Capitolo 3

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Se:"Chi ha parlato?!"
X:"Sono uno dei fantasmi della vostra casa: piacere il mio nome è Mirtilla Malcontenta"
Se:"Come mai Malcontenta?"
Improvvisate il fantasma scoppia a piangere, parlando mescolando le parole ai singhiozzi
M:"Ecco lo sapevo, nessuno sarebbe stato contento di avermi come fantasma"
Se:"Ah ecco per che"
Tiri una gomitata a Severus che si massaggia il braccio dolorante
Se:"Che c'è? Che ho detto di male?"
Tu:"Ma no, Mirtilla, Severus non voleva intendere questo"
Lei sembra risollevarsi smettendo di frignare
M:"Ah no?"
Tu:"No, il mio amico era solo curioso, vero Sverus?!"
Pronunci fra i denti queste ultime parole guardandolo di sbieco
Se:"Io in verità..."
Tu:"Severus?!"
Principi nuovamente questa parola a denti stretti e voltandoti a guardarlo al fine di lanciargli un'occhiata fulminatoria.
Se:"Si si, è vero. Piacere il mio nome è Severus Piton, mentre lei è t/n... aspetta quale era il tuo cognome? Propio non mi viene in mente"
Tu:"T/c, T/n t/c. Allora, come mai detto che sei uno dei fantasmi della nostra casta? Ce ne sono altri?"
Il tono della voce della pallida ragazza fluttuante riassume lo stesso tono che aveva assunto quando si era sentita offesa da Sverus
M:"Che c'è?! Non vi basto?!"
Tu:"No no, anzi sono convinta che tu sua una ragazza,volevo dire una fantasma fantastica. Chiedevo solo per... si ecco..."
Se:"Sete di conoscenza"
Lanci un occchioino al ragazzo che ti aveva appena salvata da una figuraccia
Tu:"Ecco era propio quello che volevo dire, pura e semplice sete di conoscenza"
M:"Bhe visto che è raro che qualcuno venga smistati in questa casata, io sono stata l'ultima, sapete? All'epoca eravamo in quattro, e non si sa come mai il cappello decise di smistare in un'altra casata un predestinato..."
X:"Va bene, va bene Mirtilla. Da qui in poi mi posso presentare da solo"
La voce che prima era fuori campofa ingresso nella sala, un'altro ragazzo pallido fa ingresso nella stanza passando attraverso uno dei plumbeo arazzi che rivestono i muri.
X:"Il mio nome è Tom..."
Tu:"...Riddle"
Avevi già visto una sua foto qualche anno prima sulla gazzetta del profeta, quindi lo riconobbi subito non appena lo vidi
Se:"Tom Riddle?! Quel Tom Riddle?! Il signore oscuro, colui che non deve essere nominato, VOLDEMORT?!"
Il fantasma inizia ad avanzare lentamente,  e poi contemporaneamente, per mantenerla la distanza che vi separa dall'ombra semi traparente,  indietreggiate, ponendo un piede dietro l'altro, pur non distogliendo lo sguardo da lui.
T:"Si e no? Sono lui ma non propriamente colui che conoscete per fama"
M:"Avanti Riddle spiegagli tutto, li stai terrorizzando. Non ricamarci sopra ancora a lungo"
Se:"V-voi due vi conoscevate nella vita da  si ecco, non fantasmi?"
M:"Si, è stato lui ad uccidermi, bhe non propio lui lui, più o meno"
Tu:"In che senso?"
T:"Ogni persona ha dentro di se due parti, una buona e una malvagia. In molti hanno tentato si separarle ma solo in due ci sono riusciti: Henry Jekyll e io"
Tu:"Quandi il romanzo Dottor Jekyll e Mr Hyde, è reale ed era un mago?"
T:"Si e si, ma non è questo il punto il fatto è che una volta che sono riuscito a separare le due, Voldemlrt mi ha ucciso in modo tale che rimanesse solo il suo lato mostruoso"
Se:"Quindi tu saresti il lato buono di Voldemort, la parte destinata a stare in questa casata?"
Solo adesso, dopo quella domanda sulla casata di appartenza di Tom, noti che entrambi i fantasmi indossano la tivisa di Hogwarts con su ricamato lo stemma della vostra casata
T:"Esatto"
Tu:"Quindi è per quello che Voldemort ha quell'aspetto ed è stato lui ad uccidere Mirtilla"
M"In realtà non è stato proprio lui lui, ma non sono autorizzata a parlarne"
T:"Bene, i vostri bauli e tutti i vostri effetti sono stati trasportati nei corrispettivi dormitori, se volete andare a cambiarvi e indossare qualche cosa di più comodo, fate pure. Nel frattempo io e Mirtilla penseremo a come farvi avere un po' di cibo, a causa di questa imprevista sorpresa non avete avuto occasione di fare"
Effettivamente hai una fame da lupi, l'ultikafosa che avevi mangiato era la cioccorana che avevi acquistato dal carrello dei dolci sul treno.
Tu:"Grazie mille"
M:"Prego, il dormitorio femminile è da quella parte"
Dice la fabtsmina indicandoti una delle due scalette argentee.
Le sali pian piano appoggiando solo la punta dei piedi agli scalini, un vizio che ti porti da quando eri bambina.
Girando su te stessa noti che anche Severus si sta recando nel dormitorio.  Una volta arrivata al livello del pavimento, noti  che ci sono quattro porte, disposte a semicerchio, sempre fatte delle stesso legno chiaro della prima porta per la quale siete passati per accedere alla sala comune. La scala a chiocciola continua a svilupparsi verso l'altro, ma anche alzando lo sguardo , non riesci a vedere per quanti piani continua.
Su una di esse è inchiodata una targhetta d'argento con su incise delle parole in corsivo. Ti avvicini e noti che le lettere compongono il tuo come e cognome.
Abbassi la maniglia anche essa dello stesso materiale della targa e fai l'ingresso nella stanza.
Il fatto di essere smistati in questa casata deve essere un'evento così raro che la stanza presenta un solo materasso a due piazze, e presuppone che anche tutte le altre siano arredate allo stesso modo.
Il letto è a baldacchino, intagliato nel legno di betulla, propio come il comodino, la libraria, lo scrittoio, la seggiola e il massiccio armadio. I drappeggi fissati l'intelaiatura del letto sono lilla, perfettamente abbinati al copriletto viola. Le lenzuola e la federa sono bianchi. Per terra è steso un tappeto simile a quelli della sala comune, mentre per il resto è in pietra, propio come pe pareti e il piccolo camino con il fuoco acceso.
Ai piedi del letto è stato posto il tuo baule, sopra al queli sono posti, piegati con cura, un berretto, un paio di guanti, una sciarpa, una cravatta e un cerchietto lilla scuro con sottili bande argentee, in un cardigan grigio e una casacca nera con su ricamato lo stemma dell casata.
Passi vicino allo scrittoio notando un piccolo calamaio in argento posato sulla scrivania, ti affacci ad una delle due finestre che si trovano ai lati del tuo letto e guardi fuori, cedendo la notte che sorge.
Vieni distratta da un lieve miagolio, sposti gli occhi dal passaggio al letto e noti che sul copriletto si è arrampicato il tuo piccolo gatto bianco
Tu:"Ei, ciao Snow Flake"
Con la mano gli gratti il capino e lui per ringraziarti di lecca la mano, ma una voce ti riporta alla realtà.
Se:"T/n!"

Spazio autrice
Cosa ne pensate? Alla fine ieri pomeriggio mi è arrivata l'ispirazione e ho scritto un po' quindi ecco a voi il capitolo anche oggi ahahah.
Grazie per tutte le letture e i commenti, cosa vi sta piacendo della storia fino a qua? E cosa no?

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