
Se:"Pessima idea"
Tu:"Devo andarci Severus"
Se:"Allora verrò con te"
Tu:"Non puoi sempre proteggermi..."
Se:"NO!"
Dice sbattendo un pungo sul tavolino facendo tintinnare tutte le stoviglie, detto questo si alza dalla poltrona e si avvicina a una delle finestre condensate con le mani sulla nuca che stringono i capelli
Tu:"Severus..."
Dici alzandoti, ed improvvisamente al richiamo del suo nome il ragazzo si gira.
Se:"No, hai ragione non posso proteggerti in eterno... hai presente quando ti ho detto che avrei abbandonato il corso di divinazione?"
Tu:"Si, avevi detto che era perché sono tutte fandonie"
Se:"Si, l'ho detto, ma in realtà o abbandonato per il motivo opposto"
Si volta nuovamente verso il vetro
Se:"Un pomeriggio, mentre tu stavi dando una mano a Regulus in biblioteca, io sono andato nell'aula di divinazione per recuperare il libro che avevo lasciato lì quella mattina e... quando sono entrato ho trovato la professoressa Cooman immersa in una specie di trans. Fissava con gli occhi sbarrati la svista che aveva sul tavolino davanti a se, non sbatteva ne anche le palpebre, preoccupato la chiami, ma senza alcuna riposta. Così presi il libro e stavo per andarmene a chinare il preside per aiutarla, quando lei mentre ero girato di spalle mi ha afferrato per il polso saldamente costringendomi a voltarmi. Aveva una voce sovrumana e disse:

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